Rosacea
La rosacea è una malattia cronica e infiammatoria che interessa la pelle, soprattutto nell’area di guance, naso, mento e fronte: si manifesta con arrossamenti, capillari dilatati (teleangectasie), pustole simili a quelle dell’acne. È un disturbo comune, sebbene spesso ancora sotto-diagnosticato, che si stima possa interessare oltre il 5% della popolazione a livello globale (in Italia le stime indicano possa interessare il 7-8% della popolazione), in particolare le persone adulte, mentre è rara in età pediatrica e nell’adolescenza.
In base alla sua manifestazione, la rosacea può essere distinta in diversi sottotipi, tra loro non mutuamente esclusivi (cioè possono coesistere l’uno con l’altro) e, sebbene di norma la patologia coinvolga solo la pelle e non sia pericolosa, alcuni studi hanno mostrato una possibile associazione con altre malattie croniche, tra cui disturbi cardiovascolari e malattie infiammatorie croniche intestinali.
Sebbene non vi sia una cura risolutiva per la rosacea, ci sono diversi trattamenti che permettono di ridurne i sintomi in modo efficace.

Quali sono le cause della rosacea?
Le cause esatte della rosacea non sono note, e gli studi suggeriscono che nello sviluppo della patologia entrino in gioco fattori genetici e ambientali, tra cui alcuni microorganismi e reazioni del sistema immunitario. Tra i fattori studiati come possibile causa o concausa della rosacea vi sono per esempio:
- predisposizione genetica, perché la malattia tende a ricorrere in una stessa famiglia;
- alterazioni del microbiota della pelle, cioè la popolazione di microrganismi che vivono fisiologicamente sulla cute, in particolare gli acari della specie Demodex folliculorum, ma anche batteri potenzialmente patogeni come Helicobacter pylori (più noto come causa di gastrite);
- attivazione del sistema immunitario (probabilmente stimolato dai microrganismi di cui sopra) e alterazioni dei meccanismi neurocutanei coinvolti nella risposta a fattori come il cambiamento di temperatura e l’esposizione ai raggi ultravioletti (UV);
- esposizione ai raggi UV, noti come trigger della rosacea (cioè che possono indurne la manifestazione), ma che potrebbero avere un ruolo anche nel suo sviluppo.
In passato si riteneva che le donne fossero più comunemente soggette a rosacea rispetto agli uomini, ma le indagini epidemiologiche più recenti hanno evidenziato che i due sessi ne sono interessati nella stessa proporzione. Inoltre, la rosacea si osserva più di frequente nelle persone con la pelle chiara e sembra meno comune in quelle con la pelle scura: è però probabile che questa differenza dipenda dalla maggior difficoltà a riconoscerla in queste ultime e quindi dalla sotto-diagnosi dei casi. Infine, la rosacea si presenta di norma nelle persone adulte ed è invece molto rara nell’infanzia e nell’adolescenza.
Quali sono i sintomi della rosacea?
La rosacea si può manifestare in modo diverso da una persona all’altra, ma in genere segni e sintomi comprendono
- arrossamento persistente della cute;
- presenza di capillari dilatati (teleangectasie);
- papule e pustole simili a quelle dell’acne;
- eritema al centro del volto che può intensificarsi periodicamente;
- a volte bruciore, prurito o sensibilità cutanea;
- a volte interessamento degli occhi, per esempio con arrossamento, secchezza oculare, lacrimazione, fotofobia e infiammazione delle palpebre.
Le aree più comunemente interessate dalla rosacea sono quelle del viso, in particolare guance, naso, mento e fronte. A seconda delle persone, inoltre i segni e sintomi della rosacea possono manifestarsi o intensificarsi in risposta ad alcuni trigger, come per esempio l’esposizione ai raggi UV o a temperature alte/basse, lo stress, il consumo di alcol o di alimenti speziati, i cambiamenti ormonali o l’uso di specifici prodotti per la pelle o per i capelli.
In base agli specifici segni, si possono distinguere quattro sottotipi di rosacea, che possono coesistere nella stessa persona:
- rosacea eritemato-teleangectasica, caratterizzata dall’arrossamento del volto e dalle teleangectasie che vanno e vengono, o meglio si riacutizzano periodicamente (l’arrossamento intermittente di naso e guance ne è spesso la prima manifestazione);
- rosacea papulo-pustolosa, caratterizzata dalla presenza di papule e pustole (ma non di comedoni, tipici invece dell’acne);
- rosacea fimatosa, che si manifesta con l’ispessimento della pelle, soprattutto sul naso (detto rinofima);
- rosacea oculare quando vi è il coinvolgimento degli occhi.
Sebbene questa classificazione si ritrovi ancora spesso, è importante precisare che le più recenti linee guida della National Rosacea Society Expert Committee suggeriscono, proprio a causa della frequente coesistenza delle diverse forme di rosacea, di non usare più i sottotipi in modo rigido, ma di descrivere i segni e sintomi clinici predominanti.
La rosacea non è una condizione pericolosa, anche se può causare disagio in chi ne soffre; solo nei casi più gravi, in assenza di un corretto trattamento, la pelle può risultare alterata in modo permanente.
Infine, vale la pena segnalare che spesso viene associato alla rosacea il termine francese couperose, che indica l’arrossamento del viso. È bene però precisare che questa condizione è benigna, sebbene possa rappresentare una fase iniziale di rosacea.
La rosacea interessa di solito il volto (soprattutto guance, naso, mento e fronte), ma può in alcuni casi coinvolgere anche gli occhi.

Come si arriva alla diagnosi di rosacea?
Quella della rosacea è una diagnosi clinica: significa che si basa sull’esame del/la paziente da parte del/la dermatologo/a, che si informa anche sui sintomi (per esempio se è presente anche sensazione di bruciore) e se vi sono trigger o fattori che stimolano la manifestazione. Non ci sono test specifici per la rosacea; è però importante, se vi è anche il coinvolgimento degli occhi, rivolgersi a un/a oculista per un’ulteriore valutazione.
La diagnosi della rosacea è clinica, basata sull’esame del/la paziente e sulla valutazione di segni e sintomi.
Come si previene la rosacea?
Non essendo note le cause precise della rosacea, non esistono strategie di prevenzione per questa patologia. È però importante ricordare che, per chi ha già ricevuto una diagnosi di rosacea, esistono valide strategie di trattamento per alleviarne i sintomi.
Qual è il trattamento della rosacea?
Non c’è una cura risolutiva per la rosacea, ma diversi tipi di trattamento consentono di alleviarne la manifestazione e agiscono soprattutto riducendo l’infiammazione: il più idoneo varia da una persona all’altra e anche in base alla gravità della condizione. In linea di massima, comunque, la prima linea d’azione è identificare eventuali trigger (raggi UV, alimenti speziati, tempo atmosferico eccetera) così da evitarli per quanto possibile. Inoltre, è sempre importante una corretta igiene della cute, basata su detergenti delicati, l’uso di protezione solare (ad alto fattore di protezione) e di prodotti idratanti. Le altre strategie di trattamento dipendono dal paziente, ma sono raggruppabili in tre categorie principali:
- farmaci, topici o sistemici, che aiutano a mitigare eritema, arrossamenti e papule/pustole, o colliri per trattare i sintomi oculari;
- trattamento laser per la rimozione dei capillari dilatati;
- chirurgia per la rimozione della pelle ispessita nei casi più gravi.
- British Association of Dermatologists, Rosacea, https://www.bad.org.uk/pils/rosacea/
- Cleveland Clinic, Rosacea, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/12174-rosacea
- Kim HA. Microbiota in Rosacea. Am J Clin Dermatol 21 (Suppl 1), 25-35 (2020) 10.1007/s40257-020-00546-8
- Quotidiano Sanità, Rosacea. In Italia oltre 3 milioni le persone colpite. I consiglio degli esperti al Congresso SIDeMaST (23/4/2015), https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=27507
- van Zuuren EJ, Arents BWM, van der Linden MMD et al. Rosacea: New Concepts in Classification and Treatment. Am J Clin Dermatol 22 (4), 457-65 (2021) 10.1007/s40257-021-00595-7
Korian Redazione
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