L’intervento laser per la miopia: come si svolge, efficacia e rischi
Hai mai sognato di svegliarti al mattino e vedere nitidamente, senza dover cercare gli occhiali sul comodino? Sei stanco/a di dover indossare ogni giorno le lenti a contatto, magari con la fastidiosa sensazione di “metterti le dita negli occhi”? Correggere la miopia è possibile!
L’intervento laser per la miopia è una procedura rapida, sicura e sempre più diffusa, che permette di correggere in modo permanente uno dei disturbi visivi più comuni al mondo.
La miopia è un difetto della vista che rende sfocati gli oggetti lontani, causata da una modifica nella forma dell’occhio o in alcune sue strutture, che impedisce ai raggi luminosi di mettere correttamente a fuoco le immagini sulla retina, la parte dell’occhio che cattura ciò che vediamo.
Negli ultimi decenni, l’incidenza della miopia è andata aumentando e, secondo l’American Academy of Ophthalmology, entro il 2050 potrebbe riguardare una persona su due in tutto il mondo, colpendo adulti, bambini e adolescenti, spesso in età scolare. Di fronte a numeri in costante aumento, sempre più persone scelgono la chirurgia laser come soluzione definitiva, per dire addio a occhiali e lenti a contatto.
In questo articolo risponderemo alle domande più frequenti sull’intervento laser per la correzione della miopia, per aiutarti a capire se può essere la scelta giusta per te.
Come si svolge l’intervento laser per la miopia?
Esistono diverse tipologie di intervento che impiegano il laser per la correzione della miopia, selezionate in base alla gravità del difetto visivo e alle condizioni specifiche degli occhi da operare. Le principali sono tre: la PRK (cheratectomia fotorefrattiva), la LASIK (Laser-Assisted In Situ Keratomileusis) e la SMILE (Small Incision Lenticule Extraction). Queste operazioni vengono svolte in regime ambulatoriale, con anestesia locale somministrata tramite collirio, che intorpidisce l’occhio e rende la procedura indolore. Ognuna di esse ha caratteristiche, vantaggi, svantaggi e tempi di recupero differenti.
Intervento laser PRK
La PRK è una procedura che utilizza un laser ad eccimeri (particolari molecole formate da due atomi uguali), che emette luce ultravioletta per rimuovere con precisione minuscole porzioni di cornea, la membrana che riveste la parte anteriore dell’occhio. Questo rimodellamento permette di correggere la messa a fuoco delle immagini sulla retina, migliorando la vista, non solo in caso di miopia, ma anche in presenza di ipermetropia e astigmatismo. Il recupero visivo è generalmente più lento rispetto ad altre tecniche laser ma, nonostante ciò, la PRK rappresenta una valida opzione per i soggetti con una cornea sottile, per i quali altre tecniche non sarebbero indicate. In caso di necessità, è possibile eseguire ritocchi per perfezionare il risultato.
Intervento laser LASIK
L’intervento laser LASIK è una procedura di chirurgia refrattiva anch’essa comunemente utilizzata per correggere difetti visivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo, attraverso il rimodellamento della cornea. La tecnica si basa sulla creazione di un sottile lembo corneale, che avviene tramite un laser a femtosecondi, detto anche femtolaser, che consente un taglio estremamente preciso e sicuro. Dopo il sollevamento del lembo, il laser a eccimeri modella la curvatura corneale in modo da correggere il difetto refrattivo. Al termine, il lembo viene riadagiato con precisione nella sua posizione originale, dove aderisce spontaneamente senza necessità di punti di sutura.
Rispetto alla PRK e ad altre tecniche di superficie, la LASIK presenta alcuni vantaggi significativi. Il recupero visivo è molto più rapido e i miglioramenti si percepiscono già nelle prime ore successive all’intervento. Inoltre, il decorso post-operatorio è generalmente privo di dolore, rendendo l’esperienza più confortevole per il paziente. Di contro, è una procedura tecnicamente più complessa, non indicata nei soggetti con cornea sottile, con un rischio intraoperatorio leggermente superiore e con costi che possono risultare più elevati rispetto ad altre tecniche.
Intervento laser SMILE
L’intervento laser SMILE è una tecnica chirurgica mini-invasiva indicata per la correzione della miopia e dell’astigmatismo, ma non dell’ipermetropia. Si tratta di una procedura innovativa che utilizza un laser a femtosecondi per creare un piccolo lenticolo all’interno della cornea, ovvero un sottile disco di tessuto corneale. Questo lenticolo viene poi estratto attraverso una microincisione di appena 2-4 millimetri, permettendo il rimodellamento della cornea e la correzione del difetto refrattivo.
Uno dei principali vantaggi della tecnica SMILE è la sua elevata mini-invasività, che si traduce in un recupero visivo generalmente rapido: molti pazienti sono in grado di riprendere le normali attività quotidiane già il giorno successivo all’intervento. Inoltre, rispetto ad altre tecniche come LASIK e PRK, SMILE comporta una minore incidenza di secchezza oculare post-operatoria, migliorando il comfort nel periodo di guarigione.
La tecnica rappresenta anche una valida alternativa per i pazienti con cornee sottili e offre risultati ottimali per la correzione di miopie fino a -10 diottrie e di astigmatismi associati.
Qual è il recupero dopo l’intervento laser per la miopia
Il recupero dopo un intervento laser per la miopia è in genere rapido, ma può variare a seconda della tecnica utilizzata.
Subito dopo l’intervento è fondamentale riposare e proteggere gli occhi dalla luce intensa. Nelle prime ore possono comparire fastidi come bruciore, lacrimazione, sensazione di corpo estraneo o visione offuscata, sintomi transitori che tendono a risolversi spontaneamente nel giro di poche ore o, al massimo, di qualche giorno.
La terapia post-operatoria prevede l’uso di colliri antibiotici e antinfiammatori per prevenire le infezioni e contenere l’infiammazione, insieme a lacrime artificiali per mantenere l’occhio ben idratato e contrastare la secchezza oculare, un disturbo frequente in questa fase. È inoltre importante mantenere pulita la zona oculare, rimuovendo eventuali secrezioni con una garza sterile. Durante le prime settimane, è essenziale evitare di strofinarsi gli occhi, rinunciare al trucco nella zona perioculare e non utilizzare shampoo o altri prodotti potenzialmente irritanti a contatto con gli occhi.
Per proteggere adeguatamente l’occhio, si raccomanda di indossare occhiali da sole anche in condizioni di luce moderata, oltre a una conchiglia protettiva durante la notte per il primo mese successivo all’intervento, al fine di prevenire traumi involontari durante il sonno. La ripresa delle normali attività dipende dalla risposta individuale, ma generalmente è possibile tornare a leggere, usare il computer o guidare dopo tre o quattro giorni. Tuttavia, nei primissimi giorni è preferibile limitare l’uso di dispositivi elettronici e lo sforzo visivo in generale, compresi la lettura prolungata e la visione della televisione.
Le attività fisiche leggere possono essere riprese dopo una o due settimane, mentre per gli sport di contatto, il nuoto o le immersioni è opportuno attendere almeno un mese, sempre seguendo le indicazioni dello/a specialista. Sebbene i miglioramenti visivi siano spesso evidenti fin da subito, nei primi giorni o settimane l’acuità visiva può presentare lievi fluttuazioni. La stabilizzazione completa della vista richiede solitamente da uno a tre mesi, a seconda della tecnica impiegata e delle caratteristiche individuali dell’occhio.
Quanti anni dura e quante diottrie si recuperano grazie all’intervento laser per la miopia
L’intervento laser per la miopia offre risultati stabili e duraturi nel tempo. Nella maggior parte dei casi, i benefici si mantengono per molti anni, soprattutto se il difetto visivo era stabile prima dell’intervento. Tuttavia, l’efficacia a lungo termine può dipendere da vari fattori, come l’età del paziente, eventuali predisposizioni genetiche e l’evoluzione fisiologica dell’occhio con l’invecchiamento.
In termini di correzione, la chirurgia laser è generalmente efficace per trattare miopie fino a circa 10-12 diottrie. Nei casi di miopia più lieve (fino a 6-8 diottrie), l’intervento garantisce quasi sempre una correzione completa del difetto, mentre per miopie più elevate, è possibile ottenere un miglioramento significativo, ma può rimanere un piccolo residuo refrattivo che talvolta richiede l’uso occasionale di occhiali o lenti a contatto.
Anche se la regressione del difetto visivo è rara, può verificarsi in alcuni casi, a distanza di anni, specialmente se la miopia non era completamente stabilizzata al momento dell’intervento o se si sviluppano altre condizioni oculari nel tempo.
Quali sono i rischi dell’intervento laser per la miopia
L’operazione laser agli occhi per la miopia è generalmente considerata sicura ma, come per ogni procedura medica, esistono alcuni rischi di cui è importante essere consapevoli.
Tra gli effetti collaterali più comuni ci sono la secchezza oculare, la visione offuscata e la comparsa di aloni o bagliori notturni.
La secchezza oculare si verifica perché il trattamento può temporaneamente ridurre la produzione di lacrime, causando una sensazione di fastidio o di occhio secco, che può durare da poche settimane a diversi mesi. In genere, questo disturbo si risolve con l’uso di colliri idratanti, ma nei casi più persistenti possono essere necessari trattamenti mirati.
La visione offuscata o la difficoltà a vedere nitidamente di notte, con la comparsa di aloni luminosi attorno alle luci, sono generalmente anch’essi sintomi temporanei, che tendono a migliorare progressivamente; solo in rari casi possono persistere nel tempo.
In alcune situazioni può rimanere un lieve residuo del difetto visivo oppure la vista potrebbe non migliorare come previsto. Sebbene sia molto raro, è anche possibile che la qualità visiva peggiori dopo l’intervento, rendendo necessario un ritocco con un secondo trattamento o, in alcuni casi, l’uso continuativo di occhiali o lenti a contatto.
Le complicanze gravi, come la perdita significativa della vista, sono eccezionali.
Quali sono le controindicazioni all’intervento laser per la miopia
L’intervento laser per la miopia, sebbene efficace per molti, presenta alcune controindicazioni: non tutti, infatti, possono sottoporsi a questa procedura.
Tra le controindicazioni principali vi sono:
- patologie corneali: cheratocono, degenerazioni corneali, cicatrici o pregresse infezioni corneali possono compromettere la stabilità e la sicurezza del trattamento;
- patologie oculari: glaucoma, retinopatia diabetica proliferativa, uveiti o precedenti episodi di herpes oculare rappresentano situazioni in cui il laser potrebbe aggravare la condizione preesistente;
- malattie sistemiche e autoimmuni: patologie come la sindrome di Sjögren, il lupus eritematoso sistemico o altre malattie autoimmuni possono interferire con la corretta guarigione della cornea e aumentare il rischio di complicanze;
- secchezza oculare: se significativa e soprattutto se già presente prima dell’intervento, può peggiorare dopo la chirurgia, influenzando il comfort visivo e la qualità del risultato;
- difetti visivi elevati o instabili: nei casi di miopia molto elevata (oltre le 10-12 diottrie), il trattamento potrebbe non essere completamente risolutivo e comportare maggiori rischi; inoltre, il difetto visivo deve essere stabile da almeno 1-2 anni: un’evoluzione ancora in corso può compromettere la durata del risultato;
- età: i pazienti molto giovani (in genere sotto i 20-25 anni) non sono candidati ideali, poiché il difetto refrattivo potrebbe non essere ancora stabilizzato;
- gravidanza e allattamento: le variazioni ormonali che si verificano in questi periodi possono influire temporaneamente sulla vista; per questo motivo, si consiglia di rimandare l’intervento a dopo questa fase.