Cistite

La cistite è un disturbo molto comune, in particolare tra le donne: scopri quali sono le cause e i sintomi e come può essere curata
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
18 Aprile 2025

    La cistite è un’infiammazione della vescica: in medicina, infatti, i termini con suffisso -ite indicano una condizione infiammatoria. È di solito dovuta a infezioni batteriche e rappresenta una delle più comuni infezioni del tratto urinario, e può essere distinta in:

    • non complicata, quando si presenta in persone che godono complessivamente di un buono stato di salute;
    • complicata, quando si presenta in persone con fattori di rischio che determinano una maggior probabilità di danno dovuto all’infezione o di minor efficacia della terapia.

    Inoltre, la cistite può essere acuta oppure cronica. Quest’ultima è più propriamente detta cistite interstiziale/sindrome del dolore vescicale: rappresenta una condizione complessa e più rara che, pur essendo sempre caratterizzata dall’infiammazione della vescica, non è di origine batterica. La cistite interstiziale rappresenta una condizione specifica: questo approfondimento si sofferma sulla cistite acuta.

     

    Quali sono le cause della cistite?

    La cistite è nella stragrande maggioranza dei casi dovuta a infezioni di origine batterica: i microrganismi che fanno normalmente parte della flora batterica fecale o vaginale possono diffondersi lungo l’uretra fino alla vescica, causandone l’infiammazione. Tra i batteri più comunemente responsabili di cistite vi è Escherichia coli (E.coli), cui si stima possano essere dovuti fino al 95% dei casi di infezione. In condizioni fisiologiche, questo batterio vive nell’intestino, dove svolge un ruolo importante nella digestione e nella sintesi di alcune vitamine, come la vitamina K e le vitamine del gruppo B. Alcuni ceppi di E. coli possono però causare patologie, tra cui per esempio infezioni al tratto digerente e, appunto, alle vie urinarie. 

    Altri batteri che possono causare cistite sono Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis, anch’essi commensali dell’intestino umano.

    La cistite interessa più di frequente le donne, un aspetto legato a fattori anatomici. Infatti, l’uretra (il canale che collega la vescica all’esterno del corpo) femminile è più breve e più vicina al retto di quella maschile, e ciò facilita la diffusione dei batteri fino alla vescica. Per questa ragione, in effetti, si stima che alte percentuali di donne (40-60%) soffrano di un’infezione del tratto urinario almeno una volta nella vita; inoltre, sono molti frequenti i casi di recidiva nell’arco dei sei mesi-un anno dall’infezione primaria. Negli uomini la cistite è molto più rara, ma è anche più di frequente complicata.


    Tra i fattori di rischio per la cistite vi sono:

    • presenza di anomalie anatomiche del tratto urinario;
    • menopausa;
    • uso di creme spermicide o di diaframma;
    • avere molti partner sessuali;
    • avere un catetere urinario.

    In alcuni casi, la cistite può essere una complicanza di altri disturbi, come per esempio il diabete, l’ipertrofia prostatica (negli uomini) e i calcoli renali, che favoriscono la proliferazione batterica nella vescica.

     

    Infine, in una netta minoranza di casi, la cistite può essere dovuta a infezioni non batteriche (per esempio virali o fungine), radiazioni o altre cause non infettive.

    cistite

    Quali sono i sintomi della cistite?

    I principali sintomi della cistite sono la necessità di urinare più spesso e, per molte persone, con urgenza, unita a dolore o bruciore durante la minzione (quest’ultimo non è comunque necessariamente sempre presente e in alcuni casi vi può essere cistite senza dolore). L’urina può inoltre presentarsi più scura del normale, oppure torbida, e maleodorante; a volte può anche esservi sangue (una condizione nota come ematuria). È inoltre possibile che vi sia senso di affaticamento.

    Nei casi più gravi di infezione si possono presentare anche dolore al fianco, febbre e brividi; nelle persone più anziane vi può anche essere confusione mentale. Questi segni e sintomi possono indicare una condizione di pielonefrite, ossia un’infiammazione dei reni, che i batteri possono raggiungere risalendo dalla vescica lungo gli ureteri. 

    Vale la pena evidenziare che la cistite non è contagiosa e non può trasmettersi da una persona all’altra durante, per esempio, i rapporti sessuali. Tuttavia, può causare dolore durante questi ultimi.

    I sintomi principali della cistite sono la necessità di urinare molto spesso e in genere il dolore durante la minzione.

    Come si arriva alla diagnosi di cistite?

    In presenza di segni e sintomi che possono indicare una cistite, è necessario rivolgersi al/la proprio/a medico/a curante, che può indicare gli esami necessari per la diagnosi. Questi ultimi consistono in due tipi di analisi:

    • esame delle urine, che valuta le caratteristiche chimico-fisiche dell’urina;
    • urinocoltura, che permette di rilevare la presenza di batteri responsabili dell’infezione e identificarne il tipo.

    Inoltre, nelle donne è di solito eseguito un esame ginecologico, soprattutto in caso di cistite ricorrente; allo stesso modo, per gli uomini con cistite ricorrente può essere necessario un esame della prostata.

    Il confronto con il/la medico/a permette anche di stabilire se la cistite è complicata o non complicata, in base alla presenza di fattori di rischio quali storia clinica di calcoli renali o di recenti procedure chirurgiche al tratto urinario; è inoltre fondamentale verificare la presenza di malattie sistemiche, in particolare se la persona è immunocompromessa o ha il diabete. Quest’ultimo, infatti, può portare a una complicanza della cistite, rara ma potenzialmente letale, detta cistite enfisematosa e caratterizzata dalla presenza di gas nella vescica. 

    In alcuni casi, soprattutto in presenza di questi fattori di rischio, possono essere raccomandati ulteriori esami, come l’ecografia o la cistoscopia, un esame che consente di esaminare vescica e uretra attraverso un endoscopio (un tubo dotato di fonte luminosa e videocamera).

    Come si previene la cistite?

    Varie strategie aiutano a prevenire le infezioni che possono causare una cistite.

     Strategie per prevenire la cistite

    • Avere una corretta igiene genitale. Soprattutto per le donne, è importante che l’igiene dell’area genitale sia tale da prevenire le infezioni. In questo senso, è consigliato pulirsi con un movimento dalla parte anteriore a quella posteriore (dal pube verso l’ano) dopo la defecazione. Questo riduce il rischio di trasportare batteri intestinali, come Escherichia coli, dalla zona perianale all’uretra. Inoltre, durante le mestruazioni è importante cambiare regolarmente l’assorbente o gli altri dispositivi usati (tamponi, coppetta, eccetera). 
    • Bere acqua a sufficienza. Un’idratazione adeguata è importante per il benessere di tutto l’organismo, ma ha anche il vantaggio di aumentare la minzione, che a sua volta permette di rimuovere eventuali batteri dalla vescica. Per questa ragione è anche consigliato urinare prima e dopo un rapporto sessuale.

    Modificare metodo contraccettivo. Spermicidi e diaframma possono favorire lo sviluppo di infezioni: può dunque essere utile valutare metodi contraccettivi diversi per tutelare la salute della vescica.

     

    Una corretta igiene genitale e un’idratazione adeguata sono le principali strategie per prevenire la cistite.

    Qual è il trattamento della cistite?

    La cura della cistite si basa sulla somministrazione di antibiotici atti a contrastare l’infezione. Di norma, quest’ultima si risolve nell’arco di qualche giorno dopo l’inizio del trattamento, ma è importante ricordare che la terapia antibiotica dev’essere proseguita per tutto il periodo indicato dal/la medico/a curante. La scelta dell’antibiotico più idoneo dipende dal batterio che ha causato l’infezione. 

    A causa della diffusione dell’antibiotico-resistenza (che è la capacità di molti batteri di resistere all’azione del farmaco), molti studi si sono concentrati su rimedi alternativi per la cistite. In particolare, ci sono diversi integratori commercializzati come in grado di contribuire al trattamento e alla prevenzione della cistite, in particolare quelli a base di mirtillo rosso e D-mannosio. Gli studi, però, non sono concordi sulla loro efficacia: la raccomandazione al loro uso rimane quindi per ora limitata.

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