La causa della psoriasi è nell’intestino? Non proprio: sebbene l’origine specifica della psoriasi non sia chiara, gli studi suggeriscono che dipenda da un insieme complesso di fattori genetici e ambientali. Sappiamo infatti che, per esempio, la psoriasi è più comune nelle persone che hanno parenti con la stessa malattia, e che il fumo sembra agire come fattore di rischio.

È vero, però, che la ricerca scientifica degli ultimi anni ha iniziato a mettere in luce un rapporto significativo tra la psoriasi e l’intestino. Da una parte, infatti, alcuni studi suggeriscono una possibile associazione tra le malattie infiammatorie intestinali (la malattia di Crohn e la colite ulcerosa) e la psoriasi; dall’altra, aumentano le indagini sul ruolo del microbiota nello sviluppo della malattia.  

Molti degli aspetti di questo legame apparentemente inusuale tra l’intestino e una malattia che interessa primariamente la pelle non sono ancora chiari, e le prove possono essere limitate. Ma vale la pena iniziare a darvi uno sguardo, perché questo è un campo di studio in piena attività che potrebbe dare indicazioni preziose non solo sui meccanismi della psoriasi, ma anche sulle possibili strategie di trattamento.

Psoriasi e malattie infiammatorie intestinali

Vari studi, anche vasti, hanno evidenziato un’associazione tra le malattie infiammatorie intestinali  (IBD, Inflammatory Bowel Diseases) e la psoriasi. Bisogna però capire bene in quali termini: l’avere una IBD favorisce lo sviluppo della psoriasi o viceversa? Oppure ci sono meccanismi comuni alle due patologie che aumentano la probabilità di svilupparle entrambe?

In effetti, la risposta a queste domande è tutt’altro che chiara. Secondo alcuni studi, è la predisposizione alle IBD (soprattutto la malattia di Crohn) ad aumentare il rischio di psoriasi; sembra meno forte la relazione inversa. Globalmente, comunque, si tende a parlare di bidirezionalità per le due patologie. A complicare il quadro ci sono alcuni aspetti specifici: intanto, il tipo specifico di IBD considerata, e poi fattori che vanno dall’età e dalle condizioni dei pazienti alla gravità della psoriasi.

Né, d’altronde, è del tutto chiaro il meccanismo che lega le due condizioni. Uno degli aspetti su cui si sono concentrati gli studi è la predisposizione genetica: alcune varianti geniche, in effetti, sono comuni a entrambi i tipi di patologia. Inoltre, psoriasi e IBD condividono alcuni meccanismi di infiammazione che uniscono pelle (l’organo principalmente interessato dalla psoriasi) e intestino. E poi c’è un altro fattore, molto indagato dagli studi: il ruolo del microbiota intestinale.

Le disbiosi intestinali e la psoriasi

Che la vasta comunità di microrganismi che popolano l’intestino abbia un ruolo essenziale per il nostro benessere è ormai noto da tempo. Il suo ruolo in alcune specifiche patologie, però, è un aspetto ancora relativamente sconosciuto. Vale anche per la psoriasi. Ma in che modo, esattamente, il microbiota intestinale può alterare ciò che avviene nella pelle?

La risposta alla domanda è nel gut-skin axis, l’asse intestino-pelle: un termine che indica un dialogo a due direzioni tra questi organi e in base al quale ciò che avviene nell’intestino può influenzare la pelle e viceversa. E, in questo dialogo, il microbiota ha un ruolo essenziale.

Molti dei microrganismi che popolano l’intestino in condizioni fisiologiche, infatti, producono molecole con effetto antinfiammatorio e in grado di rafforzare la barriera intestinale. Si tratta di acidi grassi a catena corta prodotti a partire dalla fermentazione, da parte di alcuni generi di batteri, delle fibre alimentari per noi non digeribili. Cosa succede se l’equilibrio tra i diversi microrganismi si altera, cioè se si presenta una disbiosi? Una possibilità è che diminuiscano proprio i batteri che producono queste sostanze protettive, favorendo così l’infiammazione, e i mediatori infiammatori possono influenzare anche la pelle. Inoltre, la disbiosi e l’infiammazione intestinale possono indebolire la mucosa, permettendo così il passaggio nel sangue di tossine e frammenti batterici che stimolano il sistema immunitario, contribuendo alle alterazioni cutanee tipiche della psoriasi. 

Ma, ricordiamolo, un dialogo è tale solo se entrambe le parti vi partecipano. Vale anche per quello tra intestino e pelle: infatti quest’ultima potrebbe a sua volta, tramite segnali infiammatori e ormonali, influenzare il microbiota intestinale. Lo ha evidenziato uno studio recente, condotto sui topi.

In effetti, alcuni studi hanno mostrato come nelle persone con psoriasi siano presenti alterazioni del microbiota intestinale, associate a marker di infiammazione, anche se il tipo di alterazione varia tra le diverse ricerche (anche a causa delle dimensioni del campione analizzato, della dieta seguita, delle metodiche di analisi e di altri fattori).

Quali sono le conseguenze del legame tra psoriasi e intestino?

Lo stretto rapporto tra psoriasi e alterazioni intestinali può avere conseguenze pratiche, in particolare in termini di strategia terapeutica. Per esempio, un farmaco usato per il trattamento della psoriasi è rappresentato dagli inibitori dell’interleuchina-17 (anti-IL-17), degli anticorpi monoclonali che agiscono riducendo l’infiammazione e la proliferazione cellulare che porta alla formazione delle placche psoriasiche. Sono farmaci efficaci, ma c’è un aspetto da considerare: la molecola contro cui agiscono, IL-17, nell’intestino ha un ruolo protettivo per la mucosa. Possono quindi peggiorare o scatenare una IDB nelle persone predisposte (attenzione, non sono la causa della malattia infiammatoria!). Ecco perché serve un’attenta anamnesi prima di prescriverli, ed è raccomandato anche un monitoraggio durante la terapia per riconoscere in modo tempestivo eventuali effetti negativi sull’intestino. Altri farmaci, invece, sono utili sia per il trattamento della psoriasi sia di quello delle IBD.

Al di là della terapia farmacologica, comunque, non si può non considerare il ruolo dello stile di vita. Per esempio, è inevitabile chiedersi: se il legame tra psoriasi e intestino è così stretto, c’è una dieta che può aiutare entrambi? In effetti, sembra che la dieta mediterranea sia associata a un miglioramento della psoriasi, ed è già ben noto il suo effetto benefico sull’intestino (e sul suo microbiota). È importante specificare che questi sono studi osservazionali, cioè che mostrano la correlazione ma non permettono di affermare con certezza che sia proprio la dieta a spiegare il miglioramento della psoriasi. Vari altri studi stanno poi analizzando l’effetto dell’integrazione di probiotici nella dieta delle persone con psoriasi: i risultati sono incoraggianti, ma ancora molto preliminari. Più chiaro è l’effetto della perdita di peso: l’obesità, in effetti, è considerata un fattore di rischio per la psoriasi, e l’eccesso di peso sembra essere correlato alla gravità della malattia; gli studi suggeriscono quindi che una corretta gestione del peso corporeo possa avere un ruolo da non trascurare anche nel trattamento. 

La ricerca sul legame tra psoriasi e intestino è relativamente giovane, ma anche molto attiva. È vero, ci sono tanti aspetti che ancora non sono chiari: ogni nuovo studio però aggiunge un tassello che non è solo un esercizio di curiosità scientifica, ma anche una strada concreta per ripensare la psoriasi. Anzi, ripensare l’intero organismo: perché guardare al legame tra la psoriasi e l’intestino significa ricordare come spesso la nostra salute si basi sulle connessioni e sul dialogo tra organi, sistemi e apparati – perfino quelli che sembrano tra loro più distanti.

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