Tumore alla vescica
Il tumore alla vescica rappresenta circa il 7% delle diagnosi di tumore in Italia: interessa soprattutto le persone con più 55 anni ed è significativamente più frequente negli uomini che nelle donne.
La vescica è un organo cavo deputato a raccogliere l’urina (e le sostanze di scarto in essa contenute) prima che sia eliminata dall’organismo. È costituita da diversi strati di tessuto, di cui il più interno è l’urotelio, un tipo di epitelio altamente specializzato che garantisce una barriera protettiva contro l’urina e possiede la capacità di distendersi e contrarsi in risposta ai cambiamenti di volume. La maggior parte dei tumori alla vescica origina proprio da questo tessuto e si parla, pertanto, di carcinomi uroteliali. Questi ultimi possono essere superficiali o, meno comunemente, infiltranti, cioè in grado di raggiungere gli strati di tessuto più interni della vescica.
Più di rado, possono presentarsi altri tipi di tumori quali il carcinoma a cellule squamose, l’adenocarcinoma o il carcinoma a piccole cellule, ciascuno derivante da differenti popolazioni cellulari.
La prognosi di questa forma di tumore dipende dal tipo stesso di tumore e dalla sua eventuale diffusione ad altre sedi. In linea generale, comunque, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è dell’80%, e la ricerca è tutt’oggi molto attiva nello studio di trattamenti sempre più efficaci per questa forma tumorale.
Il tumore alla vescica è più frequente negli uomini, soprattutto dopo i 55 anni
Quali sono le cause del tumore alla vescica?
Tutti i tumori sono accomunati da un meccanismo d’insorgenza: un gruppo di cellule inizia infatti a proliferare in modo anomalo, replicandosi senza che i normali meccanismi di regolazione cellulare riescano a limitare il processo di divisione. Alla base di questa proliferazione incontrollata vi sono mutazioni nel DNA delle cellule che si vanno via via accumulando nel tempo, determinando la comparsa di nuove caratteristiche: le cellule tumorali, per esempio, diventano in grado di stimolare la produzione di nuovi vasi sanguigni, sfuggire alle difese del sistema immunitario e, infine, di invadere nuovi organi e tessuti anche distanti dal sito di origine.
Alla proliferazione incontrollata delle cellule concorrono cause genetiche e ambientali. I fattori di rischio noti per aumentare la probabilità che si sviluppi un tumore alla vescica sono riportati di seguito.
Principali fattori di rischio per il tumore alla vescica
- Genetica. Come per altre forme di cancro, anche quello della vescica può avere una base legata alla genetica: infatti, è noto che le persone i cui parenti hanno avuto un tumore alla vescica sono a loro volta più a rischio di sviluppare questa forma tumorale. In casi più rari, inoltre, alcune malattie genetiche possono aumentare il rischio di tumore alla vescica: è il caso, per esempio, del retinoblastoma (che causa specifiche forme di tumore all’occhio) e della sindrome di Cowden (associata comunque principalmente a un’aumentata probabilità di tumore al seno e alla tiroide).
- Precedenti tumori alla vescica. Il tumore alla vescica ha un alto rischio di recidive: chi ha già avuto questa forma di cancro, dunque, è più a rischio rispetto alla popolazione generale di svilupparlo nuovamente.
- Fumo. Il fumo è noto per essere uno dei principali fattori di rischio per il tumore alla vescica: si stima sia responsabile di circa la metà dei casi, e che i fumatori siano tre volte più a rischio della popolazione generale.
- Esposizione ad alcune sostanze chimiche. L’essere esposti, di solito a causa dell’ambiente di lavoro, a sostanze quali le ammine aromatiche (usate per esempio nell’industria dei coloranti) aumenta la probabilità di sviluppare un tumore alla vescica. Vale anche la pena precisare che queste sostanze possono agire in modo sinergico con il fumo di tabacco, per cui l’esposizione a entrambi gli elementi aumenta ulteriormente il rischio di tumore.
- Farmaci, radioterapia e integratori alimentari. Alcuni farmaci chemioterapici, come la ciclofosfamide, sono associati a un rischio aumentato di tumore alla vescica; si pensa che anche il pioglitazone, un farmaco usato per il diabete di tipo 2, possa rappresentare un fattore di rischio. Anche la radioterapia alla pelvi (usata per il trattamento di altre forme di cancro) può aumentare la probabilità di sviluppare tumore alla vescica. Infine, l’acido aristolochico, usato in alcune preparazioni erboristiche, è stato associato allo sviluppo di tumori uroteliali, compresi quelli alla vescica.
- Infezioni da Schistosoma. La schistosomiasi, cioè l’infezione da parte di vermi parassiti del genere Schistosoma, può nel tempo portare allo sviluppo di un tumore alla vescica. Questo parassita, e più in particolare la specie Schistosoma haematobium che infetta la vescica, è in grado di penetrare nell’ospite umano attraverso la cute ed è diffuso in Africa e in Medio Oriente.
- Dieta. Infine, vale la pena precisare che gli studi stanno evidenziando anche un possibile ruolo della dieta nella probabilità di sviluppare il tumore alla vescica. In particolare, mentre bere acqua in quantità e seguire una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura sembrano avere un effetto protettivo verso questo tipo di cancro (e per altre patologie), una dieta ricca di carne, zuccheri e alimenti processati sembra favorirne l’insorgenza.

Quali sono i sintomi del tumore alla vescica?
Il tumore alla vescica si manifesta con segni e sintomi comuni anche ad altre patologie dell’apparato urinario, come per esempio la cistite, la calcolosi vescicale e, negli uomini, l’ipertrofia prostatica benigna. Pur non essendo quindi strettamente specifici, questi sintomi hanno un ruolo importante nella diagnosi precoce, perché di solito inducono a consultare un/a medico/a portando a identificare in modo tempestivo il cancro.
Tra i sintomi che possono presentarsi in caso di tumore alla vescica vi sono l’ematuria, cioè la presenza di sangue nelle urine (non sempre visibile a occhio nudo), la difficoltà e il dolore durante la minzione, la necessità di urinare più spesso e/o la sensazione che la vescica non si sia del tutto svuotata durante la minzione. Al progredire dello sviluppo del tumore, questi sintomi possono peggiorare arrivando, per esempio, all’impossibilità di urinare. Vi si possono inoltre aggiungere altri sintomi legati alle fasi più avanzate del tumore, come la debolezza, la perdita di peso e di appetito.
I sintomi del tumore alla vescica sono comuni anche ad altre patologie dell’apparato urinario
Come si arriva alla diagnosi di tumore alla vescica?
Per la diagnosi di tumore alla vescica, il primo passaggio è rappresentato dalla visita medica urologica, durante la quale il/la medico/a raccoglie i sintomi e i fattori di rischio e conduce un esame fisico che permetta di indirizzare i sospetti diagnostici. In questo contesto, può raccomandare esami di laboratorio, in particolare delle urine. In questo modo è possibile sia iniziare a escludere altre possibili cause dei sintomi (per esempio se vi siano infezioni, con un’urinocoltura), sia verificare la presenza di cellule tumorali con un esame citologico delle urine. È importante ricordare, però, che quest’ultimo non è risolutivo: è possibile che sia presente un tumore anche se non si riscontrano cellule cancerose nelle urine.
L’esame di riferimento per la diagnosi di tumore alla vescica è rappresentato dalla cistoscopia, che si esegue inserendo uno strumento flessibile, dotato di luce e telecamera, nelle vie urinarie così da poter osservare l’interno della vescica. Durante la cistoscopia (eseguita da un/a urologo/a) è anche possibile eseguire la biopsia, cioè il prelievo di un campione di tessuto così da poterne analizzare le caratteristiche: oltre a consentire l’eventuale conferma della presenza del cancro, è in questo modo possibile indagarne il tipo e orientare così la terapia.
Inoltre, se è accertata la presenza del tumore, sono raccomandati ulteriori esami per valutarne l’eventuale diffusione in altre sedi dell’organismo (per esempio TC, PET e scintigrafia).
Come si previene il tumore alla vescica?
Sebbene non vi sia un modo per prevenire con certezza il tumore alla vescica né tutti i fattori di rischio siano modificabili, è possibile agire sullo stile di vita per ridurre il rischio che questa forma di cancro si presenti. In particolare, è fondamentale non fumare; per chi lavora in contesti dove si utilizzano sostanze chimiche che possono favorire lo sviluppo del tumore alla vescica è altrettanto importante seguire tutte le norme di sicurezza per limitare la propria esposizione.
Gli studi suggeriscono inoltre che bere in abbondanza e seguire una dieta ricca di frutta e verdura possa avere un effetto preventivo sul tumore alla vescica (ed è comunque buona norma per la salute complessiva dell’organismo).
Qual è il trattamento del tumore alla vescica?
Come per altre forme tumorali, anche nel caso del tumore alla vescica il trattamento da impiegare è scelto sulla base del tipo di cancro, sullo stadio della malattia e le condizioni generali del paziente. In linea generale, comunque, l’approccio è di norma una combinazione di diverse strategie.
L’intervento chirurgico è una delle prime strategie, soprattutto per i tumori nelle fasi iniziali. A seconda del tipo di tumore, l’intervento può prevedere la resezione della parte di vescica interessata o la rimozione totale dell’organo. Più precisamente, tra gli interventi comunemente impiegati per la rimozione di un tumore alla vescica vi sono:
- la resezione endoscopica vescicale transuretrale (Transurethral Resection of Bladder Tumor, TURBT), nella quale si rimuovono il tumore e parte dei tessuti circostanti;
- la cistectomia radicale, ossia la rimozione completa della vescica (per avere un nuovo serbatoio per l’urina è possibile realizzare una “neovescica” da parte dell’intestino oppure, con un’urostomia, fissare gli ureteri alla parete addominale in modo che l’urina possa raccogliersi in una sacca esterna).
La chemioterapia può essere impiegata sia in combinazione con l’intervento chirurgico (per ridurre il tumore prima della resezione e limitare il rischio di recidive in seguito) sia come alternativa qualora questo non fosse possibile. In alcuni casi può essere raccomandata anche la radioterapia, mentre trattamenti più recenti di immunoterapia e con farmaci a bersaglio molecolare sono spesso usati in combinazione con altre strategie terapeutiche. Vale anche la pena precisare che, nel caso del tumore alla vescica (e sempre in base alle sue caratteristiche), alcuni trattamenti possono essere somministrati direttamente nell’organo. Tra questi vi sono la chemioterapia e l’immunoterapia; tra i trattamenti immunoterapici intravescicali più comuni vi è quello con il bacillo di Calmétte-Guerin (BCG), un microrganismo usato come vaccino per la tubercolosi che si è rivelato efficace anche per la terapia del tumore alla vescica, soprattutto quando in situ (cioè quando non ha invaso gli strati più profondi di tessuto né altri organi).
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Dianatinasab M, Forozani E, Akbari A et al. Dietary patterns and risk of bladder cancer: a systematic review and meta-analysis. BMC Public Health 22 (73) (2022) https://bmcpublichealth.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12889-022-12516-2
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Korian Redazione
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