Tumore al fegato

Scopri quali sono i sintomi e le principali cause del tumore al fegato e approfondisci le strategie di prevenzione e trattamento di questa neoplasia
Korian Redazione

Korian Redazione

Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
29 Gennaio 2025

    Il tumore al fegato è tra le neoplasie più diagnosticate a livello mondiale (sebbene con alcune differenze geografiche) e una delle prime cause di morte per cancro. Tutt’oggi, infatti, questa forma tumorale risulta tra le più difficili da trattare, anche perché spesso riesce a essere diagnosticata solo quando è ormai in fase avanzata. 

    Situato nella parte superiore destra dell’addome, appena sotto il diaframma, il fegato svolge diverse funzioni fondamentali per l’organismo:

    • produce sostanze essenziali quali le proteine plasmatiche, tra cui l’albumina e i fattori della coagulazione, fondamentali per mantenere l’equilibrio dei fluidi corporei e prevenire emorragie;
    • partecipa alla digestione producendo la bile, una sostanza indispensabile per permettere l’assorbimento dei grassi;
    • svolge un ruolo di “detossificatore”, convertendo le sostanze tossiche, provenienti sia dall’ambiente esterno (per esempio alcol e farmaci) sia dai normali processi metabolici (per esempio l’ammoniaca derivante dal metabolismo delle proteine), in composti meno dannosi o facilmente eliminabili dall’organismo attraverso le urine o le feci;
    • partecipa alla regolazione energetica, perché è responsabile della conversione del glucosio (il principale zucchero usato dalle cellule) in glicogeno, una forma di riserva energetica, e della sua successiva riconversione quando l’organismo ha bisogno di energia;
    • metabolizza lipidi e proteine, trasformando gli acidi grassi e gli amminoacidi in energia o molecole utili per altri processi biologici;
    • contribuisce alla rimozione di batteri e cellule danneggiate dalla circolazione sanguigna, per cui rappresenta un organo fondamentale per la protezione contro le infezioni e per il mantenimento dell’omeostasi generale del corpo.


    Come in altri organi e tessuti, nel fegato possono svilupparsi tumori primari, cioè che originano direttamente dalle cellule epatiche: i più comuni sono gli epatocarcinomi, che originano dagli epatociti, le principali cellule del fegato, seguiti dai colangiocarcinomi, che originano dalle cellule di rivestimento dei dotti biliari (i canali che trasportano la bile prodotta dal fegato). Più di rado, possono presentarsi angiosarcomi (che originano dalle cellule che rivestono i vasi sanguigni o linfatici) ed epatoblastomi, un tipo di tumore derivante dalle cellule progenitrici delle cellule epatiche e che di solito si presenta nei bambini. 

    Tuttavia, i tumori che interessano il fegato sono più di frequente secondari: tumori che si presentano in altri distretti dell’organismo e, viaggiando nel torrente circolatorio, raggiungono il fegato, dove causano lo sviluppo di metastasi epatiche. Il fegato è interessato principalmente da metastasi di tumori del colon, ma anche dello stomaco, dell’esofago e del pancreas, nonché da tumori del rene, del polmone, del seno e da melanomi.

     

    tumore al fegato

    Quali sono le cause del tumore al fegato?

    Come avviene nelle altre neoplasie, anche il tumore al fegato si sviluppa a partire da cellule che iniziano a proliferare in modo incontrollato a causa dell’accumulo di mutazioni che permettono loro di sfuggire ai normali meccanismi di controllo della riproduzione e favoriscono invece la replicazione. Le cellule tumorali continuano ad accumulare nuove mutazioni man mano che si replicano, acquisendo alcune caratteristiche specifiche che ne favoriscono ulteriormente la proliferazione: per esempio, sono in grado di sfuggire alle difese immunitarie dell’organismo e di stimolare la produzione di nuovi vasi sanguigni. Nel tempo, acquisiscono anche la capacità di invadere organi e tessuti distanti dalla sede originaria, formando metastasi.

    Sempre come avviene per molte altre forme tumorali (e in generale per molte patologie), sono noti diversi fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare un tumore al fegato.

     Fattori di rischio per il tumore al fegato

    • Età. La probabilità di sviluppare un tumore al fegato aumenta con l’avanzare dell’età.
    • Genere. La maggior parte delle forme di tumore al fegato è più comune negli uomini che nelle donne: questo dipende probabilmente anche da una maggior presenza di fattori di rischio legati allo stile di vita negli uomini. 
    • Genetica. La probabilità di sviluppare tumore al fegato è più alta per le persone che hanno parenti con questa neoplasia.
    • Malattie metaboliche. Alcune malattie metaboliche, trasmesse per via ereditaria, aumentano il rischio di sviluppare tumore al fegato: è il caso, per esempio, dell’emocromatosi ereditaria, del deficit dell’alfa-1 antitripsina e delle malattie da accumulo di glicogeno.
    • Epatite virale cronica. È il principale fattore di rischio per lo sviluppo di tumore al fegato a livello globale. Due diversi virus sono associati a questa forma di cancro: il virus dell’epatite B e quello dell’epatite C, indicati rispettivamente dalle sigle HBV e HCV. Entrambi possono trasmettersi con il sangue infetto (per esempio, tra persone che fanno uso di droghe per via endovenosa), con i rapporto sessuali non protetti e per via perinatale, cioè dalla madre al figlio durante il parto (sebbene queste ultime due forme di trasmissione siano più rare per HCV).
    • Cirrosi epatica. È una malattia cronica e progressiva del fegato caratterizzata dalla sostituzione del tessuto epatico normale con tessuto cicatriziale, che compromette la struttura e la funzionalità dell’organo. La cirrosi è associata a un maggior rischio di sviluppare tumore al fegato e, a sua volta, può essere dovuta a diverse cause. Tra queste, le principali sono steatosi epatica non alcolica (una condizione associata per esempio a dislipidemia, sindrome metabolica, obesità e diabete), consumo eccessivo di alcol e alcune rare malattie autoimmuni (come l’epatite autoimmune).
    • Fumo di tabacco. I fumatori hanno un maggior rischio di sviluppare tumore al fegato rispetto alla popolazione generale.

    Aflatossine e agenti chimici. Le aflatossine sono tossine prodotte da funghi del genere Aspergillus, che contaminano alimenti come cereali, frutta secca (come le arachidi) e spezie. Sono altamente tossiche e cancerogene, con effetti nocivi soprattutto sul fegato, nel quale possono a lungo termine portare allo sviluppo di tumore; tuttavia, almeno nei Paesi occidentali, le norme sulla conservazione degli alimenti rendono raro questo tipo di contaminazione. Anche alcuni agenti chimici, come per esempio il cloruro di vinile (usato per la produzione di alcune plastiche), aumentano il rischio di sviluppare alcune forme di tumore al fegato.

    Come si arriva alla diagnosi di tumore al fegato?

    Poiché le fasi iniziali del tumore al fegato sono di solito asintomatiche, è difficile riuscire ad avere una diagnosi precoce di questa patologia, sebbene la ricerca al riguardo sia molto attiva. In generale, comunque, la diagnosi parte dalla visita da parte del/la medico/a, che raccoglie l’anamnesi del paziente e la presenza di eventuali fattori di rischio; alla palpazione, il fegato può apparire ingrossato. Sono poi necessari esami di laboratorio (esami del sangue) e, soprattutto, esami di imaging che permettano di ottenere immagini del fegato per evidenziare la presenza di eventuali alterazioni. Il primo esame di riferimento per la diagnosi di tumore al fegato è l’ecografia, che consente di valutare la presenza di formazioni anomale; possono poi essere raccomandati esami che forniscono immagini più dettagliate dell’organo, quali TC, risonanza magnetica, ed eventualmente PET, angiografia (per la valutazione dei vasi sanguigni del fegato) e scintigrafia (utile soprattutto per valutare la presenza di metastasi occulte e la presenza di diversi noduli tumorali).

    Per molte forme di tumore, la biopsia, cioè il prelievo di un campione del tessuto interessato in modo da poterlo analizzare, è un esame fondamentale. Nel caso del fegato, però, questo esame può causare complicanze importanti e può in molti casi essere evitato. 

    tumore al fegato

    Come si previene il tumore al fegato?

    La prevenzione del tumore al fegato si basa sull’evitare i fattori di rischio modificabili: non fumare, limitare il consumo di alcol e gestire le patologie che possono favorire lo sviluppo di questa forma tumorale. Quest’ultima strategia comprende la perdita di peso in caso di obesità o sovrappeso. Inoltre, è fondamentale limitare il rischio di infezione da virus dell’epatite (per il virus dell’epatite B, in Italia la vaccinazione è obbligatoria per i nuovi nati fin dal 1991, ma per il virus dell’epatite C non esiste ancora un vaccino).

    Per le persone già a rischio, per esempio con cirrosi, è importante sottoporsi a regolari controlli medici.

    Qual è il trattamento del tumore al fegato?

    Come per altre forme tumorali, il trattamento del tumore al fegato ha maggiori probabilità di successo se la diagnosi avviene prima che il cancro sia nelle fasi più avanzate. Questo tumore rappresenta comunque una patologia il cui trattamento è impegnativo, perché la funzione dell’organo, vitale per l’organismo, non può essere compromessa dalla terapia.

    In ogni caso, la scelta terapeutica si basa sullo stadio del tumore e sulle condizioni generali del paziente. In alcuni casi è possibile procedere con la rimozione del tumore: l’intervento di resezione del fegato, che può essere eseguito anche con tecniche mininvasive, lascia una porzione dell’organo sufficiente ad assolvere le normali funzioni biologiche. In altri casi, per esempio se il fegato è molto compromesso, può essere necessario un trapianto d’organo.

    Qualora l’intervento chirurgico non sia possibile, il tumore al fegato può essere trattato con terapie loco-regionali, cioè somministrate direttamente nel tumore. Tra queste vi sono:

    • ablazione, cioè la distruzione delle cellule tumorali inserendo un ago o una sonda e sfruttando per esempio il calore, con onde radio ad alta energia (radioablazione), micro-onde (microablazione), oppure temperature molto basse (crioablazione) o ancora l’etanolo;
    • embolizzazione, una procedura che permette di iniettare specifiche sostanze (ed eventualmente anche farmaci chemioterapici) in un’arteria del fegato così da ridurre il flusso sanguigno nell’area interessata dal tumore; 
    • radioembolizzazione, una forma particolare di embolizzazione combinata con la radioterapia, nella quale vengono iniettate in prossimità del tumore microsfere con isotopi radioattivi per uccidere le cellule tumorali.

    Infine, possono essere necessari trattamenti sistemici come la radioterapia, la chemioterapia e, soprattutto, l’immunoterapia (che attiva il sistema immunitario del paziente contro il tumore) e i farmaci a bersaglio molecolare (che interferiscono in modo selettivo con specifici meccanismi biologici che promuovono la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali). 

    American Cancer Society, Liver Cancer, https://www.cancer.org/cancer/types/liver-cancer.html

    Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC), Tumore epatico metastatico, https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-epatico-metastatico

    Associazione italiana per la ricerca sul cancro (AIRC), Tumore del fegato, https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/guida-ai-tumori/tumore-del-fegato

    National Cancer Institute, NHI, What is liver cancer?, https://www.cancer.gov/types/liver/what-is-liver-cancer

    Korian Redazione

    Korian Redazione

    Redazione scientifica

    L’attività redazionale di Korian si basa su un approccio rigoroso e responsabile alla divulgazione scientifica, con l’obiettivo di offrire contenuti che siano clinicamente accurati e accessibili. Grazie al supporto di un pool di esperti, tra cui medici, biologi e professionisti del settore, specializzati in comunicazione medica, sviluppiamo testi che riflettono l’attualità delle conoscenze scientifiche…Leggi di più