Uveite

L’uveite è un’infiammazione di specifiche strutture dell’occhio che può avere varie complicanze, anche gravi: scopri di più sui sintomi, le possibili cause e i trattamenti
Korian Redazione

Korian Redazione

Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
4 Novembre 2025

    L’uveite è un’infiammazione dell’uvea, ossia la porzione intermedia dell’occhio che comprende l’iride, il corpo ciliare e la coroide. In medicina, infatti, i termini con suffisso -ite indicano di solito una condizione infiammatoria.

    Per capire meglio le caratteristiche dell’uveite è utile dare una breve panoramica dell’occhio umano. Quest’organo è composto da diverse strutture che collaborano per catturare e trasformare la luce in segnali nervosi interpretabili dal cervello. La parte più esterna è costituita dalla cornea, una membrana trasparente che lascia passare e focalizza la luce, e dalla sclera, il rivestimento bianco e resistente che protegge l’occhio. All’interno si trovano l’iride, che regola la quantità di luce in ingresso attraverso la pupilla, e il cristallino, che mette a fuoco le immagini sulla retina, il tessuto sensibile alla luce posto nella parte posteriore dell’occhio.

    L’uvea o tonaca vascolare si trova tra la sclera e la retina: rappresenta lo strato intermedio del bulbo oculare, è ricca di vasi sanguigni e ha il compito di nutrire le strutture interne dell’occhio.

    L’uvea comprende tre parti: 

    • l’iride, che controlla il diametro della pupilla; 
    • il corpo ciliare, che produce l’umore acqueo (un liquido che nutre cornea e cristallino e mantiene la pressione intraoculare) e regola la forma del cristallino;
    • la coroide, che fornisce ossigeno e sostanze nutritive alla retina. 

    L’uveite è una condizione piuttosto comune, in particolare nelle persone adulte (anche se una forma particolare, l’uveite di Fuchs, è più comune nei giovani adulti). Può avere diverse cause, non sempre note, e, se non trattata, può avere complicanze anche gravi, in particolare la perdita della vista.

    Quali sono le cause dell’uveite?

    Nella maggior parte dei casi (in una percentuale compresa tra il 50 e il 70% a seconda delle stime) l’uveite è idiopatica, ossia non ha cause note. In una minoranza dei casi, invece, è possibile individuarne l’origine, che può essere legata a processi traumatici o infettivi, oppure infiammazioni sistemiche.

    Possibili cause di uveite

    • Traumi. Lesioni e traumi all’occhio (anche in conseguenza per esempio di un intervento chirurgico oculare) possono innescare un processo infiammatorio che coinvolge l’uvea.
    • Infezioni. Varie infezioni di origine virale, batterica o fungina, nonché dovute a parassiti, possono causare uveite. Tra gli agenti patogeni che sono stati associati a questa condizione vi sono il virus herpes simplex, il virus varicella zoster (responsabile della varicella), il citomegalovirus, i batteri responsabili di tubercolosi e sifilide, parassiti come quelli responsabili della toxoplasmosi, e vari funghi, come quelli del genere Candida.
    • Infiammazioni sistemiche. Alcune condizioni, spesso di origine autoimmune, causano infiammazioni nell’intero organismo e possono determinare anche uveite. È il caso, per esempio, di lupus eritematoso sistemico, sarcoidosi, malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa), artrite idiopatica giovanile.

    Nella maggior parte dei casi, le cause dell’uveite non sono note; in una minoranza, è possibile individuarle in traumi, infezioni o malattie sistemiche infiammatorie o autoimmuni.

    uveite

    Quali sono i sintomi dell’uveite?

    I sintomi dell’uveite possono variare per gravità e a seconda della porzione precisa dell’uvea interessata dall’infiammazione. In base a quest’ultima, infatti, si distinguono:

    • uveite anteriore, che interessa soprattutto l’iride o il corpo ciliare ed è la forma più comune;
    • uveite intermedia, che coinvolge la parte centrale del bulbo oculare;
    • uveite posteriore, che interessa la coroide e quindi può coinvolgere anche la retina.

    Si parla inoltre di panuveite quando l’infiammazione coinvolge tutte le parti dell’uvea.

    In base a dove si sviluppa l’infiammazione, i sintomi e segni possono essere più o meno visibili. Per esempio, l’uveite anteriore si manifesta con dolore, vista offuscata e sensibilità alla luce, ma anche con arrossamento dell’occhio e alterazioni della forma della pupilla (che da circolare può assumere una forma più irregolare); si può inoltre accumulare dell’essudato nella parte inferiore dell’occhio, che appare come una striatura biancastra (ipopion).

    L’uveite intermedia e quella posteriore non hanno di solito manifestazioni così evidenti: i sintomi sono per lo più relativi alla vista, che può diminuire, oppure si possono presentare alterazioni del campo visivo o miodesopsie (anche dette “mosche volanti”, sono macchie o filamenti nel campo visivo dovuti a piccoli corpi e impurità che si formano all’interno del corpo vitreo, dietro il cristallino).

    L’uveite può inoltre colpire uno o entrambi gli occhi (uveite bilaterale); di solito sono unilaterali le forme anteriori e acute, ma in presenza di malattie sistemiche l’uveite è spesso bilaterale (può anche coinvolgere entrambi gli occhi in momenti diversi).

    Se non correttamente trattata, l’uveite può dare origine a diverse complicanze legate ai cambiamenti che l’infiammazione determina nell’occhio. Tra queste vi sono per esempio la cataratta, il glaucoma, il distacco della retina e, più in generale (e anche di maggior gravità) la perdita della vista.

    I sintomi dell’uveite dipendono da dove si sviluppa l’infiammazione, con le forme posteriori e intermedie meno visibili esternamente.

    Come si arriva alla diagnosi di uveite?

    Per la diagnosi di uveite, come per la stragrande maggioranza delle altre malattie, è importante innanzitutto un’anamnesi che consenta al/la oculista di informarsi anche su eventuali fattori di rischio, come malattie sistemiche, interventi oppure traumi oculari precedenti, infezioni recenti. Quindi l’oculista esamina l’occhio: l’esame clinico comprende la valutazione dell’acuità visiva, la misurazione della pressione oculare (tonometria) e l’osservazione dell’occhio con la lampada a fessura (uno strumento che permette di vedere la presenza di cellule infiammatorie e proteine nel liquido interno dell’occhio). L’oculista può anche raccomandare una tomografia a coerenza ottica (soprattutto se l’infiammazione interessa le strutture posteriori): si tratta di un esame che funziona in modo simile a un’ecografia, ma invece delle onde sonore utilizza onde luminose per creare immagini ad alta risoluzione, consentendo di individuare alterazioni che non sono visibili a occhio nudo.

    A seconda della localizzazione e della gravità dell’uveite possono essere raccomandati anche altri esami, come per esempio la fluorangiografia retinica per una valutazione dei vasi (nonché eventualmente quelli per individuare patologie sistemiche associate all’uveite).

    Come si previene l’uveite?

    Purtroppo in molti casi le cause dell’uveite rimangono sconosciute e, anche quando note, non sono interamente prevenibili. Di conseguenza, non c’è una strategia di prevenzione per questa patologia: la raccomandazione è quella di sottoporsi regolarmente a visite oculistiche in modo da individuare in modo tempestivo eventuali alterazioni o problemi dell’occhio.

    Qual è il trattamento dell’uveite?

    Il trattamento corretto dell’uveite è fondamentale per prevenirne le complicanze, ed è tanto più efficace quanto più tempestivo. La strategia terapeutica più idonea varia in larga misura a seconda delle cause sottostanti la condizione, quando note. L’obiettivo principale, comunque, è trattare l’infiammazione: a questo scopo si usano farmaci antinfiammatori non steroidei o steroidei (corticosteroidi), somministrati come colliri, iniezioni o farmaci sistemici a seconda della gravità e della localizzazione dell’infiammazione. Durante il trattamento con corticosteroidi è importante monitorare la pressione oculare, perché l’uso prolungato di cortisone può farla aumentare; spesso, nel trattamento della più comune uveite anteriore, ai corticosteroidi sono associati farmaci cicloplegici, che servono a rilassare i muscoli interni dell’occhio, diminuire il dolore e prevenire la formazione di aderenze tra iride e cristallino.

    Le forme più complesse (uveite intermedia, posteriore o panuveite) richiedono in genere un trattamento personalizzato e il coinvolgimento di oculisti/e specializzati/e in uveiti per definire la cura più adatta e prevenire complicanze.

    Inoltre, quando l’uveite è associata a un’infezione, alla terapia è associato anche un trattamento per risolvere l’infezione stessa, così come in presenza di malattie sistemiche sono associati trattamenti specifici per la loro gestione.

    Korian Redazione

    Korian Redazione

    Redazione scientifica

    L’attività redazionale di Korian si basa su un approccio rigoroso e responsabile alla divulgazione scientifica, con l’obiettivo di offrire contenuti che siano clinicamente accurati e accessibili. Grazie al supporto di un pool di esperti, tra cui medici, biologi e professionisti del settore, specializzati in comunicazione medica, sviluppiamo testi che riflettono l’attualità delle conoscenze scientifiche…Leggi di più