Bronchite

La bronchite è un’infiammazione dei bronchi, i canali che trasportano l’aria ossigenata all’interno dei polmoni e quella ricca di anidride carbonica all’esterno dell’organismo. In ambito medico, infatti, in generale i termini con il suffisso -ite indicano una patologia infiammatoria. 

Partendo dal naso e dalla bocca, l’aria inspirata attraversa faringe, laringe e trachea e raggiunge i bronchi, due tubi che si dirigono verso i polmoni. Qui si suddividono in canali via via più piccoli, chiamati bronchioli, che diventano sempre più sottili fino a raggiungere gli alveoli, piccole strutture all’interno dei polmoni dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica con il sangue. Le pareti dei bronchi sono formate da:

• anelli cartilaginei che danno loro sostegno e li mantengono aperti;
• uno strato di muscolatura liscia (a controllo involontario) che permette di regolarne il diametro a seconda delle necessità dell’organismo;
• una mucosa interna, rivestita di cellule che producono muco e cellule ciliate, che intrappola particelle di polvere, germi e altre impurità, spingendole verso l’alto per essere espulse.

È quest’ultimo tessuto, che contribuisce a proteggere i polmoni, a essere principalmente interessato dalla bronchite: la mucosa si infiamma, causando gonfiore e un aumento della produzione di muco, che può rendere più difficile il flusso d’aria.

Quali sono le cause della bronchite?

Le cause della bronchite si distinguono in due gruppi principali: infezioni ed esposizione a sostanze tossiche.

La bronchite acuta è dovuta di solito a infezioni, in particolare di tipo virale: per esempio, i virus dell’influenza e i virus che causano il raffreddore possono causare anche l’infiammazione dei bronchi, così come i coronavirus quale SARS-CoV-2, l’agente infettivo responsabile del COVID-19. Più di rado, la bronchite acuta può essere dovuta a infezioni batteriche, allergie o all’esposizione a sostanze tossiche e irritanti, come l’inquinamento atmosferico (compresa l’esposizione a polveri, fumi e vapori sul luogo di lavoro o in casa) e il fumo di tabacco (anche passivo). Quest’ultimo rappresenta la principale causa della bronchite cronica, la forma più pericolosa di bronchite perché rappresenta una delle principali manifestazioni di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una patologia progressiva che può portare nel tempo a gravi danni su tutto l’organismo. In rari casi, la bronchite cronica, e più precisamente la BPCO, può essere dovuta a una condizione genetica detta deficit di alfa-1-antitripsina, nella quale vi sono difetti nella produzione di una proteina che ha un ruolo importante nella protezione dei polmoni.

Sebbene quelle appena descritte rappresentino le principali cause di bronchite, sono noti anche alcuni fattori di rischio, tra cui:

• malattie autoimmuni (per esempio artrite reumatoide o lupus eritematoso sistemico) che causano una condizione persistente di infiammazione nell’organismo;
• reflusso gastroesofageo;
• patologie o storia di disturbi che interessano l’apparato respiratorio (per esempio fibrosi cistica e asma).

Quali sono i sintomi della bronchite?

Il sintomo principale della bronchite è la tosse con espulsione di muco, ma possono essere presenti anche sintomi come febbre, respiro sibilante, mancanza di fiato (dispnea), stanchezza e senso di affaticamento. Alcuni di questi sintomi (in particolare la mancanza di fiato, la tosse e il respiro sibilante) sono tipici anche dell’asma, per cui può essere difficile distinguere le due condizioni: quando presenti insieme, si parla a volte di bronchite asmatica. 

Nel caso della bronchite cronica, i sintomi perdurano per diversi mesi.

Come si arriva alla diagnosi di bronchite?

Per la diagnosi di bronchite, il/la medico/a raccoglie i sintomi del paziente ed esegue un esame fisico con auscultazione del torace, che permette di evidenziare eventuali rumori anomali (dovuti alla presenza di muco). In alcuni casi possono essere raccomandati esami aggiuntivi, come per esempio la coltura dell’espettorato o tamponi nasali, che permettono di rilevare la presenza di infezioni virali o batteriche, ed eventualmente esami del sangue. Nel caso in cui si sospetti una bronchite cronica sono inoltre necessari ulteriori esami strumentali, in particolare la spirometria, che permette di valutare la funzionalità polmonare. Se necessario, può essere raccomandata anche una radiografia del torace per meglio valutare lo stato dei polmoni e delle vie aeree, per esempio per evidenziare la presenza di infezioni più estese.

Come si previene la bronchite?

La prevenzione della bronchite si basa essenzialmente sul mitigare il rischio di infezioni ed evitare l’esposizione a sostanze aeree tossiche e irritanti. Questo implica da una parte non fumare (o smettere di farlo) ed evitare gli ambienti inquinati e, dall’altra, lavarsi frequentemente le mani e sottoporsi alle vaccinazioni periodiche contro COVID-19 e influenza. In base all’età e ai fattori di rischio può essere raccomandato anche il vaccino contro lo Streptococcus pneumoniae (vaccino pneumococcico coniugato): questo batterio è infatti frequentemente associato a infezioni dei polmoni (polmonite), ma può causare anche bronchite, nonché diverse altre patologie.

Qual è il trattamento della bronchite?

Il trattamento della bronchite dipende essenzialmente dalle sue cause e dal tipo di bronchite (acuta o cronica). 

La bronchite acuta è dovuta nella maggioranza dei casi a infezioni virali e si risolve di solito spontaneamente nell’arco di qualche giorni: è dunque inutile e anzi controproducente la somministrazione di antibiotici (il cui uso scorretto contribuisce al fenomeno dell’antibiotico-resistenza), a meno che non sia stata diagnosticata una bronchite di origine batterica (più frequente nell’infanzia) o in caso di persone con malattie che le rendono più vulnerabili alle infezioni batteriche (per esempio persone con fibrosi cistica). Possono comunque essere utili sedativi per la tosse, fluidificanti del muco (per facilitarne l’espulsione) e lenitivi per la gola, così da alleviare i sintomi della bronchite. Inoltre, se la bronchite è causata da sostanze irritanti o allergeni come polline o polvere, per il trattamento è necessario evitare tali sostanze. 

In caso di bronchite cronica, il primo fondamentale intervento è smettere di fumare per evitare il progredire della malattia. Possono poi essere raccomandati farmaci quali broncodilatatori (usati anche in caso di asma), che aiutano a mantenere aperte le vie aeree, e corticosteroidi per ridurre l’infiammazione dei bronchi. La riabilitazione polmonare, che consiste in un insieme di esercizi fisici e tecniche di respirazione, condotti sotto supervisione di figure specializzate, può aiutare a migliorare la respirazione. Infine, nei casi più gravi, l’ossigeno disponibile per l’organismo può diventare insufficiente; è allora necessario fare ricorso all’ossigenoterapia, cioè la somministrazione di ossigeno supplementare.