Prostatite
La prostatite è un’infiammazione della prostata, una ghiandola che fa parte dell’apparato riproduttore maschile (in medicina, infatti, i termini con il suffisso -ite indicano di solito una condizione infiammatoria).
La prostata è una piccola ghiandola situata sotto la vescica che, a partire dalla pubertà, produce e immagazzina il liquido prostatico. Quest’ultimo è un componente dello sperma con diverse funzioni: per esempio, aiuta la mobilità degli spermatozoi e attenua l’acidità di urina e secreti vaginali.
L’infiammazione della prostata è una condizione piuttosto comune (in effetti, è il disturbo del tratto urinario più frequente negli uomini con meno di cinquant’anni, e tra i più comuni negli uomini oltre i cinquant’anni). Può essere determinata da differenti cause e si distinguono quattro tipi di prostatite:
- prostatite acuta da infezione batterica;
- prostatite cronica da infezione batterica;
- prostatite cronica non batterica, anche detta sindrome dolorosa pelvica cronica (la forma più comune);
- prostatite asintomatica non batterica.
La prostatite non va confusa con l’ipertrofia prostatica benigna (sebbene entrambe le condizioni possano causare sintomi simili e determinare incrementi nei livelli di antigene prostatico specifico o PSA) né con il tumore alla prostata (per il quale la prostatite non rappresenta nemmeno un fattore di rischio).
La prostatite non va confusa con l’ipertrofia prostatica benigna (sebbene entrambe le condizioni possano causare sintomi simili e determinare incrementi nei livelli di antigene prostatico specifico o PSA) né con il tumore alla prostata (per il quale la prostatite non rappresenta nemmeno un fattore di rischio).
Quali sono le cause della prostatite?
Come indica già il nome, la prostatite batterica, sia acuta sia cronica, è dovuta a infezioni batteriche. Nella maggior parte dei casi, l’agente patogeno è Escherichia coli (E. coli), un batterio che fa parte della normale flora intestinale (dove ha un ruolo fondamentale, per esempio perché produce la vitamina K) ma che può contaminare l’area genitale e infettare il tratto urinario. Risalendo lungo l’uretra, può causare infezioni anche alla prostata, soprattutto in presenza di fattori predisponenti come la scarsa igiene e l’indebolimento delle difese immunitarie.
- coli non è comunque l’unico batterio a poter causare prostatite: più di rado, l’infezione può essere infatti dovuta a batteri quali, per esempio, Proteus, Klebsiella, Enterobacter, Serratia, Pseudomonas, Enterococcus, Staphylococcus e, ancora, Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis (questi ultimi a trasmissione sessuale).
Tra i fattori di rischio che rendono più probabile lo sviluppo di una prostatite batterica vi sono:
- fimosi e anomalie congenite dell’uretra;
- rapporti sessuali non protetti;
- uso di un catetere urinario;
- infezioni del tratto urinario;
- calcoli vescicali.
Spesso, la prostatite cronica da infezione batterica è dovuta a recidive di infezioni che si ripresentano nonostante il trattamento.
Le cause della prostatite cronica non batterica (anche detta sindrome dolorosa pelvica cronica) sono meno chiare: non sono presenti segni d’infezione e tra le ipotesi proposte per spiegarne l’origine vi sono i danni ai muscoli del pavimento pelvico (i muscoli alla base del bacino), irritazioni o infiammazioni dei nervi pelvici, anomalie nella risposta immunitaria e anche fattori psicologici come lo stress.

Quali sono i sintomi della prostatite?
I sintomi della prostatite variano a seconda del tipo di disturbo.
In caso di prostatite batterica acuta, si presentano di solito sintomi relativi alla minzione: per esempio, si possono avvertire la necessità di urinare spesso e con maggior urgenza, soprattutto durante la notte, il bruciore durante la minzione, e si può presentare ritenzione urinaria (cioè non si riesce a svuotare completamente la vescica durante la minzione); il flusso di urina può essere debole e/o intermittente e può essere presente del sangue (ematuria). Vi possono inoltre essere febbre, brividi e dolori all’inguine e nel basso addome. Gli stessi sintomi si possono presentare in caso di prostatite batterica cronica, ma di solito compaiono in modo graduale, invece che improvviso, e sono spesso più lievi e di intensità intermittente.
I sintomi della prostatite cronica non batterica possono essere simili a quelli dell’infiammazione di origine batterica ma, in questo caso, il sintomo principale è il dolore nell’area genitale (in una o più zone, per esempio tra scroto e ano, nel pene, nella porzione bassa dell’addome eccetera); è comune anche che il dolore si presenti durante l’eiaculazione; vi possono anche essere disfunzioni sessuali. Il dolore di questa forma di prostatite può essere intermittente, e insorgere in modo improvviso oppure gradualmente.
Infine, come indica il nome, la forma asintomatica non batterica non dà alcun sintomo, sebbene nel liquido spermatico e prostatico si rilevino leucociti (globuli bianchi) che indicano la presenza di infiammazione.
Come si arriva alla diagnosi di prostatite?
Per la diagnosi di prostatite, il/la medico/a raccoglie i sintomi riferiti dal paziente e l’anamnesi, per poi eseguire una valutazione fisica che comprende l’esame rettale per verificare il volume della prostata e un suo eventuale ingrossamento. L’esame consiste nell’introduzione di un dito nel retto, dal quale è possibile palpare la ghiandola. Il sospetto di prostatite deve quindi essere confermato con esami di laboratorio, a partire dall’esame delle urine e del liquido prostatico oppure seminale, che permettono di individuare la presenza di batteri e di globuli bianchi (questi ultimi presenti in caso di prostatite asintomatica e non batterica).
Soprattutto quando si sospetta una prostatite non batterica, possono essere raccomandati altri esami, in particolare l’ecografia prostatica transrettale, che consente un’accurata valutazione delle dimensioni e della morfologia della prostata, e l’uroflussometria. Quest’ultima è un esame che permette di valutare volume e flusso di urina durante la minzione: si svolge in completa privacy e consiste nell’urinare in una sorta di imbuto collegato allo strumento che permette di eseguire la misurazione. Può essere accompagnata da una valutazione del residuo post-minzionale, che si basa su un’ecografia della vescica.
Come si previene la prostatite?
La prevenzione della prostatite batterica si basa essenzialmente sulla prevenzione delle infezioni attraverso una corretta igiene genitale e l’uso di preservativi nei rapporti sessuali; è inoltre importante, in caso di infezioni al tratto urinario, trattarle in modo tempestivo per evitare si diffondano alla prostata.

Qual è il trattamento della prostatite?
Nel caso di prostatite batterica, sia acuta sia cronica, il trattamento si basa essenzialmente sulla somministrazione di antibiotici per contrastare l’infezione. La prostata, per le sue caratteristiche strutturali e biochimiche, è scarsamente sensibile all’azione di questi farmaci: questa ghiandola ha infatti un pH alcalino che tende a inibire l’azione di alcuni antibiotici ed è circondata dalla barriera emato-prostatica, che limita il passaggio di alcune sostanze. Pertanto, la terapia antibiotica può richiedere tempi piuttosto lunghi per essere efficace, e il/la medico/a indicherà il tipo di antibiotico più idoneo a penetrarne il tessuto. Vale la pena precisare che, sebbene anche il trattamento delle forme batteriche croniche sia basato sulla somministrazione di antibiotici, può richiedere tempi ancora più lunghi prima di risultare efficace; in ogni caso, è fondamentale seguire con precisione le indicazioni mediche per limitare il rischio che l’infezione si ripresenti.
Alla terapia antibiotica può essere affiancato l’uso di farmaci antinfiammatori e antidolorifici per ridurre i sintomi dolorosi; in alcuni casi, possono essere raccomandati anche farmaci che aiutino a rilassare la muscolatura per favorire lo svuotamento della vescica. Inoltre, è consigliato aumentare la quantità d’acqua che si beve quotidianamente per favorire la minzione e l’eliminazione dei batteri con l’urina; è però importante evitare bevande che possono irritare la vescica, come alcol e caffè, nonché alimenti acidi o speziati.
La prostatite asintomatica di norma non richiede alcun trattamento, mentre nel caso di prostatite cronica non batterica possono essere raccomandati farmaci antinfiammatori e antidolorifici per la riduzione del dolore; anche in questo caso, possono essere associati all’uso di farmaci che aiutino a rilassare la muscolatura liscia della vescica. Per la prostatite cronica non batterica possono però essere necessarie anche altre strategie che aiutino ad alleviare i sintomi, quali per esempio fisioterapia per il pavimento pelvico o strumenti per la gestione dello stress; la scelta della strategia più idonea ed efficace dev’essere stabilita con il/la proprio/a medico/a.
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Korian Redazione
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