Virus intestinali: come si prendono, come si prevengono
Norovirus, rotavirus, astrovirus, adenovirus: sono alcuni dei principali responsabili di gastroenterite virale, quella condizione di infiammazione di stomaco e intestino caratterizzata da nausea, diarrea, febbre e vari altri sintomi tutt’altro che piacevoli. Oltre che spiacevole e debilitante, peraltro, la gastroenterite può rappresentare un rischio concreto per le persone più fragili: quelle anziane, per esempio, ma anche i bambini e le persone immunocompromesse.
È possibile prevenire queste infezioni? E, comunque, come si possono curare?
Gastroenterite: virus intestinali o altri patogeni?
Innanzitutto, è fondamentale fare una distinzione tra i possibili patogeni che possono causare gastroenterite. Di questo disturbo, anche comune, dell’apparato digerente possono infatti essere responsabili vari agenti patogeni – e non tutti sono virus. Anche i batteri e, in casi più rari, parassiti come la Giardia possono infettare l’intestino. Questa è una differenza sostanziale, perché per ogni agente patogeno serve, di norma, una terapia specifica.
È vero, comunque, che la principale causa di gastroenterite è proprio rappresentata dai virus. In apertura dell’articolo abbiamo citato i più comuni. Vale la pena spendere su di loro qualche parola in più, perché conoscerli significa anche capire meglio come prevenirli.
Quali sono i principali virus intestinali
- Norovirus. Come spiega chiaramente Epicentro, sono virus molto infettivi, e poche particelle virali sono sufficienti a dare il via all’infezione. Sono anche bravissimi a diffondersi: la trasmissione del norovirus, infatti, avviene principalmente per via oro-fecale, cioè con l’ingestione di acqua o alimenti contaminati, ma può verificarsi anche per contatto diretto, non solo con la persona malata ma anche con le superfici contaminate. Seppur più raramente, il virus può trasmettersi anche per aerosol, cioè quando particelle microscopiche sospese nell’aria contenenti il virus vengono inalate da un’altra persona (questo avviene con l’aerosol di vomito o diarrea; può suonare ben poco piacevole da dire, ma si può immaginare come ciò possa avvenire in un contesto di cura, come quello di un genitore con il figlio, o quello ospedaliero).
- Rotavirus. Questo, almeno nelle aree temperate come l’Europa, è un virus stagionale: le infezioni sono tipicamente invernali. È particolarmente comune nei bambini con meno di cinque anni, nei quali può causare grave disidratazione; anche in questo caso, la trasmissione può avvenire per varie vie, ma quella oro-fecale rimane la più comune.
- Astrovirus e adenovirus. Un po’ di secondo piano nel contesto della gastroenterite virale, ma pur sempre significativi responsabili di questa patologia. Entrambi sono più comuni nell’infanzia e, per quanto riguarda l’adenovirus, vale anche la pena specificare che questo patogeno può infettare diversi tessuti: oltre agli adenovirus enterici, che causano appunto gastroenterite, sono molto comuni quelli che determinano infezioni respiratorie.
Virus intestinali: quanto dura l’infezione e cosa prendere
La gastroenterite virale può essere molto debilitante, ma nella maggior parte dei casi i virus intestinali vengono eliminati dal sistema immunitario nell’arco di qualche giorno, e l’infezione si risolve quindi spontaneamente in una settimana circa (anche perché questi virus hanno un ciclo infettivo autolimitante). Quindi, già nell’arco di 1-3 giorni si può osservare di norma un marcato miglioramento dei sintomi. Cosa possiamo fare in questo periodo di tempo per curarci?
Non esiste una terapia mirata e specifica contro i virus intestinali. Il trattamento di queste infezioni è quello detto “di supporto”, cioè mirato a mitigare i sintomi e, aspetto particolarmente importante per le gastroenteriti virali, prevenire la disidratazione che vomito e diarrea possono causare. La disidratazione, peraltro, è particolarmente pericolosa per i pazienti più giovani e per quelli più anziani: un’adeguata idratazione, assicurandosi di bere molto, è dunque non solo parte integrante del trattamento, ma anche il suo punto chiave. A questo si aggiunge la “dieta in bianco”, un periodo di riposo per l’apparato digerente, così da ridurne l’irritazione: una dieta leggera, povera di grassi e di fibre, basata per esempio su banane mature, riso e patate lesse, cui aggiungere via via, al miglioramento dei sintomi, anche proteine di facile digestione.
Oltre a una sufficiente assunzione d’acqua e a una dieta adeguata, possono essere raccomandati farmaci antiemetici per limitare nausea e vomito e, a seconda dei casi, eventualmente anche antipiretici per la febbre.
Probiotici per la prevenzione e il trattamento dei virus intestinali?
Infine, nel contesto del trattamento vale la pena spendere qualche parola sull’uso dei probiotici. L’interesse commerciale di questi microrganismi, che supportano il microbiota intestinale, è ormai molto alto e, in effetti, alcuni studi suggeriscono possano aiutare a prevenire le gastroenteriti virali e ridurne i sintomi.
Ci sono però delle considerazioni importanti: innanzitutto, l’efficacia dei probiotici dipende dal ceppo, dalla dose e dal contesto clinico. Inoltre, la maggior parte degli studi riguarda l’uso dei probiotici durante o subito dopo l’episodio, piuttosto che l’uso continuativo per evitare l’infezione virale in primo luogo.
Ultimo ma non certo per importanza, non tutti gli studi hanno fornito risultati convincenti; infatti le review principali (cioè quel tipo di studio che valuta altre pubblicazioni scientifiche) evidenziano proprio che manchino prove valide e certe a sostegno della loro efficacia. Anche importanti associazioni di specialisti, come l’American Gastroenterological Association, evidenziano i limiti di questi lavori.
Virus intestinali: è possibile prevenirli?
Certo, la gastroenterite virale si risolve spontaneamente ma, come per ogni malattia, la prevenzione è comunque meglio che i giorni passati tra bagno e letto… Soprattutto, è importante ricordare che per alcune fasce d’età, o per persone immunocompromesse, la gastroenterite virale può essere non solo debilitante ma anche pericolosa (soprattutto per il rischio di disidratazione). Ma come possiamo prevenire i virus intestinali?
Le strategie sono essenzialmente due: garantire adeguate misure igieniche, soprattutto nella manipolazione del cibo, e, solo per il rotavirus, la vaccinazione.
- Misure igieniche. Comprendono il lavarsi frequentemente le mani, soprattutto dopo essere stati in bagno e prima di manipolare gli alimenti, ma anche disinfettare le superfici ed eventuali oggetti venuti a contatto con una persona con gastroenterite, ed evitare di frequentare altre persone e luoghi pubblici (tanto più se vi si lavora il cibo) quando si è malati.
- Vaccinazione contro il rotavirus. È disponibile, e a carico del Servizio sanitario nazionale, per i lattanti tra i terzo e il sesto mese di vita. La somministrazione avviene per via orale, in due o tre dosi a seconda del tipo specifico di vaccino. Come ricorda anche la Federazione italiana medici pediatri, il vaccino contro il rotavirus si è dimostrato efficace e sicuro (la reazione avversa più comune è rappresentata dalla diarrea).
C’è un elemento che è importante citare in chiusura di questa breve panoramica: quando si parla di prevenzione delle infezioni, comprese quelle dei virus intestinali, si parla di proteggere le altre persone non meno di sé stessi, perché ogni buona pratica igienica e ogni adesione ai calendari vaccinali rappresenta un gesto di responsabilità collettiva.