Proteinuria

La proteinuria è la perdita di proteine con l’urina: scopri i sintomi, le possibili cause e conseguenze, e i trattamenti disponibili per questa condizione
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
21 Marzo 2025

    La proteinuria è la presenza di proteine nelle urine. Può essere una condizione temporanea e benigna o rappresentare la conseguenza di disturbi sottostanti, che nella maggior parte dei casi riguardano i reni. In condizioni fisiologiche, infatti, questi organi fanno in modo da preservare nel circolo sanguigno le sostanze utili all’organismo, tra cui appunto le proteine: i valori di queste ultime nelle urine dovrebbe essere inferiori ai 150 mg nelle 24 ore. Valori superiori indicano la presenza di proteinuria, che può essere dovuta a un’alterata capacità di filtrazione dei reni a causa di problemi a questi organi. È importante comunque ricordare che la proteinuria, così come altre alterazioni delle urine (per esempio l’ematuria) può avere cause differenti e non necessariamente patologiche.

    La proteinuria può essere distinta tra transitoria (cioè temporanea) oppure persistente.  

    Quali sono le cause di proteinuria?

    La proteinuria può essere dovuta a molte cause differenti. Varie condizioni temporanee e non necessariamente patologiche possono determinare un incremento delle proteine nell’urina; è il caso per esempio di:

    • febbre;
    • infiammazione;
    • esercizio fisico intenso;
    • disidratazione;
    • stress emotivo;
    • infezione del tratto urinario;
    • gravidanza.

    Un altro esempio di proteinuria che non è indicativa di particolari condizioni mediche è la cosiddetta proteinuria ortostatica, che si presenta soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza ed è caratterizzata da un aumento delle proteine presenti nell’urina quando la persona è in piedi, con valori che sono quindi più alti di giorno e diminuiscono al mattino, subito dopo il risveglio. 

    Altre condizioni, invece, conferiscono un significato clinico più importante alla proteinuria. Si tratta, in particolare, di quelle che determinano proteinuria persistente e che sono indicative di problemi renali primari (cioè che originano direttamente dai reni) o secondari (cioè in cui il danno renale è dovuto ad altre patologie). Se non trattato, il danno renale può portare allo sviluppo di malattia renale cronica, che a sua volta può nel tempo causare l’insufficienza renale.

    Alcune possibili cause gravi di proteinuria

    • Glomerulonefrite. È un’infiammazione di strutture microscopiche dei reni dette glomeruli, formati da una sorta di gomitolo di capillari che hanno la funzione di filtrare il sangue, permettendo il passaggio di acqua e piccole molecole mentre vengono trattenute le cellule del sangue e le proteine plasmatiche. L’infiammazione ne compromette la funzionalità, portando tra le altre cose alla presenza di proteinuria. A sua volta, la glomerulonefrite può avere diverse cause: può per esempio essere una complicanza di alcune infezioni, essere legata a malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico e la sindrome di Goodpasture, o ancora dipendere da malattie ereditarie.
    • Mieloma multiplo. Il mieloma multiplo è un tumore che determina la proliferazione incontrollata delle plasmacellule, le cellule del sangue che secernono anticorpi e derivate dall’attivazione dei linfociti B. La grande quantità di anticorpi prodotta dalle plasmacellule tumorali può danneggiare il rene, fino a determinare insufficienza renale, causando anche proteinuria; in particolare, si parla di proteinuria di Bence-Jones per indicare la presenza di una specifica porzione degli anticorpi prodotti dalle plasmacellule tumorali nelle urine.
    • Diabete. L’alta concentrazione di glucosio nel sangue (iperglicemia) dovuta al diabete danneggia progressivamente i piccoli vasi sanguigni dei reni, compromettendo la funzione dei glomeruli (nefropatia diabetica). Questa alterazione determina un aumento della permeabilità della membrana glomerulare, permettendo la perdita di proteine nelle urine.
    • Disturbi cardiovascolari. Vari disturbi cardiovascolari, dall’ipertensione allo scompenso cardiaco, danneggiano progressivamente i reni e possono portare all’anomala presenza di proteine nelle urine. Vale la pena evidenziare che il rapporto tra proteinuria e disturbi cardiovascolari è però duplice: non solo i problemi al sistema cardiovascolare possono portare a proteinuria, ma la stessa proteinuria rappresenta un indicatore di rischio cardiovascolare. Inoltre, nelle donne in gravidanza, la presenza concomitante di proteinuria e ipertensione è segno di una condizione nota come preeclampsia, che rappresenta un’emergenza medica.

    Un ascesso dentale si sviluppa a causa di un’infezione batterica che colpisce i tessuti annessi alla radice dentale.

    Quali sono i sintomi della proteinuria?

    La proteinuria non è una patologia di per sé: in alcuni casi può essere una condizione benigna (è il caso per esempio della proteinuria ortostatica o legata all’esercizio fisico intenso) e temporanea; in altri è invece essa stessa un segno (cioè una manifestazione rilevabile dal/la medico/a) di una patologia sottostante. La proteinuria di per sé non causa sintomi, ma alla condizione si possono associare quelli della patologia che l’ha causata. Poiché le condizioni che possono determinare danno renale e proteinuria sono molte e molto diverse tra loro, non è possibile elencarne i sintomi, che sono estremamente eterogenei. 

    L’unico elemento caratteristico, in sé, della proteinuria è la formazione di urine schiumose; al contempo, è importante ricordare che la presenza di schiuma nelle urine può anche essere dovuta, per esempio, a una minzione rapida, a liquido seminale residuo (negli uomini) e ad altri fattori non necessariamente patologici. Solo quando la perdita delle proteine con l’urina è marcata, può presentarsi edema, cioè un accumulo di liquidi nei tessuti che si manifesta con gonfiore, di solito intorno agli occhi, ai piedi e alle caviglie.

    proteinuria

    Come si arriva alla diagnosi di proteinuria?

    La diagnosi di proteinuria è particolarmente importante per identificare e monitorare nel tempo possibili patologie renali o sistemiche che causano la condizione. In quest’ottica, è fondamentale un esame medico che permetta di raccogliere anamnesi e sintomi e indirizzare la diagnosi di tali patologie attraverso gli esami più appropriati.

    In sé, la presenza di proteine nelle urine può essere rilevata con l’uso della striscia reattiva per l’analisi delle urine, o urine dipstick test. Si tratta di un esame delle urine nel quale l’urina è posta a contatto con strisce cartacee dotate di sostanze reagenti che permettono di riconoscere la presenza di alcune molecole. A seconda dei reagenti che sono sulla striscia, possono essere individuate diverse proteine; quella principalmente rilevata è l’albumina, la proteina più abbondante dell’organismo e uno dei primi segni di danno ai reni. Con l’esame delle urine è possibile evidenziare anche altre alterazioni, come per esempio la presenza di sangue (ematuria).

    Sono comunque importanti due precisazioni. Innanzitutto, la presenza di proteinuria deve essere correlata ad altri esami per la valutazione della funzionalità renale, anche perché può dare risultati falsi positivi o falsi negativi (per esempio, alcuni tipi di proteine possono non essere rilevati). In secondo luogo, l’esame delle urine può dover essere ripetuto nel tempo per valutare la presenza di una proteinuria persistente. Per quanto riguarda gli esami specifici che permettono di valutare meglio lo stato di salute dei reni, uno dei principali è la clearance della creatinina. Questo esame si basa sul confronto tra la concentrazione della proteina creatinina nel sangue e quella nelle urine raccolte nell’arco di 24 ore, calcolando il volume di plasma che i reni riescono a depurare dalla creatinina in un minuto per stimare il tasso di filtrazione glomerulare (GFR). A questi esami si possono associare anche esami di imaging (come per esempio TC o ecografia) ed eventualmente il prelievo di un campione di tessuto renale (biopsia) per una valutazione più accurata.

    La presenza di proteinuria rilevata dall’esame delle urine deve essere associata a esami per la valutazione della funzionalità renale.

    Come si previene la proteinuria?

    Non tutte le condizioni che causano proteinuria sono patologiche e, anche tra quelle che lo sono, non tutte possono essere prevenute. Tuttavia, si possono prevenire alcune delle patologie che più comunemente causano danno renale e conseguente proteinuria, in particolare i disturbi cardiovascolari (soprattutto l’ipertensione) e il diabete, seguendo uno stile di vita sano. Quest’ultimo si basa essenzialmente sul non fumare, seguire una dieta equilibrata, eseguire regolarmente esercizio fisico e mantenersi normopeso, consentendo così di tutelare la salute dei reni proteggendo quella di tutto l’organismo.

    Le principali strategie per prevenire l’ascesso dentale includono la riduzione del consumo di zuccheri, una corretta igiene orale e l’assunzione di fluoro.

    Qual è il trattamento della proteinuria?

    Il trattamento della proteinuria consiste nel trattamento della patologia che l’ha causata; cause non patologiche all’origine di una proteinuria temporanea non richiedono di norma alcuna terapia. Una corretta ed efficace gestione delle patologie che determinano la perdita di proteine con le urine (per esempio mantenendo la glicemia nella norma in caso di diabete, o la pressione arteriosa nei limiti fisiologici per chi soffre di ipertensione) è invece fondamentale per evitare danni progressivi ai reni. In alcuni casi, il/la nefrologo/a, la figura specializzata nella diagnosi e cura di malattie renali, può raccomandare specifici farmaci che aiutano a limitare la proteinuria. E’ il caso degli ACE inibitori, che agiscono su un particolare meccanismo di regolazione della pressione arteriosa favorendo la vasodilatazione e abbassano la pressione riducendo il carico di lavoro del cuore; nei reni, contribuiscono a proteggere i glomeruli dalla pressione eccessiva, riducendo la proteinuria e rallentando la progressione delle malattie renali. Un’altra classe di farmaci che può essere raccomandata in alternativa agli ACE inibitori è rappresentata dai sartani (anche detti ARB, dall’inglese Angiotensin Receptor Blockers), che agiscono sullo stesso meccanismo di regolazione della pressione arteriosa, seppur con modalità differente.

    Inoltre, nei casi più gravi, la proteinuria può associarsi a ritenzione dei liquidi con formazione di edema, per cui possono essere raccomandati farmaci diuretici in combinazione con una dieta a basso contenuto di sale.

    Cleveland Clinic, Proteinuria, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/16428-proteinuria

    Fondazione italiana del rene, Che cos’è la proteinuria? https://www.fondazioneitalianadelrene.org/che-cose-la-proteinuria/

    Haider MZ, Aslam A. Proteinuria. StatPearls (2023) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK564390/

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