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Emodiafiltrazione on-line in pre e post diluizione (HDF)

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Emodiafiltrazione on-line in pre e post diluizione (HDF)

Si tratta di una metodica dialitica convettiva-diffusiva, che permette la depurazione dalle sostanze a basso e medio peso molecolare grazie all’utilizzo di filtri ad alta permeabilità e la reinfusione di liquidi. Un trattamento di particolare utilità per i pazienti che necessitano di un’alta depurazione e/o sono instabili dal punto di vista emodinamico.

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Emodialisi bicarbonato standard

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Emodialisi bicarbonato standard

È la tecnica dialitica base, nella quale il processo depurativo si avvale prevalentemente del fenomeno fisico della diffusione che consente la migliore depurazione dai soluti a basso peso molecolare, come urea e creatinina.

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Emofiltrazione on-line in pre diluizione (HF)

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Emofiltrazione on-line in pre diluizione (HF)

Si tratta di una tecnica dialitica esclusivamente convettiva, che prevede l’utilizzo di filtri ad alta permeabilità e la reinfusione al paziente di grandi quantità di liquidi. È indicata in pazienti molto instabili dal punto di vista emodinamico e che necessitano di un’altra depurazione.

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Esame del fundus

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Esame del fundus

Di cosa si tratta

L’esame del fondo oculare (o fundus oculi), consiste nell’esame delle strutture oculari collocate posteriormente all’iride ed al cristallino: corpo vitreo, retina centrale (polo posteriore, contenente la macula, sede della visione più definita), retina periferica, porzione intraoculare del nervo ottico (papilla ottica).

Lo scopo dell’esame del fondo oculare é la diagnosi delle patologie del vitreo, della retina e del nervo ottico.

Spesso l’esame del fondo oculare viene richiesto da medici non oculisti (internisti, neurologi, pediatri, diabetologi ed altre figure professionali), nell’ambito del percorso diagnostico di diverse patologie sistemiche che possono coinvolgere la retina e la porzione anteriore del nervo ottico.

Per effettuare l’esame e é spesso necessario dilatare la pupilla instillando alcune gocce di collirio midriatico

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Fluorangiografia retinica

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Fluorangiografia retinica

Fluorangiografia

Di cosa si tratta:

Si tratta di un esame utile a diagnosticare le patologie vascolari dell’occhio, fra cui la retinopatia, la degenerazione senile della macula, le occlusioni vascolari. Viene effettuato con uno strumento ottico che non prevede il contatto con l’occhio del paziente, ma tramite una semplice fotografia. Prevede l’iniezione per via endovenosa di un colorante, la fluoresceina, che si diffonde lungo vasi sanguigni.

L’esame consente di diagnosticare le patologie retiniche e del nervo ottico.

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Intervento LASIK Supracor correzione difetti visivi (presbiopia)

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Intervento LASIK Supracor correzione difetti visivi (presbiopia)

Di cosa si tratta:

Il Supracor è una tecnica efficace per correggere la presbiopia e insieme l’ipermetropia, perché lavora sulla multifocalità, con l’uso combinato nella stessa seduta del femtolaser e del laser ad eccimeri (tecnica FemtoLASIK). Questa procedura modella la cornea in modo da portare sulla retina, contemporaneamente, un’immagine da lontano e una da vicino, lasciando al cervello la selezione di quella più utile al momento, in modo simile a quello che otteniamo con i cristallini artificiali.

Questa procedura può essere utilizzata per il trattamento di numerosi casi di presbiopia e può essere indicata anche per i pazienti già sottoposti a precedenti interventi LASIK o di cataratta. Garantisce al paziente un’ottima vista da distanze ravvicinate, intermedie e lontane, mantenendo una qualità visiva elevata.

Come si svolge:

La prima fase del trattamento prevede la creazione di un sottile lembo sulla superficie dell’occhio realizzato con un laser Femtosecondi. Questo lembo viene spostato su un lato per consentire al chirurgo di accedere alla cornea.

A questo punto si utilizza il laser ad eccimeri, per rimodellare con precisione la curvatura della cornea e trattare così la presbiopia. Il laser ad eccimeri si avvale di una tecnologia d’avanguardia con un puntatore dinamico che, riconoscendo l’iride, segue i movimenti dell’occhio, la rotazione e lo spostamento della pupilla e regola contemporaneamente il fascio laser per garantire un’azione precisa del laser durante l’intera procedura.

Al termine della procedura, il lembo sollevato precedentemente viene riportato nella sua posizione naturale. L’occhio ha così la possibilità di guarire in maniera naturale.

L’intera procedura richiede solo pochi minuti.

Come per tutti gli interventi di chirurgia refrattiva è importante la visita preventiva, con specifici esami strumentali, per valutare la possibilità e la fattibilità dell’intervento.

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PACC Diagnostico per il nodulo tiroideo

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Pachimetria corneale

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Pachimetria corneale

Di cosa si tratta:

La pachimetria corneale è un esame che consente di misurare lo spessore della cornea. La conoscenza dello spessore corneale permette di definire l’affidabilità della misurazione della pressione oculare. L’esame viene effettuato anche quale strumento per valutare alcune patologie della cornea, come il cheratocono (mappa pachimetrica), l’edema corneale e nella diagnostica del glaucoma.

L’esame serve per misurare lo spessore della cornea, la prima lente naturale che la luce incontra nel suo tragitto all’interno dell’ occhio.

Come si svolge:

Il paziente viene fatto accomodare su di uno sgabello o poltrona per l’acquisizione mediante pachimetro ultrasonico. Viene instillato nell’occhio un collirio anestetico e il medico appoggia sulla superficie corneale una sonda per rilevare lo spessore corneale. La misurazione può essere ripetuta in vari punti della superficie corneale, se necessario. Quando inizia l’acquisizione dell’esame il paziente fissa una sorgente luminosa in modo continuo per pochi secondi durante i quali lo strumento esegue una serie di scansioni della cornea. Un computer dedicato esegue le analisi morfologiche e morfometriche, estrae il valore pachimetrico rilevato in svariati punti della superficie corneale e il valore di spessore corneale minimo rilevato.

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Sondaggio e lavaggio vie lacrimali

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Test di Schirmer

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Test di Schirmer

Di cosa si tratta:

Il test di Schirmer è un esame che permette la misurazione  della secrezione lacrimale dei nostri occhi. È uno dei test più utilizzati per diagnosticare la sindrome dell’occhio secco; non è un esame doloroso né invasivo.

Il test di Schirmer serve a capire se è presente un disturbo legato alla quantità di lacrime prodotte. In questo modo si può diagnosticare la presenza della sindrome dell’occhio secco, che causa ipoidratazione del bulbo oculare oppure dislacrimia (eccessiva evaporazione lacrimale)

Come si svolge:

Il test di Schirmer si svolge appoggiando nel fornice congiuntivale due striscioline di carta bibula millimetrate. Dopo circa 5 minuti si misura la porzione di strisciolina inumidita, che è numerata con dei valori di riferimento. Generalmente i valori ritenuti normali sono 15 mm nei giovani e 10 mm negli anziani.

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