Dismenorrea
Il termine dismenorrea indica la condizione di dolore associato alle mestruazioni, che può essere accompagnata anche da altri sintomi (come per esempio nausea e affaticamento). È una condizione ginecologica molto comune, anche se non tutte le persone si rivolgono al/la medico/a per un consulto, ed è distinta in due categorie:
- la dismenorrea primaria, ossia quella che non dipende da altre condizioni mediche, che può iniziare un po’ prima della comparsa delle mestruazioni o presentarsi con esse e si risolve di solito nell’arco di due o tre giorni;
- la dismenorrea secondaria, ossia quella associata ad altre condizioni mediche (sospettate o diagnosticate), che tende a perdurare più a lungo.
In questo contesto, è utile ricordare il meccanismo del ciclo mestruale: questo processo, che serve a preparare il corpo a un’eventuale gravidanza, si verifica ogni mese ed è guidato dall’azione di diversi ormoni (quelli sessuali e quelli prodotti dal cervello che ne regolano i livelli). All’inizio del ciclo si ha lo sfaldamento dell’endometrio, il rivestimento dell’utero, che viene eliminato con le mestruazioni; l’endometrio ricomincia poi a ispessirsi, mentre nelle ovaie inizia la maturazione di un nuovo ovulo. Una volta maturo, l’ovulo viene rilasciato ed è pronto per la fecondazione. Se questa non avviene, l’endometrio si sfalda nuovamente, dando inizio a un nuovo ciclo mestruale. Questo processo dura circa 28 giorni (che possono variare da una persona all’altra).
Prima di approfondire le cause della dismenorrea, i possibili sintomi associati e altri elementi di questa condizione, vale la pena evidenziare due aspetti. Il primo è che la presenza di un lieve dolore durante le mestruazioni è normale. L’endometrio produce infatti naturalmente molecole dette prostaglandine, che lo aiutano a contrarsi. I livelli di prostaglandine aumentano durante le mestruazioni e, se le contrazioni sono particolarmente intense o prolungate, possono causare dolore (un po’ come avviene durante un crampo muscolare). Tuttavia, per alcune persone il dolore è così intenso da avere un significativo impatto negativo sulla vita quotidiana.
Il secondo aspetto su cui fare una precisazione è di ordine terminologico. In questo testo, infatti, non si parlerà sempre esclusivamente di donne ma anche, più in generale, di persone. Le mestruazioni possono infatti essere presenti anche negli uomini transgender che non hanno iniziato o completato il percorso di transizione di genere e che quindi possono presentare condizioni di dismenorrea.

Quali sono le cause della dismenorrea?
Come accennato, la sensazione dolorosa associata alle mestruazioni sembra essere dovuta principalmente agli aumentati livelli di prostaglandine, molecole prodotte dall’utero che ne favoriscono le contrazioni. Si pensa che la dismenorrea primaria sia dovuta alla presenza di maggiori livelli di prostaglandine nelle persone che ne soffrono. Le prostaglandine diminuiscono al termine delle mestruazioni, per cui la sensazione dolorosa svanisce.
Nel caso della dismenorrea secondaria, invece, le cause del dolore sono legate a condizioni mediche sottostanti, che rendono le mestruazioni più dolorose. Tra queste, una delle più comuni è l’endometriosi; varie altre possibili condizioni (come per esempio i fibromi uterini, l’adenomiosi, la cistite interstiziale eccetera) possono causare dismenorrea.
In linea generale, alcuni fattori di rischio che rendono più probabile la dismenorrea sono:
- l’età (la dismenorrea primaria, in particolare, è più comune nelle persone fino ai 20-30 anni);
- il fumo;
- le mestruazioni lunghe e abbondanti;
- la comparsa del menarca prima dei 12 anni;
- la storia familiare di dismenorrea.
La dismenorrea sembra essere principalmente dovuta all’aumento dei livelli di prostaglandine, che aiutano l’utero a contrarsi.
Quali sono i sintomi della dismenorrea?
La dismenorrea è associata principalmente al dolore, che può essere anche molto intenso e presentarsi come sordo, oppure acuto o pulsante. Può anche irradiarsi dal basso addome alla schiena, alle anche e all’interno delle cosce. Al dolore possono però associarsi anche altri sintomi, in particolare:
- senso di affaticamento;
- mal di testa;
- sintomi gastrointestinali (come diarrea, nausea, vomito);
- gonfiore addominale;
- depressione e irritabilità.
Di solito il dolore si presenta uno o due giorni prima delle mestruazioni, oppure all’inizio delle stesse, e si attenua dopo due-tre giorni dall’inizio delle mestruazioni. Non causa complicanze, ma può essere così intenso da compromettere le attività quotidiane (studio, lavoro, sport eccetera) e avere più in generale un impatto negativo sulla qualità della vita. Inoltre, in caso di dismenorrea secondaria, è importante considerare che le condizioni mediche che la causano possono essere causa di complicazioni (per esempio, l’endometriosi può causare infertilità e aumentare i rischi durante la gravidanza).
Come si arriva alla diagnosi di dismenorrea?
Sebbene non tutte le persone lo facciano, in caso di dismenorrea è sempre importante rivolgersi a un/a ginecologo/a: se la dismenorrea è secondaria, infatti, è fondamentale diagnosticare la condizione medica che la causa; se è primaria, invece, la valutazione medica è essenziale per individuare il corretto trattamento, così da ridurne l’impatto sulle attività quotidiane.
Durante la visita, il/la ginecologo/a raccoglie i sintomi e l’anamnesi, e si informa sulle caratteristiche delle mestruazioni (durata, regolarità eccetera). Conduce inoltre un esame pelvico, una valutazione che permette di esaminare gli organi riproduttivi interni ed esterni e che di solito comprende:
- ispezione visiva di vulva e vagina;
- esplorazione con lo speculum, uno strumento che apre delicatamente le pareti vaginali per permettere di vedere la cervice e, se necessario, prelevare campioni;
- esplorazione bimanuale, in cui il/la medico/a inserisce due dita nella vagina mentre con l’altra mano preme sull’addome, per valutare la forma, la dimensione e la posizione di ovaie e utero.
A seconda dei casi e in particolare in caso di sospetta dismenorrea secondaria, possono essere raccomandati ulteriori esami quali, per esempio, l’ecografia o la laparoscopia diagnostica.
In caso di dismenorrea, è sempre importante confrontarsi con un/a ginecologo/a.

Come si previene la dismenorrea?
La maggior parte dei fattori di rischio della dismenorrea non è modificabile; di conseguenza, non si può prevenire con sicurezza questa condizione. L’unico fattore di rischio modificabile è il fumo: non fumare potrebbe aiutare a mitigare l’intensità dei crampi, oltre e soprattutto a tutelare la salute generale dell’organismo, in particolare se associato ad altre buone norme quali una dieta equilibrata e il regolare esercizio fisico.
Qual è il trattamento della dismenorrea?
Il trattamento della dismenorrea dipende dal tipo di quest’ultima: in caso di dismenorrea secondaria, infatti, il trattamento è essenzialmente quello della condizione che la causa. A seconda del disturbo, quindi, possono essere previsti interventi di diverso tipo: per esempio, l’endometriosi è trattata di solito con terapie farmacologiche (antinfiammatori non steroidei per mitigare il dolore e contraccettivi ormonali), che sono un possibile trattamento anche per i fibromi uterini e l’adenomiosi. A seconda della gravità e del tipo di condizione, però, può essere necessario anche ricorrere all’intervento chirurgico.
In caso di dismenorrea primaria, l’approccio è di solito di tipo farmacologico e basato su antinfiammatori non steroidei, che inibiscono la produzione di prostaglandine riducendo il dolore. Anche i contraccettivi ormonali possono aiutare a limitare la dismenorrea. Sempre a questo scopo possono essere di beneficio anche altre strategie e rimedi, come per esempio:
- applicare di una borsa d’acqua calda sull’addome;
- fare esercizio fisico regolarmente;
- assicurarsi un sonno sufficiente per qualità e quantità ed eventualmente del riposo extra;
- praticare tecniche di rilassamento, come lo yoga e la meditazione, che possono aiutare a gestire il dolore.
- American College of Obstetricians and Gynecologists, Dysmenorrhea: Painful Periods, https://www.acog.org/womens-health/faqs/dysmenorrhea-painful-periods
- Carroquino-Garcia P, Jiménez-Rejano JJ, Medrano-Sanchez E et al. Therapeutic Exercise in the Treatment of Primary Dysmenorrhea: A Systematic Review and Meta-Analysis. Phys Ther 99 (10), 1371-80 (2019) 10.1093/ptj/pzz101
- Cleveland Clinic, Dysmenorrhea (Menstrual Cramps), https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/4148-dysmenorrhea
- Nagy H, Carlson K, Khan MAB. Dysmenorrhea. StatPearls (2023) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK560834/
Korian Redazione
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