Al giorno d’oggi la prevenzione melanoma può davvero salvare la vita. Quello dei melanomi rappresenta infatti un problema molto spesso sottovalutato, in quanto sin da piccoli molti di noi ci convivono non considerando rischi e conseguenze.

Ma che cosa sono i nei e perché è così importante la prevenzione melanoma? Per capirlo ci siamo affidati alla competenza e all’esperienza della Dottoressa Gemma Caro, la quale ci ha spiegato che i nei sono lesioni cutanee dovute alla proliferazione dei melanociti, cellule responsabili della pigmentazione cutanea e non solo.

Nel corso della vita, dall’infanzia fino all’età adulta, si formano nuovi nei e quelli esistenti possono modificarsi nelle dimensioni e nelle caratteristiche. Tali cambiamenti sono però lenti e graduali, risultando quasi impercettibili. Per questo motivo la loro crescita spesso risulta “incontrollabile” portando a spiacevoli conseguenze. Scopriamo insieme quali e come prevenire i melanomi concretamente.

Aumento improvviso dei nei e non solo: i fattori di rischio

Cosa fare davanti ad un aumento improvviso dei nei? Quando l’insorgenza di un nuovo neo o le modifiche di un neo preesistente sono improvvise e molto rapide deve sorgere il dubbio che possa trattarsi di un melanoma e quindi bisogna sottoporsi ad una visita dermatologica per la valutazione. I campanelli d’allarme che andrebbero sempre tenuti sotto controllo sono riassumibili nell’acronimo ABCDE:

  • Asimmetria del neo diviso mentalmente in due parti;
  • Bordi irregolari o frastagliati;
  • Colore non omogeneo e non uniforme;
  • Dimensione del neo superiore a mezzo centimetro di diametro;
  • Evoluzione, intesa come insorgenza o modifiche repentine.

Tra i fattori di rischio abbiamo la presenza di casi di melanoma in famiglia o di un pregresso melanoma, la presenza di un numero elevato di nei o una storia di fotodanneggiamento cronico. Altri fattori sono poi la familiarità per melanoma e la presenza di un numero di nei superiore a 100.

Melanoma screening: come prevenire i nei grazie alla mappatura funzionale

La mappatura dovrebbe essere effettuata almeno una volta l’anno anche nei pazienti che non hanno particolari fattori di rischio a partire dall’età adolescenziale. Consiste nel controllare tutti i nei del paziente effettuando l’epiluminescenza o dermatoscopia, un esame diagnostico, ripetibile e non invasivo che permette di esaminare l’epidermide, il derma e altre strutture cutanee, al fine di riconoscere eventuali anomalie e irregolarità nella pigmentazione e della struttura della lesione in esame.

Questo per contribuire alla diagnosi di tumori benigni e maligni, tra cui il melanoma. Una metodica molto semplice che consiste nel poggiare il dermatoscopio sulla lesione, con o senza un liquido di interfaccia, e osservarla analizzando l’immagine che viene prodotta. Nel corso della visita, sulla base dell’anamnesi, del numero di nei e delle caratteristiche della cute del paziente il dermatologo stabilirà se il controllo annuale è sufficiente o se sono necessari controlli più frequenti.

Prevenzione melanoma cutaneo: a cosa prestare attenzione

Il melanoma cutaneo è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Il rischio di insorgenza del melanoma cutaneo è legato a fattori genetici, fenotipici, ambientali e alle combinazioni tra questi.

Il più importante fattore di rischio ambientale è stato identificato nell’esposizione ai raggi UV sia in rapporto alle dosi assorbite, sia al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) e anche all’età durante la quale ci si è esposti al sole (maggior rischio in caso di ustioni durante l’età infantile e adolescenziale).

Tra le sorgenti di raggi UV legate allo sviluppo di melanoma sono da ricordare i lettini abbronzanti: diversi studi, infatti, evidenziano un significativo aumento del rischio di melanoma nei soggetti che fanno uso di lampade e/o lettini per l’abbronzatura e il rischio è maggiore se l’esposizione avviene in giovane età.

Prevenzione Melanoma e trattamento: cosa c’è da sapere

Il binomio tra prevenzione melanoma e trattamento è indissolubile. La chirurgia rappresenta infatti sicuramente il trattamento di elezione per il melanoma negli stadi iniziali di malattia: ne consegue che lo scopo della prevenzione è proprio quello di individuare e asportare melanomi negli stadi iniziali, quando il trattamento chirurgico risulta risolutivo.

Fortunatamente negli ultimi anni con l’avvento dei nuovi agenti immunoterapici (ipilimumab, pembrolizumab, nivolumab) e target (quali il vemurafenib, il dabrafenib, il trametinib, il cobimetinib, l’encorafenib ed il binimetinib), nonché dell’immunoterapia, l’approccio al paziente con melanoma avanzato è cambiato radicalmente. Oggi, infatti, grazie a queste terapie circa il 50% dei pazienti con malattia metastatica può ottenere un beneficio a lungo termine.

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