Una cosa è certa, che si tratti di mammografia o ecografia al seno, una diagnosi precoce al giorno d’oggi è sempre più importante. Questo è reso possibile grazie ai numerosi programmi di screening mammografici che consentono di sottoporre ad approfondimenti le donne nelle fasce di età raccomandate: una serie di accertamenti utili soprattutto nei soggetti più giovani. Mai sottovalutare per esempio la natura di un nodulo.

Tutte le donne dai 25 anni di età dovrebbero infatti svolgere una visita al seno almeno una volta all’anno, anche in assenza di sintomi. Differentemente, in presenza di qualunque tipologia di sintomo mammario, la visita andrebbe invece svolta il prima possibile.

La visita senologica è un esame clinico al seno finalizzato ad individuare possibili patologie mammarie. In base a quanto emerso dall’esame, il senologo può quindi consigliare alla paziente di sottoporsi ad ulteriori accertamenti, come la mammografia o l’ecografia al seno.

Tuttavia, spesso ci si domanda quali siano le differenze tra questi due esami. Ecco che questa rappresenta dunque una buona occasione per scoprirlo insieme, grazie anche al prezioso contributo offerto dai Poliambulatori Lazio Korian.

Cosa è meglio fare la mammografia o l’ecografia al seno?

Quante volte avete sentito la domanda “che cosa è meglio fare la mammografia o l’ecografia?”. La risposta è semplice: una non esclude l’altra quando si parla di prevenzione del tumore al seno. A dircelo sono proprio gli specialisti dei Poliambulatori Lazio Korian. Quella al seno rappresenta infatti la forma di tumore che più colpisce le donne. Il principale mezzo per contrastare questa grave piaga è senza dubbio la prevenzione. Grazie ad una diagnosi precoce, infatti, è possibile individuare il tumore nel suo stato iniziale, in una fase dove gli eventuali interventi chirurgici possono essere meno invasivi e più circoscritti, aumentando in questo senso di molto le possibilità di guarigione. Dunque, per capire cosa sia meglio fare tra mammografia o ecografia al seno, è bene partire proprio dalla loro definizione.

Quali sono le differenze tra mammografia ed ecografia al seno?

Per comprendere quali sono le differenze tra mammografia ed ecografia al seno occorre fare da subito alcune precisazioni per non confondersi.

La mammografia rappresenta uno dei principi cardini nell’ambito dello screening mammografico: un esame radiografico che generalmente dura tra i 5 e i 10 minuti mediante la compressione del seno tra due piastre. Di fatto la mammografia serve ad implementare la diagnosi precoce relativa a carcinomi mammari, riconoscendo la presenza di un tumore al seno prima che questo si espanda.

Complementare a questa è l’altro esame diagnostico, vale a dire l’ecografia mammaria o ecografia al seno, la quale viene spesso eseguita per indagare se un problema rilevato dalla mammografia possa essere ad esempio un nodulo benigno di natura fibrosa. Occorre specificare che qualora venisse riscontrato un nodulo dubbio, è opportuno effettuare una risonanza magnetica della mammella con mezzo di contrasto.

Infine, un’altra differenza piuttosto significativa è data dalla struttura dell’esame: l’ecografia viene svolta attraverso l’utilizzo di ultrasuoni, la mammografia invece è un esame a tutti gli effetti radiografico.

Ma a 40 anni è meglio la mammografia o l’ecografia al seno?

La verità è che con il compimento dei 40 anni vanno svolte entrambe! Non si tratta più di scegliere tra mammografia o ecografia al seno. Questo perché la mammografia risulta essere fortemente consigliata in questa fascia di età, spesso in coppia proprio con l’ecografia al seno. Questo, badate bene, a prescindere dalla presenza di sintomi o di familiarità. Per i soggetti particolarmente predisposti a tumori al seno, infatti, è meglio sottoporsi ad una mammografia già dopo i trentacinque anni.

In definitiva: dall’ecografia si vede un tumore al seno?

Sì, sempre ricordando che mammografia ed ecografia al seno non sono due esami alternativi ma complementari. L’ecografia della mammella può rilevare tumori benigni del seno, ma anche cisti e patologie maligne come i tumori (per esempio il carcinoma della mammella). Può essere prescritta dal medico curante come esame complementare alla mammografia dopo i 40 anni, per tutte quelle donne con un tessuto mammario denso e per rilevare la natura solida o liquida di una formazione, o per valutare eventuali addensamenti pericolosi. L’esperienza dei Poliambulatori Lazio Korian ci ricorda tuttavia che oltre alla tecnologia è fondamentale rivolgersi al professionista maggiormente funzionale, in questo caso un senologo, ovvero un medico radiologo specialista in patologie mammarie. Presso i Poliambulatori della rete Korian sono stati per esempio creati i percorsi “Donna”, vale a dire proposte su misura dedicate allo screening mammografico: qui radiologi donne con ampia esperienza si mettono in gioco in attività di prevenzione, sensibilizzazione e screening costanti.

Resta in contatto, iscriviti alla nostra newsletter