Sant'Elena

Si tratta di plastica inguinale per via anteriore con protesi.

Come si svolge

Si può svolgere sia endoscopicamente (resezione  transuretrale della prostata con metodo classico o con laser) che con chirurgia a cielo aperto (adenomectomia transvescicale)

Che cos’è

Supracor è una tecnica efficace per correggere la presbiopia e insieme l’ipermetropia, perché lavora sulla multifocalità, con l’uso combinato nella stessa seduta del femtolaser e del laser ad eccimeri (tecnica FemtoLASIK). Questa procedura modella la cornea in modo da portare sulla retina, contemporaneamente, un’immagine da lontano e una da vicino, lasciando al cervello la selezione di quella più utile al momento, in modo simile a quello che otteniamo con i cristallini artificiali.

Come per tutti gli interventi di chirurgia refrattiva è importante la visita preventiva, con specifici esami strumentali, per valutare la possibilità e la fattibilità dell’intervento.

Come si svolge

Questa procedura può essere utilizzata per il trattamento di numerosi casi di presbiopia e può essere indicata anche per i pazienti già sottoposti a precedenti interventi LASIK o di cataratta. Garantisce al paziente un’ottima vista da distanze ravvicinate, intermedie e lontane, mantenendo una qualità visiva elevata.

La prima fase del trattamento prevede la creazione di un sottile lembo sulla superficie dell’occhio realizzato con un laser Femtosecondi. Questo lembo viene spostato su un lato per consentire al chirurgo di accedere alla cornea.

A questo punto si utilizza il laser ad eccimeri, per rimodellare con precisione la curvatura della cornea e trattare così la presbiopia. Il laser ad eccimeri si avvale di una tecnologia d’avanguardia con un puntatore dinamico che, riconoscendo l’iride, segue i movimenti dell’occhio, la rotazione e lo spostamento della pupilla e regola contemporaneamente il fascio laser per garantire un’azione precisa del laser durante l’intera procedura.

Al termine della procedura, il lembo sollevato precedentemente viene riportato nella sua posizione naturale. L’occhio ha così la possibilità di guarire in maniera naturale.

L’intera procedura richiede solo pochi minuti.

L’intervento chirurgico ha la funzione di riallineare gli assi visivi lavorando sui muscoli che controllano gli occhi. Per far questo è necessario modificare la forza con cui i muscoli sono in grado di far muovere i bulbi oculari. È quindi possibile rinforzare un muscolo accorciandolo mediante un intervento di plicatura oppure indebolirlo tramite un intervento di recessione.

Isterectomia totale (TLH) e sopracervicale laparoscopica (SLH) sono interventi chirurgici finalizzati alla rimozione dell’utero. La total laparoscopic hysterectomy (TLH) prevede la rimozione completa dell’utero, comprese la cervice, mentre la sopracervicale laparoscopica (SLH) consiste nell’asportazione dell’utero mantenendo la cervice intatta.

A cosa serve

L’intervento può essere consigliato per trattare diverse patologie, tra cui fibromi uterini, endometriosi, malattia infiammatoria pelvica, prolasso uterino, tumore dell’utero, della cervice o delle ovaie, altre cause di sanguinamento vaginale e/o dolore cronico che non rispondono ad altri trattamenti.

Come si svolge

L’isterectomia viene generalmente eseguita con una procedura laparoscopica, ovvero minimamente invasiva, attraverso piccole incisioni nell’addome, modalità che riduce il dolore post-operatorio e accelera la ripresa rispetto alla chirurgia tradizionale. Solo in casi particolari, come la presenza di fibromi molto voluminosi, può essere necessaria la chirurgia laparotomica tradizionale.

L’isteroscopia diagnostica è una tecnica mini-invasiva endoscopica che, attraverso l’uso di una telecamera dotata di un’ottica sottilissima e strumenti adeguati, consente di diagnosticare e, in alcuni casi, trattare diverse condizioni patologiche dell’utero.

A cosa serve

Questo esame è particolarmente indicato in caso di: sanguinamenti uterini anomali in età fertile o in menopausa, infertilità, malformazioni uterine come setti,
patologie della cavità uterina, come polipi, fibromi, iperplasie endometriali o, più raramente, tumori maligni.

Come si svolge

La procedura, che dura circa 10-20 minuti, permette di identificare la causa di sintomi, confermare o smentire un sospetto ecografico e valutare, insieme all’équipe medica, il percorso terapeutico più adeguato. Grazie alla sua natura mini-invasiva, l’isteroscopia diagnostica garantisce un’analisi accurata con un rapido recupero post-esame.

L’isteroscopia operativa è una procedura chirurgica endoscopica che consente di trattare patologie dell’utero, della cervice uterina o dell’endometrio. Utilizzando un accesso naturale, questa tecnica minimamente invasiva permette di eseguire interventi come miectomia, polipectomia e settoplastica, senza necessità di incisioni addominali. L’isteroscopia operativa consente di diagnosticare e trattare direttamente problematiche come fibromi, polipi, setti uterini o anomalie dell’endometrio, con un recupero più rapido e minore dolore rispetto agli interventi tradizionali.

La litotrissia endoscopica per via ureteroscopica è un intervento per via endoscopica che non comporta nessuna incisione e che garantisce una grande percentuale di possibilità di successo nel trattamento dei calcoli ureterali. È considerata la metodica di prima scelta per tutti i calcoli ureterali di diametro superiore ad 1 cm.

La mammografia è un esame radiografico essenziale per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore al seno. In combinazione con l’ecografia mammaria, consente di individuare formazioni anomale, anche di piccole dimensioni, nel tessuto mammario. Viene utilizzata sia per lo screening che per la diagnosi di anomalie specifiche. La mammografia di screening è raccomandata per le donne a partire dai 40 anni e consente di individuare cambiamenti nel seno prima che si manifestino sintomi. Al contrario, la mammografia diagnostica è utilizzata per valutare noduli, dolore, secrezioni dal capezzolo o cambiamenti nella forma e dimensione del seno.
Si esegue tra il 6° e il 12° giorno del ciclo mestruale.
È indicata nei casi in cui alla palpazione della mammella si avverte la presenza di un nodulo oppure in presenza di segnali che richiedono un approfondimento diagnostico, ma tutte le donne che abbiano superato i 40 anni di età dovrebbero sottoporsi ad un programma di screening mammografico.

Nelle strutture Korian si effettuano Markers virali e tumorali.

La miomectomia è un intervento chirurgico finalizzato all’asportazione di fibromi uterini sintomatici, tumori benigni che si sviluppano all’interno o lungo le pareti dell’utero. Esistono diversi approcci per eseguire la miomectomia, a seconda delle caratteristiche dei miomi e della paziente.

• La miomectomia laparoscopica è un intervento minimamente invasivo che rimuove i miomi attraverso piccole incisioni, con minore perdita di sangue, dolore e tempi di recupero.
• La miomectomia laparotomica è una chirurgia più invasiva, necessaria quando i miomi sono troppo grandi o numerosi per essere trattati laparoscopicamente.
• La miomectomia isteroscopica rimuove i miomi che protrudono nella cavità uterina, senza necessità di incisioni addominali, utilizzando uno strumento inserito direttamente nell’utero.

A cosa serve

La miomectomia serve per l’asportazione dei miomi uterini, riducendo i sintomi causati da queste formazioni, come dolore pelvico, sanguinamenti anomali e difficoltà a concepire.