Quali sono i requisiti per donare il sangue
Solo nei film servono i super poteri per salvare una persona. Nella vita reale, a volte, bastano 450 millilitri del tuo sangue e pochi minuti del tuo tempo. Secondo la Federazione italiana donatori di sangue (FIDAS), i numeri parlano chiaro: si stima infatti che in Italia, ogni anno, siano necessari 2.500.000 unità di sangue intero e circa 860.000 chili di plasma. Necessari per cosa? Solo per fare alcuni esempi, le trasfusioni di sangue sono fondamentali per alcuni tipi di interventi chirurgici, come i trapianti d’organo; per le persone con gravi emorragie, o con patologie come la talassemia, ma anche nel trattamento di alcune forme tumorali.
Insomma, la donazione di sangue è un gesto concreto che, pur nella sua semplicità, trasforma una giornata qualsiasi in una giornata decisiva per chi ha bisogno di questo tessuto fluido e insostituibile.
E c’è di più: la donazione di sangue include alcuni esami che ti permettono un controllo regolare della tua salute. Insomma, un gesto fondamentale per chi di quel sangue ha bisogno, ma di grande utilità anche per chi lo dona.
Ma il sangue può essere donato da ogni persona? Non proprio: vediamo quali sono i principali requisiti e criteri per essere idonei alla donazione.
Chi non può donare il sangue, e chi invece può farlo: età massima e altri requisiti
La presenza di alcuni requisiti per la donazione è una tutela da una parte per chi riceverà il sangue e, dall’altra, per chi lo dona. Un brevissimo cenno storico e normativo: la principale legge che disciplina l’attività trasfusionale è del 2005 (Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati) e definisce i principi fondamentali del sistema trasfusionale italiano, tra cui la volontarietà, la gratuità e l’anonimato della donazione, e stabilisce i criteri generali per l’idoneità dei donatori. Nel 2015 sono stati dettagliati i requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti, e specificati i criteri di idoneità per le persone donatrici. Questi ultimi, in particolare, dicono che può donare il sangue chi:
- ha un’età compresa tra 18 e 65 anni;
- ha un peso non inferiore a 50 chili;
- ha una pressione sistolica (la “massima”) inferiore o uguale a 180 mmHg;
- ha una pressione diastolica (la “minima”) inferiore o uguale a 100 mmHg;
- ha una frequenza cardiaca regolare, compresa tra 50 e 100 battiti/minuto;
- ha valori di emoglobina maggiori o uguali a 13,5 g/dL nell’uomo e 12,5 g/dL nella donna.
Ci sono comunque alcune precisazioni. Per esempio, è vero che si può donare il sangue fino ai 65 anni, ma è possibile continuare a donare fino ai 70 anni previa una valutazione clinica favorevole dello stato di salute. Inoltre, per chi desidera iniziare a donare il sangue dopo i 60 anni, la valutazione dell’idoneità è a discrezione del/la medico/a responsabile della selezione.
Chi dona, infine, deve essere in un buono stato di salute generale, senza malattie croniche gravi o infezioni in corso.
Donazione di sangue, i principali criteri di esclusione
Infatti, oltre ai parametri già riportati, ci sono altri fattori che impediscono a una persona di donare il sangue. A seconda dei casi, possono determinare l’impossibilità a donare il sangue in modo temporaneo oppure permanente. Vediamo quali sono.
Chi non può donare il sangue in modo temporaneo
Ci sono diversi fattori che impediscono di donare il sangue per un determinato periodo di tempo, tra cui per esempio:
- l’assunzione di alcuni farmaci (la durata della sospensione è variabile a seconda del farmaco);
- l’aver ricevuto una vaccinazione recente;
- aver viaggiato in zone endemiche per malattie tropicali (come malaria, dengue, Zika…), o dove comunque queste sono state segnalate;
- essersi sottoposti di recente a tatuaggi e/o piercing;
- aver avuto rapporti occasionali non protetti o partner multipli;
- aver subito di recente un intervento chirurgico o un esame endoscopico;
- essersi sottoposti di recente a cure odontoiatriche;
- essere in gravidanza.
Come già specificato, questi fattori non fanno sì che tu non possa donare mai più il sangue, ma richiedono una sospensione della donazione per un certo periodo di tempo. Quanto? Dipende: per esempio, sono richiesti quattro mesi per poter donare il sangue dopo aver fatto un piercing, orecchino o tatuaggio, e anche in caso di intervento chirurgico o endoscopico. Per quanto riguarda i farmaci e i vaccini, invece, la durata della sospensione dipende dal farmaco e dal vaccino stesso, mentre per quanto riguarda la gravidanza è possibile riprendere le donazioni dopo sei mesi dal parto (o dall’interruzione di gravidanza).
Chi non può donare il sangue in modo definitivo
Alcune condizioni rendono invece impossibile donare il sangue in modo permanente. Per esempio, sono criteri di esclusione definitiva il disturbo da uso di alcol (alcolismo) cronico, la presenza di malattie infettive come l’epatite C e B e l’infezione da HIV, l’uso di sostanze stupefacenti (ma anche di ormoni e steroidi per attività sportive) iniettate, e ancora chi ha malattie cardiovascolari gravi, diabete, epilessia, malattie autoimmuni importanti e anche chi ha una storia pregressa di tumore maligno.
È comunque importante sottolineare che questi sono alcuni esempi di criteri generali: per verificare la tua specifica idoneità è sempre bene consultarsi con il/la medico/a per sapere se puoi o meno donare il sangue.
La donazione: come prepararsi e il controllo dei requisiti
Tutti questi dati e parametri sono raccolti prima dell’eventuale donazione di sangue, con un questionario di anamnesi che permette di verificare la presenza di eventuali criteri di esclusione e una semplice visita medica che valuta i parametri vitali fondamentali per la donazione (misurazione della pressione arteriosa, del battito cardiaco e dell’emoglobina). Ti saranno anche richiesti un documento d’identità e il codice fiscale: ricorda di portarli con te!
Molte persone si chiedono se la donazione di sangue richieda una preparazione particolare, spesso necessaria per diversi esami specifici. In realtà, la risposta è no: prima della donazione puoi mangiare normalmente, anche se sono consigliati una cena e una colazione leggere. Per esempio, può essere utile evitare il latte e preferire un tè o caffè poco zuccherato, con qualche biscotto secco o comunque carboidrati semplici. Dopo la donazione, invece, ti sarà offerto uno spuntino, per esempio un succo di frutta e qualche biscotto, per reintegrare i liquidi e gli zuccheri e aiutarti a recuperare più velocemente. Ed è anche un gesto simbolico, per ringraziarti della donazione.
Dopo quest’ultima, inoltre, la raccomandazione è di non fare sforzi fisici intensi o lavori pericolosi; mangia invece in modo regolare e bevi molta acqua.
Un’ultima nota: la donazione di sangue è solo una delle strade attraverso cui ciascuno di noi può contribuire in modo concreto alla salute di chi ha bisogno. Come ricorda l’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS) esistono infatti anche altre possibilità, come la donazione di plasma, che risponde a esigenze diverse ma altrettanto fondamentali. Informarsi, scegliere la modalità più adatta e continuare a donare nel tempo significa costruire, giorno dopo giorno, un sistema sanitario più forte e solidale per ogni persona.