In una società in cui la salute femminile richiede un’attenzione sempre più mirata e sensibile, Korian si fa promotrice di un progetto che mette al centro le donne, con le loro storie, i loro bisogni e le sfide che affrontano in ogni fase della vita.

Il progetto D.A.M.E., attivo presso il Centro Diagnostico Medico Leonardo da Vinci di Firenze, nasce infatti proprio dal desiderio di offrire un sostegno autentico e completo, non solo dal punto di vista medico, ma anche umano. Ogni donna merita di sentirsi accolta, ascoltata e compresa, e questo è esattamente ciò che Korian si propone di fare attraverso una rete di professioniste che lavorano insieme per il benessere delle pazienti.

Korian non si limita a curare: si prende cura. Ogni giorno, le professioniste del progetto D.A.M.E. accompagnano le donne nel loro viaggio di salute, che va dall’adolescenza fino all’età avanzata, fornendo supporto non solo per le questioni fisiologiche, ma anche per quelle emotive e psicologiche. Questa attenzione speciale riflette un impegno che va oltre la medicina, reso consapevole dall’istituzione nel 2021 del Korian Women’s Club, associazione nata per migliorare la qualità della vita del genere femminile, per offrire azioni concrete circa tematiche importanti come la prevenzione delle disuguaglianze di genere e la lotta contro la violenza.

Con il progetto D.A.M.E., il Gruppo vuole creare un luogo sicuro, un punto di riferimento dove ogni donna può trovare risposte, sostegno e solidarietà. È una missione che abbraccia non solo la cura della salute, ma anche la promozione del benessere a tutto tondo, confermando che, per Korian, prendersi cura delle donne significa essere al loro fianco in ogni momento, con passione e dedizione.

Di tutto questo ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Annarita Martinuzzi, radiologa presso la struttura Korian Leonardo Da Vinci di Firenze, e punto di riferimento del progetto DAME.

In cosa consiste il progetto DAME e quali sono gli obiettivi principali che si propone di raggiungere?
“DAME è un’iniziativa nata dal dialogo e dal confronto con colleghe provenienti da altre discipline mediche, come radiologia, pneumologia, psicologia, scienze alimentari e urologia. L’esigenza è sorta dall’esperienza diretta con pazienti che spesso incontriamo e che si trovano ad affrontare problematiche più complesse della singola necessità per cui si rivolgono a noi. Capitava infatti spesso di dover indirizzare un’utente verso un’altra professionista: da qui è nato l’obiettivo di creare una rete unificata che rappresentasse un punto di riferimento per le pazienti fidelizzate ma anche per le nuove, di tutte le età”.

Come è giunta l’idea di creare una rete all’interno di una struttura già avviata come la vostra?
“Sicuramente è emersa da un tavolo di confronto tra professioniste, ma soprattutto tra colleghe. Ci siamo incontrate numerose volte, comprendendo come un lavoro sinergico avrebbe portato a un duplice vantaggio: sia per noi in termini di qualità, ma soprattutto per la salute e il benessere della paziente. Il primo passo è sempre quello di individuare il problema e consigliarle la professionista più adatta. Il dialogo, la comprensione e la definizione del miglior percorso sono sicuramente in questo senso i punti di forza della nostra proposta”.

Come si propone DAME di supportare le donne nelle sfide più comuni che possono affrontare in ogni fase della vita?
“A mio avviso, nel nostro territorio era necessario avere un punto di riferimento comune e per tutte le età, ma soprattutto per la fascia d’età adolescenziale. Mi riferisco, per esempio, a problematiche, sintomi e disfunzioni legate allo sviluppo. Quindi, la sfida più significativa è saper individuare ogni giorno prontamente la problematica, far comprendere alla paziente le cause e i processi di cura, e indirizzarla verso il professionista più idoneo, sottolineando però che sarà accompagnata fino alla completa guarigione, sia a 15 anni che in età avanzata”.

Il team di DAME è composto da sole professioniste donne. Quanto è importante questa scelta per il progetto e quale impatto ha sulla qualità dell’assistenza?
“Secondo la mia esperienza, molte donne tendono ad aprirsi e collaborare più facilmente con altre donne. Questo fattore ha sicuramente favorito la nascita di questo progetto. Il fatto di essere una struttura piccola ma radicata, come la nostra, aiuta, anche grazie al dialogo costante e alla fiducia professionale che intercorre tra noi. Una regola molto importante di questo percorso è che ognuna di noi debba concentrarsi su ciò in cui è specializzata. Non proponiamo pacchetti preconfezionati: vogliamo che ogni donna si senta tranquilla riguardo ciò che la preoccupa. Non crediamo, insomma, in percorsi standardizzati, perché ogni percorso è disegnato su misura delle esigenze della paziente. Questo significa che ci deve essere una professionista maggiormente indicata per quella persona in particolare”.

Quali sono i vantaggi per le pazienti nell’avere un team multidisciplinare che collabora strettamente per la loro salute?
“Uno dei segreti sta nella trasversalità, con le competenze che si interconnettono. Può capitare che una paziente venga per un follow-up per un melanoma, ma durante il controllo ci si accorga di altre problematiche. A quel punto, si attiva immediatamente la macchina per rispondere prontamente alle sue esigenze, con un monitoraggio a 360°. Il tutto nell’ottica della sostenibilità e della gestione ottimale del nostro tempo e della nostra organizzazione”.

Korian si mette ogni giorno in gioco per promuovere la prevenzione e la cura specifica per le donne, ma anche la lotta contro la disuguaglianza e la violenza di genere. Come si inserisce il progetto DAME in questo contesto?
“Oggi, ogni struttura medica può rappresentare un punto di riferimento, soprattutto dal punto di vista psicologico. Un luogo dove ci si possa aprire, confrontarsi ed esprimere le proprie sensazioni ed emozioni, anche in merito a tematiche che riguardano le difficoltà del mondo femminile. Anche le nostre attività possono dunque essere un’espressione della politica di Korian in un territorio come quello in cui operiamo”.

Quali sono i piani futuri per il progetto DAME e come pensate di sviluppare ulteriormente l’attenzione e il supporto alle donne nel corso della loro vita?
“Naturalmente, la prima aspettativa è che il progetto funzioni attraverso la soddisfazione delle nostre pazienti. Ci piacerebbe che fossero proprio loro a diffondere le nostre competenze ed esperienze nella città di Firenze: significherebbe che ciò che abbiamo realizzato sia stato riconosciuto, apprezzato e condiviso.”.