Esami di routine: la prevenzione è su misura

Sappiamo tutti quanto sia importante prendersi cura della propria salute. Ma a uno stile di vita sano dobbiamo aggiungere anche esami e check up periodici? Quali e ogni quanto vanno fatti?
La verità è che ogni corpo, ogni persona sono diversi. Età, sesso, storia familiare e personale creano fattori di rischio e di protezione unici, che richiedono quindi un’attenzione personalizzata.
Esami di routine: la parola chiave è consapevolezza
Un’importante premessa quando si parla di esami di routine, quindi, è che in assenza di raccomandazioni istituzionali specifiche non esiste una formula che valga per tutti. In Italia sono attivi diversi programmi di screening, rivolti a specifiche fasce d’età, che hanno un ruolo importante nella prevenzione di alcune patologie: è il caso dello screening per il tumore al seno, per l’HPV, per il tumore al colon-retto. Al di là di questi esami, la decisione su quali test eseguire dovrebbe essere personalizzata in base a fattori individuali come età, sesso, storia clinica e fattori di rischio.
L’associazione Choosing Wisely Italy, che ha come obiettivo il raggiungimento di scelte informate e condivise tra cittadini e professionisti sanitari, ha raccolto tra le sue raccomandazioni quella dell’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia, che comprende al secondo punto il Non prescrivere esami di routine, senza una precisa ipotesi diagnostica. In altre parole, suggerisce di evitare esami che non siano giustificati dall’anamnesi, dalla presenza di fattori di rischio e di elementi riscontrati durante la visita. Le ragioni sono tre e possiamo riassumerle così:
- ripetere gli stessi esami a ogni persona aumenta il rischio di falsi positivi;
- ogni esame aumenta il rischio di sovradiagnosi ed eventi avversi, e sono utili quelli che offrono un reale beneficio (anche perché, ricordano, ogni esame inutile può ritardare un esame necessario);
- gli esami medici hanno anche un impatto ambientale di cui vale la pena tenere conto.
Questo non significa in alcun modo evitare gli esami o i test di routine. Ma significa assumere un’ottica nella quale il dialogo con il/la tuo/a/a medico/a curante ha un ruolo fondamentale, perché permette di stabilire un piano di monitoraggio adeguato alle tue esigenze.
Che esami fare per sapere se si sta bene? Una mappa di esami utili
Partendo da queste premesse e ricordando sempre che la decisione dovrebbe essere presa in accordo con il/la medico/a, possiamo comunque delineare alcune linee guida generali per esami che potrebbero essere utili per la maggior parte delle persone. Il primo è la visita medica generale: un check-up annuale con il/la medico/a di famiglia rappresenta il primo livello di prevenzione. La visita è un momento fondamentale per la misurazione di parametri come il peso e la pressione arteriosa che, uniti all’anamnesi e all’eventuale presenza di sintomi o fattori di rischio, danno indicazioni importanti sulla necessità di ulteriori esami di approfondimento. Per esempio, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma non sono esami cardiologici di routine, cui ogni persona dovrebbe sottoporsi regolarmente, ma possono essere raccomandati se si sospetta il rischio di disturbi al cuore, oppure per esempio per chi pratica sport agonistici eccetera.
Per gli uomini, la visita medica può comprendere, soprattutto dopo i cinquant’anni e ancor di più in presenza di sintomi o fattori di rischio, il controllo della prostata con un esame rettale; il/la medico/a può eventualmente richiedere esami specialistici, come l’ecografia trans-rettale, per valutare la presenza di disturbi quali l’ipertrofia prostatica benigna.
Esami di routine utili per gli adulti
- Esame del sangue. Può essere utile sottoporsi a un esame del sangue una volta all’anno per controllare parametri quali emocromo (cioè le informazioni sulle cellule del sangue e aiuta a monitorare sia lo stato di salute generale sia alcune patologie specifiche), glicemia, profilo lipidico (le informazioni sui grassi e il colesterolo circolante nel flusso sanguigno), e funzionalità epatica e renale. Può essere utile ricordare che molti di questi esami sono associati di routine alle donazioni del sangue: se hai la possibilità di donare, quindi, puoi unire un gesto importante per molti pazienti a un controllo per te stesso.
- Mineralografia ossea computerizzata (MOC). Questo esame è raccomandato dal Ministero della Salute nelle donne oltre i 65 anni di età e negli uomini dopo i 70, anche se può essere eseguito anche prima (sempre in base a caratteristiche personali, come la presenza di fattori di rischio). Permette di misurare la densità minerale delle ossa per verificare la presenza di osteoporosi, una condizione di fragilità ossea la cui incidenza aumenta con l’avanzare degli anni, soprattutto nelle donne dopo la menopausa.
- Controllo oculistico. Sottoporsi regolarmente a una visita oculistica è importante per riconoscere in modo tempestivo l’insorgenza di eventuali disturbi della vista. Le visite oculistiche periodiche sono particolarmente raccomandate dopo i quarant’anni di età e in presenza di fattori di rischio per patologie come, per esempio, il glaucoma, oltre che per il monitoraggio di disturbi della vista come la presbiopia.
- Controllo odontoiatrico. Anche la visita dentistica ha un ruolo importante per tutelare la salute del cavo orale e identificare in modo tempestivo eventuali disturbi (per esempio le comuni carie e parodontite); può essere raccomandato anche di sottoporsi regolarmente a trattamenti di igiene orale per prevenire l’accumulo di placca e tartaro.
- Controllo ginecologico. Per le donne è di solito raccomandata la visita ginecologica una volta all’anno. In questo contesto, il/la ginecologo/a può eseguire esami di routine quali l’ecografia transvaginale e l’esame del seno (che, ricordiamo, dovrebbe essere monitorato anche in modo autonomo con l’auto-palpazione). Il/la medico/a può anche offrire pap test o HPV-DNA test per identificare eventuali anomalie della cervice uterina, ma ricordiamo che questi esami fanno parte anche dei protocolli di screening offerti dal Servizio sanitario nazionale.
Ricorda: questa è una guida generale e vari fattori possono modificare la frequenza e il tipo degli esami di routine raccomandati. La tua storia familiare, lo stile di vita, la presenza di malattie preesistenti che richiedono un monitoraggio più assiduo e la comparsa di sintomi sono tutti elementi che possono richiedere esami specifici, anche da eseguire di routine.
Insomma, la salute non è un algoritmo né una lista rigida: è invece un percorso su cui basare scelte consapevoli e personalizzate. Prendersene cura significa quindi tanto saper ascoltare e osservare il tuo corpo, quanto costruire un dialogo con i professionisti sanitari che ti consenta non di fare più esami, ma scegliere quelli giusti al momento giusto.