Traumi sportivi cosa sono e come prevenirli
Traumi sportivi cosa sono? Ne sentiamo spesso parlare, ragion per cui oggi vogliamo scoprirne origini e cause. Con la ripresa dell’attività sportiva dopo lunghi periodi di inattività, il rischio di infortuni sportivi si alza notevolmente rispetto a situazioni di allenamento costante. Questo accade spesso soprattutto tra gli sportivi non professionisti, principalmente perché non tutti riescono ad allenarsi con costanza durante tutto l’anno.
Grazie al contributo del Dottor Nicola Pucci, Medico specializzato in Medicina dello Sport e operativo presso la Struttura Frate Sole di Korian, abbiamo voluto approfondire che cosa siano i traumi sportivi e come provare a prevenirli.
COSA SONO I TRAUMI SPORTIVI?
Spiegare cosa sono i traumi sportivi non è complicato: si tratta infatti di tutti quegli infortuni causati dall’attività sportiva, spesso come conseguenza di un carico imposto ad ossa e a muscoli, oppure di una situazione da stress sottovalutata. Sarà infatti capitato a tutti di soffrire almeno una volta di crampi, infiammazioni ai legamenti, tendinite e tendinosi: problematiche che possono minacciare il benessere e la stabilità fisica (e anche mentale) di chi pratica sport. Soprattutto di coloro che non lo fanno a livello professionistico o che per errore sottovalutano i primi sintomi di malessere.
QUALI SONO I TRAUMI SPORTIVI PIÙ FREQUENTI?
La prima cosa che bisogna necessariamente considerare è che non tutti i traumi sportivi derivano dalle medesime cause. Occorre infatti apportare una distinzione tra gli infortuni sportivi occorsi negli sport di contatto, e quelli invece provenienti da quelli individuali o comunque senza avversario. Negli sport di contatto, le lesioni vanno dal semplice trauma muscolare a quello più complesso, come nel caso di articolazioni maggiori come ginocchio e spalla oppure come per quelle minori come dita, polso, costato e rachide. Differentemente, gli sport senza contatto diretto con un avversario, possono provocare infortuni altrettanto gravi, ma maggiormente “localizzati” in zone ben precise del corpo che, generalmente, sono il ginocchio, la spalla e la caviglia.
INFORTUNI SPORTIVI POST RIPRESA: ATTENZIONE PRIMA DI TUTTO
È innegabile, immersi nella classica routine quotidiana ci si sente più appesantiti, meno energici, spossati e stanchi. A tal proposito è sempre bene seguire alcuni piccoli ma fondamentali accorgimenti quando si ricomincia a praticare attività fisica. Tutto questo con l’obiettivo di salvaguardare la propria salute, evitando di infortunarsi per una scarsa attenzione o per un eccesso di leggerezza. La prima cosa da tutelare è sicuramente la vostra condizione fisica generale: ecco perché tutto parte da uno stile di vita sano e da un’alimentazione equilibrata. Durante le vacanze e i periodi di pausa le abitudini alimentari si modificano rispetto alla consueta routine. Diventa quindi fondamentale alla ripresa degli allenamenti seguire un’alimentazione mirata ed un’integrazione bilanciata e specifica allo sport che si pratica.
COME PREVENIRE I TRAUMI SPORTIVI: I CONSIGLI DELL’ESPERTO
Dopo aver affrontato il tema di cosa sono i traumi sportivi, è bene scoprire come prevenire gli infortuni sportivi. L’aspetto in assoluto più importante quando si torna a praticare sport dopo un periodo di inattività è certamente la ripresa graduale degli allenamenti. Questo discorso è da applicare sia per quel che riguarda il modello di carico che la capacità di carico. Non bisogna infatti riprendere dal livello di carico di lavoro che si considerava prima dello stop, ma bensì ricominciare con un carico inferiore e poi aumentare gradualmente fino ad arrivare allo stato di forma precedente. Quindi frequenza, durata dell’allenamento e carico utilizzato devono essere bilanciati e adeguati al momento della ripresa e non della sospensione. Come? Con una progressione costante e controllata. Un altro aspetto da prendere in considerazione soprattutto per gli sport di endurance è quello di resistere alla tentazione di rientrare ad allenarsi in gruppo: non tutti i fisici, infatti, reagiscono all’inattività allo stesso modo. Sarebbe quindi opportuno creare dei gruppi di lavoro di allenamento dello stesso livello anche per affrontare il carico di allenamento con uno stimolo psicologico diverso.