Disfunzione erettile

La disfunzione erettile è caratterizzata dall’incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale. Scopri le cause, i sintomi, come prevenirla e trattarla
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
6 Giugno 2025

    La disfunzione erettile o impotenza è un disturbo che colpisce gli uomini e viene definita come l’incapacità persistente di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Sebbene non ci sia una soglia temporale universalmente condivisa, si considera cronica una condizione che persiste per almeno sei mesi. Per comprendere meglio i meccanismi legati alla disfunzione erettile, è utile richiamare brevemente l’anatomia del pene.

    Questo organo esterno si articola in tre porzioni: radice, corpo e glande. Internamente, presenta tre colonne di tessuto erettile: due corpi cavernosi avvolti dalla tunica albuginea (che contribuisce al mantenimento dell’erezione trattenendo il sangue), e un corpo spongioso, che circonda l’uretra e culmina nel glande, protetto dal prepuzio. L’erezione avviene grazie a un’adeguata quantità di sangue in entrata, a un rallentamento del sangue in uscita, a un corretto funzionamento dei nervi che arrivano e partono dal pene, a sufficienti quantità di testosterone e a un impulso sessuale efficace.

    La disfunzione erettile è più frequente negli uomini sopra i 40 anni e colpisce circa la metà della popolazione maschile tra i 50 e i 60 anni. La sua prevalenza aumenta con l’età e con la presenza di patologie concomitanti. Viene definita primaria se l’uomo non è mai stato in grado di ottenere o mantenere un’erezione e secondaria se è insorta nel corso della vita; la disfunzione erettile secondaria è molto più comune di quella primaria.

     

    La disfunzione erettile si classifica in diverse tipologie a seconda della causa:

    • disfunzione erettile vascolare: la forma più comune, causata da problemi ai vasi sanguigni che irrorano il pene o alle valvole che trattengono il sangue al suo interno;
    • disfunzione erettile neurogena: dovuta a danni ai nervi che trasmettono i segnali dal cervello al pene, spesso conseguenti a traumi, chirurgia pelvica, radioterapia o condizioni neurologiche;
    • disfunzione erettile ormonale: derivante da una carenza di testosterone o, in alcuni casi, da problemi tiroidei;
    • disfunzione erettile psicogena: derivante da fattori psicologici ed emotivi.

    L’origine di questo disturbo è quindi varia e comprende fattori organici, psicogeni e misti, spesso intrecciati con altre comorbilità. Questa complessità sottolinea l’importanza di individuare le cause alla base della condizione per orientare una gestione adeguata.

    Le ripercussioni psicologiche ed emotive della disfunzione erettile sono significative, influenzando sia l’individuo sia il/la partner. Se trascurata, può avere un impatto negativo sull’autostima e condurre ad ansia, depressione e difficoltà relazionali.

     

    La disfunzione erettile è un disturbo che colpisce gli uomini ed è caratterizzato dall’incapacità persistente di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente.

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    Quali sono le cause della disfunzione erettile?

    La disfunzione erettile è provocata, nella maggior parte dei casi, da cause organiche che interessano le arterie peniene, i nervi, i livelli ormonali, i tessuti muscolari lisci, l’endotelio dei corpi cavernosi o la tunica albuginea.

    Tra queste ci sono:

    • malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete mellito e sindrome metabolica: rappresentano le cause più frequenti di disfunzione erettile; queste condizioni compromettono diversi sistemi d’organo e accelerano il deterioramento dei meccanismi molecolari che regolano l’erezione;
    • patologie neurologiche, come la sclerosi multipla, la malattia di Parkinson e l’epilessia;
    • patologie endocrine e problemi ormonali: tra cui l’ipogonadismo, le alterazioni della funzione tiroidea e i bassi livelli di testosterone;
    • altre patologie e condizioni, quali le patologie vascolari, l’insufficienza renale cronica, l’aterosclerosi, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il glaucoma, l’iperlipidemia, l’ictus, le apnee notturne, il priapismo, l’iperplasia prostatica benigna con sintomi urinari e la malattia di Peyronie (caratterizzata da dolore durante il rapporto, curvatura o accorciamento del pene in erezione o presenza di noduli);
    • lesioni o traumi all’apparato genitale e alle aree circostanti, come la frattura del pene, i traumi e le lesioni alle ossa pelviche (anca, sacro e coccige), alla vescica, alla prostata e al midollo spinale, gli interventi di chirurgia pelvica (inclusi quelli per il tumore alla prostata, al colon-retto o alla vescica) e la radioterapia;
    • invecchiamento, che comporta un fisiologico declino della funzione sessuale;
    • effetti collaterali provocati da farmaci, tra cui antidepressivi, ansiolitici, sedativi, antipertensivi, antiaritmici, diuretici, antistaminici, chemioterapici, farmaci per la malattia di Parkinson, anticonvulsivanti e miorilassanti;
    • disturbo da abuso di alcol e di sostanze stupefacenti, che deprimono il sistema nervoso centrale e danneggiano i vasi sanguigni, con possibile disfunzione erettile permanente;
    • tabagismo, che riduce il flusso sanguigno a vene e arterie;
    • obesità e sovrappeso, fattori che aggravano o contribuiscono a molte delle condizioni sopra elencate.

    Nei soggetti più giovani, invece, la disfunzione erettile è frequentemente legata a cause psicologiche ed emotive come depressione, ansia, stress, paura dell’intimità e bassa autostima. Anche nei casi in cui la causa scatenante sia di natura organica, si osservano quasi sempre conseguenze psicologiche che possono aggravare ulteriormente il quadro clinico, minando le dinamiche relazionali.

     

    Quali sono i sintomi della disfunzione erettile?

    I sintomi della disfunzione erettile si manifestano con diverse modalità, tra cui ottenere un’erezione solo occasionalmente prima di un rapporto sessuale, difficoltà nel mantenere l’erezione per tutta la durata dell’atto sessuale, completa impossibilità di ottenere un’erezione anche in presenza di stimolazione sessuale adeguata, necessità di stimolazione intensa e continua per mantenere l’erezione, risultando spesso in un rapporto insoddisfacente per entrambi i partner. È importante sottolineare che, mentre episodi isolati di difficoltà erettile possono capitare a chiunque, i sintomi della disfunzione erettile sono persistenti nel tempo e tendono a non risolversi spontaneamente e, in molti casi, possono peggiorare progressivamente se non affrontati. La persistenza è un elemento chiave di differenziazione rispetto a problematiche temporanee legate a stress, stanchezza o ansia. Un altro sintomo rilevante che spesso accompagna la disfunzione erettile è una riduzione del desiderio sessuale.

    Come si arriva alla diagnosi di disfunzione erettile?

    Sebbene per molti uomini possa risultare difficile parlarne, è fondamentale rivolgersi al/la medico/a di medicina generale alla comparsa dei sintomi di disfunzione erettile, che potrà consigliare una visita andrologica e avviare un percorso diagnostico e terapeutico adeguato.

    La diagnosi prevede una valutazione completa che può includere:

    • anamnesi medica e sessuale: vengono analizzate la storia clinica e le abitudini sessuali del paziente, al fine di individuare possibili cause o fattori di rischio, comorbilità e uso di farmaci che potrebbero influenzare l’erezione;
    • esami del sangue: comprendono il controllo della glicemia, del profilo lipidico, del testosterone totale, degli ormoni tiroidei, della funzionalità epatica e renale per identificare eventuali condizioni sottostanti;
    • esami delle urine: possono rilevare segni di diabete e altre patologie metaboliche;
    • esame fisico: prevede l’osservazione dei genitali (pene e testicoli) e un controllo per verificare eventuali danni ai nervi o anomalie anatomiche;
    • valutazione psicologica: il/la medico/a potrebbe porre domande per valutare la presenza di depressione, ansia, stress, problemi di relazione, problemi di autostima e disturbi da prestazione che potrebbero contribuire alla disfunzione erettile;
    • ecografia doppler peniena: utilizza onde sonore per studiare i vasi sanguigni che irrorano il pene ed evidenziare eventuali problemi di flusso; talvolta, durante questo test, viene iniettato un farmaco nel pene per indurre un’erezione;
    • biotesiometria peniena: misura la sensibilità dei nervi del pene tramite stimoli vibratori, consentendo di valutare la soglia di sensibilità genitale ed eventuali neuropatie;
    • angiografia con risonanza magnetica (angio-RM): consente di individuare eventuali anomalie vascolari, come stenosi, occlusioni, aneurismi o malformazioni artero-venose, che potrebbero compromettere il corretto afflusso di sangue al pene.

    Come si previene la disfunzione erettile?

    La prevenzione della disfunzione erettile passa principalmente attraverso l’adozione di uno stile di vita sano e il controllo delle eventuali condizioni mediche preesistenti.

    Tra le strategie più efficaci rientrano:

    • monitorare e gestire le patologie croniche;
    • effettuare regolarmente controlli medici e test diagnostici mirati;
    • incrementare l’attività fisica, in particolare esercizi cardiovascolari (come corsa o jogging) per almeno 45 minuti tre volte a settimana;
    • mantenere un peso corporeo adeguato;
    • seguire un’alimentazione equilibrata;
    • smettere di fumare, limitare il consumo di alcol e non fare uso di sostanze stupefacenti.

    Un ruolo importante è svolto anche dalla salute mentale e relazionale: gestire lo stress, rivolgersi a professionisti in caso di ansia, depressione o altri disturbi psicologici e mantenere una comunicazione aperta e sincera con il/la partner aiuta a ridurre l’ansia da prestazione, rafforzare l’intimità e favorire una sessualità più soddisfacente.

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    Qual è il trattamento della disfunzione erettile?

    Il trattamento della disfunzione erettile dipende da diversi fattori, tra cui la causa sottostante, la gravità del disturbo e l’eventuale presenza di altre condizioni mediche. Un primo passo fondamentale consiste nel miglioramento dello stato di salute generale, attraverso modifiche dello stile di vita, come già descritto nella sezione dedicata alla prevenzione.

    Le principali opzioni terapeutiche includono:

    • farmaci orali (inibitori della fosfodiesterasi-5): che favoriscono l’aumento del flusso sanguigno al pene, permettendo una risposta erettile fisiologica, simile a quella precedente alla comparsa del disturbo. Agiscono generalmente entro un’ora. Rappresentano il trattamento di prima linea anche se sono controindicati nei pazienti con malattie cardiache, insufficienza cardiaca, ipotensione grave o che assumono nitrati per patologie cardiache come l’angina;
    • farmaci iniettabili intracavernosi: vengono somministrati direttamente nei corpi cavernosi del pene per indurre un’erezione. L’effetto si manifesta entro circa 10 minuti;
    • terapia combinata: in alcuni casi, l’associazione tra inibitori della fosfodiesterasi-5 e iniezioni intracavernose può risultare più efficace quando i singoli trattamenti non danno risultati soddisfacenti;
    • terapia sostitutiva con testosterone: indicata nei pazienti con deficit ormonale documentato; il testosterone può essere somministrato sotto forma di gel, iniezioni, cerotti o pellet sottocutanei e i benefici iniziano a manifestarsi, in genere, entro quattro settimane;
    • terapia con onde d’urto a bassa intensità (LiSWT, Low-Intensity Shock Wave Therapy): trattamento non invasivo che utilizza onde acustiche a bassa energia per stimolare la vascolarizzazione del pene e migliorare il flusso sanguigno; i primi effetti si osservano dopo circa due mesi di trattamento e la terapia è generalmente priva di effetti collaterali;
    • consulenza psicologica: quando lo stress, l’ansia o la depressione sono alla base della disfunzione erettile, o se la condizione genera difficoltà nella relazione, può essere utile il supporto di uno/a psicologo/a o sessuologo/a, individualmente o in coppia;
    • pompe peniene (dispositivi di erezione a vuoto): dispositivi meccanici che creano un vuoto attorno al pene, inducendo l’erezione;
    • impianto penieno: consiste nell’inserimento di un dispositivo all’interno del pene che consente di ottenere la rigidità necessaria per un rapporto sessuale. È una procedura chirurgica riservata ai casi più complessi e non influisce su sensibilità, minzione o piacere;
    • integratori naturali: tra i più noti, la L-arginina, un aminoacido che promuove la produzione di ossido nitrico, sostanza che favorisce l’erezione, e alcuni afrodisiaci naturali. Anche in questo caso è sempre consigliato confrontarsi con il/la medico/a.

    Il trattamento della disfunzione erettile varia in base a diversi fattori, come la causa scatenante, la gravità del disturbo e la presenza di eventuali patologie concomitanti.

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