Un fluire di umori che causa dolore: in passato era questo, più o meno, il concetto di reumatismo. Un termine che tutt’oggi usiamo abbondantemente, e che associamo a quei dolori articolari tipici dell’età anziana. Oggi però sappiamo che dietro a quelle che chiamiamo malattie reumatiche non c’è un’unica causa, ma un insieme vasto e variegato di patologie: oltre 200 diverse condizioni che spaziano dall’artrosi al lupus, dalla gotta alla fibromialgia. In comune hanno il coinvolgimento del sistema muscolo-scheletrico (ossa, muscoli, articolazioni, tendini e legamenti), ma non necessariamente solo di questo. Anzi, i loro effetti si possono in molti casi esplicare a livello sistemico, cioè su tutti gli organi e apparati dell’organismo.

Quali sono, allora, le malattie reumatiche? Cerchiamo di farne una panoramica.

Autoimmuni, degenerative, metaboliche: quali sono le malattie reumatiche

Le patologie reumatiche non sono diverse solo per i sintomi, l’età di insorgenza, le conseguenze sull’organismo: cambiano anche, e profondamente, le cause che le originano. È proprio in base alle cause, anche quando non del tutto note, che si può fare una possibile classificazione tra i diversi tipi di malattie reumatiche.

Malattie reumatiche autoimmuni

Molte malattie reumatiche sono di origine autoimmune: il sistema immunitario riconosce e attacca l’organismo stesso, invece di molecole e microrganismi estranei. Questo processo causa uno stato di infiammazione e, nel tempo, danni ai tessuti. L’elenco delle malattie reumatiche autoimmuni è piuttosto lungo; tra le più note vi sono per esempio l’artrite reumatoide, il lupus e la sclerodermia.

Malattie reumatiche degenerative

Per altre malattie reumatiche, anche frequenti, il problema nasce da un processo di degenerazione dei tessuti, spesso legato all’invecchiamento (non significa che sia fisiologico con l’avanzare degli anni, ma che l’età avanzata lo rende più probabile). Un esempio molto comune è l’artrosi, nella quale risulta danneggiata la cartilagine di una o più articolazioni (è particolarmente comune per esempio al ginocchio e all’anca).

Malattie reumatiche metaboliche

In altri casi ancora, la causa della malattia reumatica risiede in un problema metabolico. Un esempio sugli altri è la gotta, nella quale si ha un eccesso di acido urico che si deposita in forma di cristalli a livello delle articolazioni, causandone un’infiammazione acuta. Un esempio simile viene dalla condrocalcinosi, che infatti è detta anche pseudogotta, nella quale però i cristalli che si formano sono costituiti da un’altra sostanza, il pirofosfato di calcio.

Vale la pena specificare che, in termini medici più rigorosi, le malattie reumatiche possono in realtà essere classificate secondo diversi criteri.

Malattie reumatiche autoimmuni: perché un gruppo così ampio?

Di fronte a malattie così diverse tra loro per cause, meccanismi, sintomi ed effetti sull’organismo, è inevitabile chiedersi perché rappresentino un gruppo unico. Cos’hanno in comune, se sono tanti gli elementi differenti? In parte, lo abbiamo accennato all’inizio: gli effetti sul sistema muscoloscheletrico. A questi si aggiunge la natura spesso cronica della patologia e, non ultimo, il ruolo del sistema immunitario nel suo sviluppo, anche per le malattie reumatiche non autoimmuni. Questa apparente accozzaglia di patologie, in cui si trovano anche malattie caratterizzate da un dolore diffuso senza stati infiammatori (è il caso della fibromialgia, che è infatti una malattia reumatica) riflette quindi aspetti concreti. 

Il nome stesso delle malattie reumatiche è per certi versi ingannevole. In passato, il termine “reumatismo” indicava genericamente il dolore che “scorreva” attraverso il corpo, secondo l’idea, predominante nella medicina più antica, che fosse causato da uno spostamento di umori o fluidi. Ci sono voluti diversi secoli perché la reumatologia nascesse come disciplina specializzata e a sé stante. Attenzione anche a non associare queste malattie all’età anziana: se è vero che alcuni processi degenerativi sono più frequenti con l’invecchiamento, non va infatti dimenticato che molte malattie reumatiche si presentano nell’età adulta o giovanile, e a volte perfino nell’infanzia.

Malattie reumatiche: l’importanza di diagnosi e trattamento tempestivi

Una delle caratteristiche che accomuna molte malattie reumatiche è che tendono a progredire con il tempo. Senza un trattamento tempestivo, quindi, i danni risultano maggiori. Prendiamo il caso dell’artrosi, una delle più comuni e che peraltro si prevede diventi ancora più frequente nei prossimi anni: man mano che la cartilagine articolare si deteriora, le ossa sottostanti si trovano più esposte. Aumenta il dolore, diminuisce la capacità di movimento, e l’attrito tra le ossa determina la formazione di speroni irregolari (gli osteofiti) che peggiorano la situazione. Nel tempo, quindi, anche una malattia “banale” come l’artrosi può quindi comportare una significativa disabilità. Varie malattie reumatiche possono risultare invalidanti se non trattate, senza contare il rischio di complicazioni gravi in patologie come il lupus e la sclerodermia.

Un trattamento corretto dipende da una corretta diagnosi: ecco perché questa risulta fondamentale. Non sempre, comunque, questa è semplice e anzi, per alcune malattie può richiedere tempo, nonché diversi esami di laboratorio e strumentali – anche perché non per tutte le malattie reumatiche esistono test che permettano di confermarle in modo diretto. In più, alcune malattie reumatiche si presentano con manifestazioni aspecifiche o molto differenti tra loro, difficili da ricondurre chiaramente a una patologia.  In linea generale, comunque, una raccomandazione sempre valida è che, per banale che siano (un dolore persistente, la rigidità articolare, un senso di affaticamento che il riposo non riesce ad alleviare) i sintomi non dovrebbero mai essere trascurati.

Privacy(Obbligatorio)
Newsletter
Comunicazioni commerciali
Profilazione
*i campi contrassegnati da asterisco sono obbligatori