Quello dell’esordio psicotico, soprattutto nel periodo post Pandemico, rappresenta una tematica particolarmente sensibile per molte fasce di età. Parliamo infatti di momenti che possono capitare a qualunque soggetto, con un’età di insorgenza tra i 14 e i 35 anni. Anche se, è bene specificarlo, non è raro che si verifichino anche in età più avanzata.

Variando a seconda del disturbo specifico e dei fattori di rischio individuali della persona coinvolta, gli esordi psicotici sono quindi senza dubbio una condizione che richiede consapevolezza, soprattutto tra chi non è attrezzato per confrontarsi nei momenti di difficoltà. Per questa ragione oggi vogliamo parlarvi della loro prima manifestazione, con un focus più attento per l’età giovanile.

Che cos’è un esordio psicotico?

Iniziamo a delineare un contorno chiaro della tematica rispondendo alla più frequente delle domande in merito: che cos’è un esordio psicotico e perché si tratta di una problematica che molto spesso può spaventare le persone coinvolte? Bene, con “esordio psicotico” si intende quel preciso momento in cui una persona manifesta per la prima volta chiari segni di psicosi, ovvero disturbi psichici che influiscono sulle funzioni mentali con alterazione del pensiero, del comportamento e dell’umore, sino alla perdita del senso di sé e del rapporto con la realtà. Di fatto un periodo critico in cui possono emergere disturbi mentali come la schizofrenia o il disturbo bipolare con sintomi psicotici.

Poiché questo evento segna generalmente un cambiamento significativo nella percezione e nell’esperienza della realtà per la persona coinvolta, viene particolarmente temuto dai familiari dei soggetti più fragili come bambini, adolescenti e anziani. Soprattutto perché l’esordio psicotico può anche essere accompagnato da un deterioramento delle funzioni cognitive e sociali.

Ecco perché riconoscere e trattare precocemente l’esordio psicotico è cruciale per migliorare le prospettive di recupero e gestione della condizione. Ed è proprio da qui che vogliamo partire, cioè dall’evidenza negli esordi psicotici dei sintomi più frequenti, al fine di inquadrare al meglio il percorso terapeutico più funzionale.

Esordi psicotici sintomi e come si manifestano

Individuare i sintomi degli esordi psicotici non è semplicissimo, poiché potrebbero verificarsi variazioni individuali nella gravità e nella combinazione degli stessi. Soprattutto a fronte della storia clinica dell’individuo. Tuttavia, tendenzialmente, i sintomi degli esordi psicotici più frequenti sono:

Allucinazioni

Intendiamo “percezioni” sensoriali che si verificano senza uno stimolo esterno reale, come udire voci, vedere immagini o avvertire sensazioni fisiche che non esistono.

Deliri

Credenze false che la persona crede fermamente nonostante le prove contrarie. Queste credenze possono riguardare idee strane e non reali.

Pensiero disorganizzato

Difficoltà a organizzare i pensieri in modo coerente e logico, che può manifestarsi attraverso discorsi incoerenti o connessi solo superficialmente.

Cambiamenti nel comportamento

Variazioni significative nel modo in cui la persona agisce o si comporta rispetto al loro solito comportamento, come isolamento sociale, perdita di interesse per le attività quotidiane o comportamenti bizzarri.

Disturbi del sonno o dell’alimentazione

Cambiamenti significativi nei modelli di sonno o alimentazione possono essere segni precoci di problemi mentali.

Difficoltà nel concentrarsi o nel mantenere l’attenzione

La persona può avere difficoltà a concentrarsi su compiti o attività quotidiane e può sembrare distratta o confusa.

 

Esordio psicotico in adolescenza: il caso più frequente

L’emergere degli esordi psicotici si riscontra prevalentemente durante l’adolescenza o nel periodo di transizione verso l’età adulta, con notevoli implicazioni sul processo di sviluppo personale e progettuale dell’individuo. Durante l’adolescenza, infatti, l’individuo affronta molteplici sfide legate all’identità, alla relazione con i coetanei e alla definizione dei propri obiettivi futuri. L’insorgere di sintomi psicotici in questo contesto può quindi avere profonde conseguenze sul processo di maturazione e sul benessere complessivo.

Ecco perché di fronte alle prime avvisaglie è fondamentale considerare anche il contesto familiare, le dinamiche relazionali e gli eventi stressanti che possono contribuire allo sviluppo di disturbi mentali durante l’adolescenza.

Esordio psicotico nei bambini: quando prestare particolare attenzione

L’esordio psicotico nei bambini è un evento raro ma importante da riconoscere e trattare tempestivamente. In questo senso è prioritario prestare particolare attenzione all’esordio psicotico nei bambini se si notano segnali tipici come allucinazioni, deliri, cambiamenti comportamentali significativi come isolamento sociale o comportamenti bizzarri, difficoltà nell’apprendimento o nelle relazioni, e variazioni nei modelli di sonno o alimentazione. Attenzione, dunque, a quello che succede, cercando di mantenere sempre una corretta lucidità oggettiva.

Un consiglio importante. Considerando la fragilità e l’emotività del bambino, ancora di più che nelle altre fasce d’età, in caso di preoccupazione è consigliabile consultare immediatamente un professionista della salute mentale specializzato nell’infanzia e nell’adolescenza per una valutazione accurata e un trattamento tempestivo.

Esordio psicotico: qual è l’intervento migliore?

L’adolescenza è, come detto, senza dubbio il periodo in cui possono emergere maggiori segnali precoci di disturbi mentali, i quali richiedono di conseguenza un’attenzione tempestiva e un intervento specialistico.

Il riconoscimento precoce dei sintomi e un intervento terapeutico appropriato possono fortunatamente contribuire a migliorare le prospettive di recupero e ad attenuare il peso emotivo e sociale dell’esperienza psicotica sull’individuo e sulla sua famiglia. In questo contesto è essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sui segnali precoci di esordio psicotico e garantire l’accesso a servizi di salute mentale dedicati che possano fornire valutazioni approfondite e trattamenti mirati, inclusi interventi psicoterapeutici e farmacologici quando necessario.

Proprio per questo motivo affidarsi a uno specialista nell’ambito della cura del benessere psicofisico come psicologi e psichiatri può al giorno d’oggi fare ancora concretamente la differenza.