Scoliosi

Cos’è la scoliosi? Che tipi di scoliosi esistono? Riportiamo cause, sintomi, strumenti di diagnosi e principali trattamenti per questa condizione della colonna vertebrale
Korian Redazione

Korian Redazione

Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
23 Maggio 2025

    La scoliosi è una condizione medica in cui la colonna vertebrale presenta una curvatura laterale anomala; anche se spesso è lieve e non causa particolari problemi, nei casi più gravi può determinare mal di schiena cronico e può anche influenzare la funzionalità di alcuni organi.

    La colonna vertebrale presenta quattro curvature fisiologiche che rappresentano adattamenti biomeccanici necessari per distribuire il peso corporeo, assorbire gli urti e mantenere l’equilibrio. Le curvature fisiologiche sono:

    • lordosi cervicale, la curvatura convessa delle vertebre del collo;
    • cifosi toracica, la curvatura concava della parte superiore della schiena (vertebre toraciche o dorsali);
    • lordosi lombare, la curvatura convessa della parte bassa della schiena (vertebre lombari);
    • cifosi sacrale, la curvatura concava del tratto del sacro e del coccige, alla base della colonna.

    Insieme, queste curvature fanno sì che, guardando di lato la colonna vertebrale, questa abbia una conformazione a “doppia S”. In presenza di scoliosi, però, la colonna assume un’ulteriore curvatura sul piano laterale (dunque visibile guardando la schiena da dietro), di solito a forma di S o di C.

    La scoliosi interessa circa il 2-3% della popolazione a livello globale. Può presentarsi a ogni età, ma è più comune nell’infanzia e nell’adolescenza.

    scoliosi

    Quali sono le cause della scoliosi?

    Si distinguono diverse forme di scoliosi in base alle cause della condizione. In linea generale, la scoliosi interessa in modo uguale maschi e femmine, ma queste ultime tendono a presentare forme più gravi.

    Tipi di scoliosi

    • Scoliosi idiopatica. Il termine “idiopatico” indica, in medicina, che le cause di una determinata condizione o patologia non sono note. Non sappiamo dunque perché insorga la scoliosi idiopatica, che pure rappresenta la forma più comune di scoliosi. Gli studi evidenziano che tende a presentarsi più di frequente in persone i cui parenti la presentano a loro volta, suggerendo che vi possa essere una base genetica, cui sono probabilmente combinati fattori ambientali. La scoliosi idiopatica si presenta nell’infanzia e, soprattutto, nell’adolescenza; in base all’età alla quale si presenta e viene diagnosticata, può essere distinta in:
      • infantile, quando si presenta prima dei tre anni di età;
      • giovanile, quando si presenta tra i quattro e i 10 anni;
      • dell’adolescente (la più comune), quando si presenta tra i 10 e i 18 anni;
      • dell’adulto, quando si presenta dopo i 18 anni, in un’età in cui lo scheletro si è completamente formato.

    Vale però la pena precisare che la scoliosi dell’adulto può essere o una scoliosi idiopatica, presente già nell’infanzia/adolescenza e che è peggiorata, oppure una forma differente, detta degenerativa, dovuta a una degenerazione progressiva dei dischi e delle articolazioni vertebrali.

    • Scoliosi congenita. È una forma più rara che si presenta fin dalla nascita, dovuta ad anomalie nella formazione delle vertebre durante lo sviluppo fetale: una o più vertebre possono, per esempio, non formarsi completamente, costringendo il resto della colonna ad assumere una forma ad angolo. In altri casi, le vertebre possono non segmentarsi come dovrebbero (infatti, all’inizio dello sviluppo embrionale, la colonna vertebrale è un unico blocco di tessuto che con il tempo si divide in segmenti distinti, che poi diventano le vertebre). Nei casi più gravi, le vertebre possono essere sia fuse sia non del tutto formate. Anche nel caso della scoliosi congenita, però, non sono chiare le cause che determinano le malformazioni vertebrali.
    • Scoliosi neuromuscolare. È una forma secondaria, che insorge a seguito di problemi a carico dei muscoli e/o dei nervi della colonna vertebrale. Può presentarsi per esempio a causa di traumi, paralisi cerebrale, distrofia muscolare (un gruppo di malattie genetiche che comprende, per esempio, la distrofia di Duchenne) o condizioni quali la spina bifida.

    La forma più comune di scoliosi è quella idiopatica, che si presenta di solito nell’adolescenza.

    Quali sono i sintomi della scoliosi?

    La scoliosi può essere lieve, cioè la curvatura anomala della colonna vertebrale può essere molto poco pronunciata: in questi casi, la condizione può essere asintomatica. In altri casi, soprattutto se la scoliosi è più grave, può presentarsi dolore alla schiena ed esserci segni (cioè caratteristiche oggettivamente rilevabili dal/la medico/a) quali:

    • una spalla o un’anca che risulta più alta dell’altra;
    • una spalla o una scapola che risulta sporgente;
    • una gamba che appare più lunga dell’altra;
    • la testa che risulta non allineata al centro del bacino;
    • un’inclinazione del tronco (che appare pendere da un lato);
    • la presenza di anomalie della pelle (per esempio alterazioni del colore, comparsa di fossette, peli) nella zona della colonna interessata dalla scoliosi.

    È importante evidenziare che la scoliosi può interessare diverse aree della colonna vertebrale: possono quindi presentarsi scoliosi cervicale, scoliosi lombare eccetera. Negli adolescenti, per esempio, si presenta più di frequente a livello toracico: questo può alterare forma e dimensioni del torace e causare alterazioni della funzionalità polmonare. Inoltre, a seconda della direzione della curvatura anomala, si possono distinguere scoliosi concava, convessa, a destra, a sinistra: tutto dipende dalla piega che assume la colonna vertebrale.

    Non tutte le forme di scoliosi richiedono un trattamento, ma quest’ultimo può essere necessario in alcuni casi per evitare complicazioni a lungo termine quali dolore cronico, danni a nervi e organi, artrite.

    scoliosi

    Come si arriva alla diagnosi di scoliosi?

    La diagnosi di scoliosi richiede un esame fisico, cui si accompagnano test strumentali per meglio definire la condizione. L’esame fisico di norma comprende:

    • osservazione in piedi, in cui il/la medico/a chiede al paziente di rimanere a piedi nudi con le braccia rilassate lungo i fianchi per valutare eventuali asimmetrie delle spalle, della sporgenza delle scapole, l’inclinazione del tronco e il disallineamento del bacino;
    • test di Adams, in cui il/la medico/a chiede al paziente di chinarsi in avanti mantenendo le ginocchia dritte per evidenziare meglio curve della schiena che possono passare inosservate quando si è in piedi.

    Il/la medico/a può misurare eventuali curve anomale con uno strumento detto scoliometro. Se queste anomalie sono presenti, sono necessari esami strumentali per determinarne con esattezza il tipo e la gravità, in particolare una radiografia della colonna vertebrale. In alcuni casi possono essere raccomandati anche una TC (che permette una valutazione più approfondita delle strutture ossee) o una risonanza magnetica (che permette di valutare midollo, nervi e dischi intervertebrali). 

    Come si previene la scoliosi?

    Purtroppo, le cause esatte della scoliosi non sono note e, pertanto, non c’è una strategia di prevenzione per questa condizione. Anche per questa ragione è importante che vi possa essere una diagnosi tempestiva che consenta di intervenire, quando necessario, per prevenire un peggioramento della scoliosi.

    Qual è il trattamento della scoliosi?

    Il trattamento della scoliosi dipende dalle caratteristiche e dalla gravità della condizione, ma anche da fattori personali quali la familiarità per la scoliosi e l’età del paziente. In alcuni casi, il trattamento può non essere necessario e può invece essere raccomandata l’osservazione della condizione, per verificare che la scoliosi non peggiori.

    Quando necessario, il trattamento mira a ridurre i sintomi dolorosi e la progressione della curvatura anomala. Può essere di tipo conservativo oppure chirurgico.

    Trattamenti per la scoliosi

    • Trattamenti conservativi. Comprendono tutte le strategie non chirurgiche che, a seconda dei casi, possono prevedere:
      • terapia farmacologica (con antinfiammatori e analgesici) per ridurre il dolore; 
      • uso di un tutore di supporto per la schiena, se l’apparato scheletrico del paziente non ha raggiunto la piena maturità, per evitare che la curvatura anomala aumenti; 
      • fisioterapia per migliorare la postura, rafforzare i muscoli e alleviare il dolore.
    • Interventi chirurgici. La chirurgia è usata per le forme gravi e nel caso la scoliosi non tragga beneficio dai trattamenti conservativi, soprattutto nei pazienti più giovani e ancora in crescita. Esistono diverse opzioni chirurgiche per la scoliosi, scelte in base a vari fattori: il più comune è la fusione spinale, nella quale le vertebre vengono fuse tra loro per impedire alla curva di peggiorare. In alcuni casi, grazie agli avanzamenti tecnologici, è possibile procedere con tecniche mininvasive, che hanno anche tempi di recupero più rapidi.

    Il trattamento della scoliosi non è sempre necessario: in alcuni casi lievi e stabili può essere raccomandata la sola osservazione regolare della condizione.

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