Molto spesso, quando riflettiamo sulle potenzialità della chirurgia estetica, ci limitiamo al pensiero di un adattamento del nostro corpo a canoni estetici e di bellezza più o meno condivisi.

Un errore da non sottovalutare, perché la chirurgia estetica, affiancata a quella plastica, viene utilizzata anche in casi di ricostruzione a seguito di una patologia particolarmente aggressiva.

Non possiamo inoltre dimenticare che molto spesso questi interventi portano effetti positivi in termini relazionali e psicologici.

La chirurgia estetica diventa così uno degli strumenti che permettono di ricominciare a vivere e ad amarsi.

Questa serie di consapevolezze spesso mancano, anche a causa di alcuni consueti luoghi comuni, che oggi vogliamo sfatare grazie alla collaborazione del Dott. Stefano Marianelli. Chirurgo Plastico, e responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia Plastica ed Estetica presso la Clinica Korian Leonardo di Vinci, ma anche autore di un libro sulla chirurgia estetica del seno (“La Mastoplastica In Sicurezza” edito da Minerva Medica Editore).

Da più di 25 anni il Dott. Marianelli coniuga infatti scienza ed arte per aiutare i suoi pazienti a trovare l’immagine che vorrebbero per sé stessi, prima immaginando e studiando, poi creando con le sue mani proporzione e simmetria.

Insieme abbiamo indagato l’importanza di interpretare ed approcciare la chirurgia estetica a 360°, con gli occhi sempre attenti alle esigenze del paziente e della società in cui viviamo.

Partiamo proprio da qui. Come interpreta la chirurgia plastica ed estetica Stefano Marianelli?
“Innanzitutto è bene affermare che si tratta di due settori che differiscono su vari aspetti fondamentali, anche se spesso vengono approcciati con lo stesso termine. La prima si riferisce alla parte ricostruttiva di interesse ospedaliero, la seconda è più indicata per strutture private e liberi professionisti. Chiaramente si parla sempre di chirurgia finalizzata ad un risultato “estetico”, ma la parte di primaria importanza dev’essere necessariamente la sicurezza per il paziente che non deve mai mancare. È inoltre fondamentale è che sia pienamente informato e consapevole sin dall’inizio di ciò che affronta grazie alle spiegazioni che devono arrivare in modo completo e puntuale dal chirurgo e dall’équipe.  Questo, assieme al raggiungimento di un buon risultato estetico, sono alla base del nostro lavoro.

I risultati si legano anche al contesto psicologico e sociale.
“Purtroppo, troppo spesso si esaltano ed esasperano i soli risultati evidenti della chirurgia estetica È però anche da sottolineare il fatto che molte persone giovani e meno giovani rifioriscono anche mentalmente dopo un intervento estetico. Quindi è bene dire che i benefici sono sì visivi a livello fisico, ma anche di tipo mentale e sociale. Ci aiutano a stare meglio. Un tempo, per esempio, i genitori avevano paura a portare i figli a fare un intervento. Ora invece sempre di più ne apprezzano i benefici quando consentono di migliorare la serenità e l’inserimento sociale e relazionale del figlio”.

In una società sempre più attenta all’immagine, come si è evoluto questo settore?
“È cambiata tantissimo, in quanto oggi un buon intervento è quello che tende sempre di più al “naturale””. Un tempo si cercavano estremi appariscenti, mentre oggi il concetto di bellezza non deve più avere la firma della chirurgia estetica. Questa naturalezza è molto apprezzata dai pazienti, perciò il bravo professionista è chi capisce le esigenze del paziente e le declina nel modo più naturale possibile, in quanto il risultato di questo intervento è necessario che venga apprezzato in tutto l’arco della vita perché nella maggior parte dei casi non è temporaneo.

Qual è la tipologia di paziente che maggiormente si rivolge a Lei?
“Il target è ampio, in quanto ogni fascia d’età si rivolge a me per diverse tipologie di interventi, inoltre i miei Pazienti variano anche dal punto di vista sociale e culturale. La cosa più importante ed estremamente positiva è che la quasi totalità si rivolge a me essendosi già informata sui tipi di servizio che offro e su ciò a cui aspira”.

Quanto conta far comprendere che la chirurgia estetica non sia solo bellezza?
“Al giorno d’oggi conta moltissimo. Spesso ci si dimentica che la ricostruttiva non sia solo per finalità estetiche, ma anche di ambito ospedaliero. È il caso di ricostruzione e ripristino corporale dopo una chirurgia demolitiva, come per un intervento tumorale. Di fatto si cerca di compensare il danno che la paziente ha subito, per portarla il più vicino possibile alla situazione antecedente all’operazione, qui c’è ovviamente anche un’essenziale componente psicologica Oggi una donna a cui viene asportato un seno, ad esempio, esce già dalla sala operatoria, mentre prima l’operazione prevedeva solo la rimozione e ciò era traumatico dal punto di vista psicologico.

Il benessere estetico procede quindi di pari passo con quello psico-fisico?
“Assolutamente. Oggi siamo pervasi da stimoli di bellezza che ci arrivano da diversi canali, questi input ci toccano costantemente da vicino, perciò avere un buon rapporto con il nostro corpo è essenziale a livello psicologico e relazionale, tanto nei diversi ambienti della quotidianità, quanto nei momenti più intimi, per esempio con il nostro partner. Il paziente tutela in questo modo sé stesso sia dal punto di visto emotivo, che affettivo e risolve un problema di autostima che spesso può far arrivare a sviluppare un pessimo rapporto con sé stesso e con gli altri”.

Quanto è importante per un Professionista del suo settore comprendere i cambiamenti della società in cui ci si muove per assistere al meglio i propri pazienti man mano che cambiano le generazioni e le necessità?
“Comprendere il paziente e la società che ci ospita rappresenta la differenza tra un chirurgo e l’altro. E questo si traduce naturalmente in un differente senso estetico, che distingue due Professionisti tecnicamente preparati allo stesso modo. Questo fattore è imprescindibile per il successo di ogni intervento. Io personalmente ho sempre considerato la mia professione come una forma di arte e per farlo è fondamentale essere aggiornati sulle tendenze artistiche, sulle mode e novità del momento ma anche su molti altri settori, bisogna infine essere anche bravi a trasferire l’attualità nel nostro mondo senza però esagerare nel seguire le tendenze ma adeguando queste ultime alla naturalezza necessaria per un buon intervento di chirurgia estetica”.

Quali sono i Valori di Korian in cui maggiormente si identifica?
“Gestendo e lavorando in una struttura di famiglia, sento che tutto scorre recependo con naturalezza la potenza di impatto sanitario da parte del Gruppo, che però si è subito ben adattato a quelle che sono le esigenze del Territorio e della nostra struttura. Personalmente, Korian ha creduto nel mio progetto ormai consolidato da anni, all’interno del quale la chirurgia estetica recita un ruolo fondamentale per il territorio Toscano, come punto di eccellenza di questa disciplina anche per altre regioni ed in questo il progetto del Gruppo di creare un network tra le zone dove è presente si inserisce perfettamente.

Resta in contatto, iscriviti alla nostra newsletter