Versamento pleurico

Il versamento pleurico è un accumulo anomalo di liquido intorno ai polmoni, che quindi risultano compressi: le cause possono essere molte e differenti tra loro
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
10 Settembre 2025

    Il versamento pleurico è una condizione nella quale si accumula in modo anomalo del fluido intorno ai polmoni e più precisamente nello spazio tra i due foglietti (pleure) che li rivestono e circondano. Di conseguenza, i polmoni risultano compressi e la respirazione ostacolata

    Le pleure hanno infatti un ruolo importante nella fisiologia respiratoria e nella protezione dei polmoni. Si tratta di due sottili membrane, distinte in pleura viscerale, che ricopre direttamente la superficie esterna dei polmoni avvolgendoli completamente, e pleura parietale, che riveste la parete interna della cavità toracica, compresi il diaframma e il mediastino. Lo spazio tra loro, detto spazio pleurico o cavità pleurica, non è vuoto: contiene una sottile pellicola di liquido pleurico, normalmente in quantità minima, le cui proprietà lubrificanti permettono ai due foglietti pleurici di scorrere l’uno sull’altro senza attrito durante ogni atto respiratorio, sia in inspirazione che in espirazione. In altre parole, consente ai polmoni di espandersi e comprimersi seguendo i movimenti della gabbia toracica senza causare dolore né lesioni. Oltre alla funzione meccanica, la pressione negativa presente all’interno della cavità pleurica aiuta a mantenere adesi i polmoni alla parete toracica, impedendo il collasso dell’organo dopo l’espirazione.

    Il versamento pleurico non è una condizione rara, anche perché sono molti i disturbi che possono causarlo e alcuni di essi, come lo scompenso cardiaco, sono purtroppo piuttosto comuni. Le differenti cause del versamento pleurico ne determinano anche il tipo di trattamento necessario e la prognosi.

    versamento pleurico

    Quali sono le cause del versamento pleurico?

    Il versamento pleurico può dipendere da varie cause, molto diverse tra loro: dall’insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco) alle infezioni (in particolare la polmonite), dalla presenza di tumori a malattie infiammatorie sistemiche. La causa del versamento pleurico ne influenza anche il tipo.

    • Versamento pleurico trasudato, quando il liquido passa nei tessuti o nello spazio pleurico senza infiammazione diretta alla pleura, come può avvenire per esempio a causa di sindrome nefrosica, insufficienza cardiaca o cirrosi epatica. Il liquido che si accumula in questo caso è acquoso e povero di proteine e cellule: in pratica, è una specie di “siero diluito” che si accumula perché il corpo non riesce a gestire correttamente i fluidi.
    • Versamento pleurico essudato, che si forma quando la pleura è danneggiata o infiammata e, di conseguenza, i vasi sanguigni diventano più permeabili e lasciano passare proteine, cellule e altri componenti del sangue che normalmente non dovrebbero uscire. Questa forma di versamento pleurico determina un accumulo di un liquido ricco di proteine e cellule, e si verifica per esempio a causa di infezioni (come polmonite o tubercolosi), in presenza di tumori (come quello del polmone), in alcune malattie autoimmuni (come il lupus eritematoso sistemico) e quando il sistema linfatico non drena in modo efficace i liquidi dallo spazio pleurico (a causa di tumori, infiammazioni, fibrosi o condizioni come il chilotorace, in cui vi è un ostacolo alla circolazione linfatica).

    Altre cause meno comuni di versamento pleurico sono rappresentate per esempio da embolia polmonare, radioterapia, reazioni dovute all’uso di droghe o farmaci e sindrome da iperstimolazione ovarica (una condizione iatrogena che si verifica come complicanza del trattamento di stimolazione dell’ovulazione, usato per esempio nei percorsi di procreazione medicalmente assistita).

    Quali sono i sintomi del versamento pleurico?

    I sintomi del versamento pleurico possono variare per gravità, e a volte risultare anche non percepibili, a seconda da quanto i polmoni risultano compressi, e quindi da quanto la respirazione è compromessa. Variano, inoltre, a seconda della causa esatta del versamento: per esempio, in presenza di infezione possono presentarsi sintomi sistemici come la febbre, la cirrosi epatica si può presentare anche con ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi) eccetera. In linea di massima, comunque, sono sintomi comuni del versamento pleurico:

    • dolore al petto che peggiora con la tosse o con respiri profondi;
    • mancanza di fiato (dispnea);
    • difficoltà a respirare quando si è sdraiati (ortopnea).

    Se non trattato, il versamento pleurico può portare a varie complicanze, le principali delle quali sono la compromissione della funzione respiratoria (nei casi più gravi con collasso parziale del polmone), infezione del liquido nello spazio pleurico (empiema), fibrosi pleurica (un ispessimento permanente della pleura che impedisce al polmone di espandersi correttamente). Inoltre, alcune cause di versamento pleurico possono rendere più frequenti le recidive.

     I sintomi del versamento pleurico possono variare molto in base alla causa della condizione.

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    Come si arriva alla diagnosi di versamento pleurico?

    La diagnosi di versamento pleurico si basa sia sull’esame fisico sia su esami strumentali. Il/la medico/a si informa sulla presenza di patologie note, sulla loro terapia, sui sintomi (non solo quelli polmonari, ma anche quelli che possono essere dovuti a malattie sistemiche, come la presenza di febbre), e anche sulla presenza di eventuali fattori di rischio per patologie come i tumori. Quindi conduce un esame che, oltre a valutare tramite auscultazione i polmoni, indaga anche il cuore e la presenza di altri segni che possano essere indicativi della patologia responsabile del versamento.

    Quindi, per una migliore identificazione e valutazione del versamento pleurico, sono di norma raccomandati esami di imaging che permettano di osservare i polmoni. In particolare, tra quelli più comunemente usati, vi sono la radiografia del torace (spesso il primo esame scelto), la TC (che può offrire anche alcune informazioni sulle caratteristiche, per esempio in termini di densità, del fluido presente) e l’ecografia. Inoltre, per analizzare il fluido, può essere necessaria una toracentesi: il fluido viene cioè aspirato attraverso un ago dallo spazio pleurico.

    Nel contesto della diagnosi del versamento pleurico sono inoltre di norma raccomandati esami del sangue che forniscono indicazioni sullo stato generale di salute del paziente, e in cui eventuali anomalie possono essere indicative della patologia che ha causato la condizione.

    Come si previene il versamento pleurico?

    Il versamento pleurico non è del tutto prevenibile, ma tutelare la salute generale dell’organismo è la miglior strategia per prevenire le condizioni che possono causarlo: ciò significa soprattutto seguire uno stile di vita sano, basato sull’astensione dal fumo, l’attività fisica regolare, una dieta equilibrata e una limitazione nel consumo di bevande alcoliche. Inoltre, quando si è già ricevuta una diagnosi per una patologia che può determinare versamento pleurico, è importante seguire in modo scrupoloso e corretto le indicazioni di trattamento.

    Qual è il trattamento del versamento pleurico?

    Il trattamento del versamento pleurico è mirato alla gestione e, se possibile, alla cura della patologia che ha causato la condizione; pertanto dipende essenzialmente dalla patologia sottostante. A seconda dei casi, quindi, può richiedere per esempio la somministrazione di antibiotici (in caso di infezioni), somministrazione di farmaci ed eventualmente intervento chirurgico eccetera.

    Inoltre, il trattamento deve mirare anche al drenaggio del fluido accumulatosi nello spazio pleurico, così da migliorare la respirazione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, il trattamento è messo già in atto alla diagnosi con la toracentesi, quando questa è possibile (per esempio se non vi sono segni di infezione o emorragia). La toracentesi può essere ripetuta se il versamento si forma nuovamente ma, nei casi in cui è ricorrente, altre opzioni terapeutiche sono rappresentate da:

    • pleurodesi, un intervento che serve a far aderire in modo permanente i due foglietti della pleura (viscerale e parietale), in modo da eliminare lo spazio pleurico;
    • drenaggio pleurico permanente, una procedura in cui si inserisce un catetere sottocutaneo a permanenza nella cavità pleurica per drenare in modo continuo il liquido pleurico.

    Nei casi più gravi può essere necessaria la chirurgia, di preferenza eseguita con un approccio mininvasivo (Video-Assisted Thoracoscopic Surgery, VATS), per drenare il liquido quando ciò non è possibile dall’esterno.

    Il trattamento del versamento pleurico si basa sul drenaggio del liquido in eccesso e sul trattamento della causa del versamento stesso.

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