Emicrania
L’emicrania è un tipo di mal di testa caratterizzato da un dolore spesso pulsante che interessa un lato del cranio. Non è un sintomo, ma un vero e proprio disturbo neurologico, uno dei più comuni al mondo: può presentarsi a ogni età, dall’infanzia all’età adulta, e in entrambi i sessi, sebbene sia molto più frequente nelle donne e nelle ragazze. Si distingue da altre forme di mal di testa come la cefalea di tipo tensivo, quella a grappolo o quella dovuta ad alcuni farmaci.
Il disturbo può avere un impatto significativo sulla vita di chi ne soffre, limitando le attività sociali e professionali, arrivando a rappresentare un’importante causa di disabilità a livello globale. Non esiste una cura risolutiva, ma diversi trattamenti possono alleviare i sintomi contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone con emicrania.
Si distinguono due principali tipi di emicrania:
- con aura, una volta nota come “emicrania classica”, che presenta specifici sintomi visivi e neurologici rappresentati appunto dall’aura;
- senza aura, o emicrania comune, la forma più comune.
Si possono distinguere inoltre varie altre forme di emicrania, quali per esempio l’emicrania addominale (che interessa principalmente l’età pediatrica), emiplegica (una forma rara nella quale vi è una temporanea debolezza muscolare di una parte del corpo), catameniale (o mestruale, legata ai cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale), oftalmica o oculare (un sottotipo caratterizzato da sintomi visivi; comprende anche l’emicrania retinica, una forma rara caratterizzata da problemi di vista a un solo occhio), vestibolare (che compromette il senso dell’equilibrio ed è associata a vertigini).
Non vi sono per ora basi scientifiche che dimostrino che l’emicrania sia associata a un aumentato rischio demenza o altre forme di declino cognitivo; è noto però che le persone con emicrania sono più a rischio di ictus, sebbene tale rischio sia considerato globalmente basso.
Quali sono le cause dell’emicrania?
Sebbene le cause dell’emicrania non siano note, gli studi suggeriscono che possa essere dovuta a un’attività cerebrale anomala con interessamento dei segnali nervosi e dei vasi sanguigni nel cervello. Sembra inoltre avere una base genetica, perché si presenta più frequentemente nelle persone che hanno parenti che ne soffrono. Inoltre, le persone soggette a emicrania hanno spesso trigger, cioè fattori che possono scatenare un attacco del disturbo; sono differenti per ciascuno, ma sono comuni per esempio:
- cambiamenti ormonali (associati al ciclo mestruale) nelle donne;
- stress e ansia;
- saltare i pasti e bassi livelli di zucchero nel sangue;
- dormire troppo o troppo poco;
- consumo di tabacco e/o alcol;
- luci brillanti o intermittenti, oppure rumori forti o improvvisi.
L’emicrania è inoltre comune nelle persone che hanno già altri disturbi medici: per esempio, spesso l’emicrania si presenta in chi soffre di depressione, disturbi d’ansia, disturbo bipolare, epilessia e disturbi del sonno (come insonnia e apnee notturne).

Quali sono i sintomi dell’emicrania?
I sintomi dell’emicrania possono variare da una persona all’altra per tipo, intensità e durata (in genere, un attacco di emicrania dura tra le 4 e le 72 ore). Comunque, di solito l’attacco di emicrania è distinto in quattro fasi, anche se non sono necessariamente presenti per tutte le persone; lo stesso mal di testa, pur caratteristico dell’emicrania, può non essere necessariamente presente.
Le fasi di un attacco di emicrania
- Fase prodromica. È la fase “premonitrice”, che può iniziare ore o anche giorni prima dell’attacco di emicrania vero e proprio: possono presentarsi cambiamenti di umore, affaticamento, maggiore sensibilità alla luce, insonnia, nausea, costipazione o diarrea, rigidità muscolare. Altri sintomi peculiari di questa fase sono gli sbadigli, la necessità di urinare spesso e un forte desiderio per specifici alimenti.
- Aura. È l’aspetto caratteristico dell’emicrania con aura: chi ne soffre può vedere apparire davanti agli occhi figure geometriche, lampi di luce o iniziare ad avere punti ciechi. Esistono però diverse forme di emicrania con aura e in alcuni casi i sintomi non sono visivi ma interessano altri sensi (per esempio, può presentarsi formicolio in alcune zone del corpo come la faccia o le mani) o anche il linguaggio (con difficoltà a parlare e a trovare i termini cercati). I sintomi possono durare da qualche minuto fino a un’ora circa, ma possono prolungarsi anche di più. L’aura precede tipicamente la comparsa del mal di testa (quando questo si presenta), ma in alcuni casi può anche verificarsi successivamente.
- Mal di testa. Si sviluppa in modo progressivo, facendosi sempre più intenso nel tempo, e interessa di solito un lato del cranio, arrivando man mano a coinvolgerlo tutto. Di solito è caratterizzato da un dolore pulsante e peggiora con il movimento; a seconda delle persone può essere lieve o grave, fino a risultare disabilitante. A volte possono presentarsi anche altri sintomi quali nausea, ipersensibilità a luci, suoni oppure odori, insonnia e ansia.
- Fase postdromica. È la fase successiva al mal di testa e, proprio come la fase prodromica e l’aura, non si presenta necessariamente in tutte le persone con emicrania, sebbene sia frequente. Sono sintomi tipici il senso di affaticamento, la sensibilità alla luce e la difficoltà a concentrarsi. È importante precisare che, sebbene questa fase sia successiva a quella del mal di testa, rappresenta ancora un momento dell’attacco di emicrania: è quindi di beneficio evitare trigger che possono riattivare il dolore. Anche in questo caso, la durata della fase postdromica può variare molto e per alcune persone è disabilitante quanto il mal di testa stesso.
È importante notare che i sintomi in età pediatrica possono essere molto differenti da quelli caratteristici degli adulti. Per esempio, l’emicrania nei bambini (e occasionalmente anche negli adulti) può presentarsi in forma addominale, con dolore allo stomaco, nausea e vomito.
Come si arriva alla diagnosi di emicrania?
La diagnosi di emicrania è essenzialmente clinica e formulata in base ai sintomi e alla storia familiare riportati dal paziente, perché non esiste alcun esame strumentale o di laboratorio in grado di accertarla. Tuttavia, il/la medico/a può raccomandare alcuni esami (per esempio la risonanza magnetica o la TC) per escludere altre possibili cause dei sintomi

Come si previene l’emicrania?
Non esiste un modo per prevenire l’emicrania, ma chi soffre del disturbo può seguire alcuni accorgimenti per limitare il rischio d’insorgenza di un attacco: cercare di dormire bene e a sufficienza, mangiare con regolarità (evitando sostanze che possono agire da trigger, come l’alcol) e mantenersi idratati, imparare a gestire lo stress. Anche l’esercizio fisico, sebbene per alcune persone possa agire da trigger o peggiorare l’emicrania, si è dimostrato in genere in grado di ridurre frequenza, durata e intensità degli attacchi.
Inoltre, è possibile rivolgersi a centri specialisti per specifiche terapie di prevenzione degli attacchi di emicrania.
Qual è il trattamento dell’emicrania?
Per l’emicrania non esiste una cura, ma è possibile alleviare i sintomi e prevenire gli attacchi. Comunque, così come ci sono diverse forme di emicrania e i sintomi sono differenti a seconda delle persone, anche il trattamento non è unico e dipende dalle caratteristiche della patologia e del paziente.
In generale, alcuni accorgimenti e semplici strategie possono alleviare i sintomi di un attacco di emicrania: per esempio, può essere di beneficio riposare in una stanza buia, tenendo gli occhi chiusi, e usare impacchi freddi da tenere sulla fronte. Anche bere molto per mantenere i corretti livelli di idratazione è importante, soprattutto se gli attacchi sono accompagnati dal vomito.
Inoltre, alcune modifiche dello stile di vita, come dormire e mangiare a sufficienza e con regolarità, svolgere attività fisica e imparare a gestire lo stress (eventualmente anche con il supporto della psicoterapia), possono aiutare sia a prevenire gli attacchi di emicrania sia a ridurne frequenza e intensità.
Il trattamento farmacologico ha un ruolo sia nella prevenzione degli attacchi sia nel loro trattamento quando in corso; in entrambi i casi, comunque, è importante assumere i farmaci sotto controllo medico e fare riferimento a centri specialistici. Tra quelli che si sono dimostrati efficaci per prevenire gli attacchi di emicrania vi sono medicinali usati per il trattamento dell’ipertensione (come i beta-bloccanti), antidepressivi e anticonvulsivanti, usati per le forme più gravi di emicrania. Nella fase acuta degli attacchi, invece, sono usati principalmente farmaci antinfiammatori non steroidei e analgesici; per i casi più gravi, sempre sotto controllo medico, possono essere prescritti medicinali specifici come i triptani, che agiscono determinando la vasocostrizione a livello del cranio, o l’ergotamina e agonisti dopaminergici derivati dell’ergot (farmaci derivati da un fungo e usati principalmente nel trattamento della malattia di Parkinson).
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