Orticaria

L’orticaria è una condizione infiammatoria molto frequente e che può avere moltissime cause differenti: scopri quali e come si possono ridurre i sintomi
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
27 Marzo 2025

L’orticaria è un tipo di rash cutaneo, cioè un’eruzione sulla pelle; è caratterizzata dalla comparsa improvvisa di pomfi pruriginosi, aree arrossate e in rilievo. Può essere acuta (quando perdura per breve tempo, meno di sei settimane) oppure cronica (quando persiste più a lungo, anche se può scomparire e ricomparire) e avere diverse cause. 

Questa condizione, nella forma acuta, è frequente: si stima che circa il 20% della popolazione ne soffra almeno una volta nella vita. È più rara l’orticaria cronica, che si stima possa interessare fino al 2% della popolazione, soprattutto le donne.

Quali sono le cause dell’orticaria?

Dal punto di vista del meccanismo biologico, l’orticaria è un disturbo infiammatorio: è causata dal rilascio di sostanze chimiche, tra cui principalmente l’istamina, che provocano la dilatazione dei vasi sanguigni e l’aumento della permeabilità capillare. Questo fa sì che aumenti l’afflusso di sangue nell’area interessata e il plasma fuoriesca dai vasi nei tessuti circostanti, causando l’arrossamento e la formazione dei pomfi.

Può avere diverse cause e dipendere da fattori immunologici, fisici o idiopatici.

Le differenti cause che possono scatenare l’orticaria permettono di differenziare le tipologie del disturbo; le due categorie principali sono rappresentate dall’orticaria acuta e da quella cronica. In questo contesto, vale la pena sottolineare che alcune condizioni, pur contenendo nel nome il termine “orticaria”, rappresentano in realtà disordini distinti: è il caso dell’orticaria pigmentosa (la più comune forma di mastocitosi nei bambini) e della vasculite orticarioide.

L’orticaria interessa più di frequente le persone e i bambini con allergie. Nei bambini, inoltre, è comune, soprattutto nel periodo estivo, l’orticaria papulosa, dovuta all’ipersensibilità a punture di insetti come le zanzare.

Tipi di orticaria

  • Orticaria acuta. Rappresenta la forma di orticaria più comune e può essere spontanea, ossia senza causa nota o apparente, oppure essere indotta da specifici fattori. In particolare, tra le possibili cause di orticaria vi sono le reazioni allergiche, per esempio ad alcuni alimenti o sostanze come il lattice. L’orticaria può anche essere da contatto: un esempio tipico è quello con le foglie di ortica, da cui il nome della condizione. Le foglie di questa pianta presentano infatti microscopici peli che iniettano nella pelle le varie sostanze che provocano la reazione dermatologica. Anche alcuni farmaci possono essere causa di orticaria, così come le infezioni.
  • Orticaria cronica. Può anch’essa essere spontanea e senza causa nota. Un secondo sottotipo di orticaria cronica è quello dell’orticaria inducibile, dovuta a specifici fattori. In particolare si distinguono:
    • dermatografismo, quando l’orticaria compare dopo sfregamento o pressione sulla pelle;
    • orticaria da freddo e orticaria da caldo, che compaiono rispettivamente a causa delle temperature basse o del calore;
    • orticaria solare, dovuta all’esposizione ai raggi UV;
    • orticaria da vibrazione, indotta da movimenti vibratori intensi;
    • orticaria acquagenica, una rara forma indotta dal contatto con l’acqua;
    • orticaria colinergica, indotta da un aumento della temperatura corporea dovuto a esercizio fisico, docce calde, stress emotivo, o anche cibo speziato;
    • orticaria da pressione ritardata, che si forma dopo alcune ore dall’applicazione di una pressione prolungata sulla pelle.

Vari studi stanno inoltre indagando il rapporto tra orticaria cronica e stress, e i risultati suggeriscono come lo stress emotivo potrebbe influenzare la comparsa del rash cutaneo.

L’orticaria è un fenomeno complesso che può dipendere da fattori immunologici, fisici o idiopatici.

orticaria

Quali sono i sintomi dell’orticaria?

Il segno principale dell’orticaria è rappresentato dai pomfi sulla pelle, che appaiono gonfi e arrossati e causano prurito e/o dolore. Quando vi si esercita una leggera pressione, i pomfi si schiariscono. Inoltre, i pomfi possono variare di dimensione e forma, fondersi tra loro e spostarsi in diverse parti del corpo.

I pomfi dell’orticaria acuta e di quella cronica sono simili, ma nella seconda possono comparire, scomparire e quindi comparire nuovamente in modo periodico su un lungo arco di tempo (oltre le sei settimane). 

È importante sottolineare che, sebbene l’orticaria non sia di per sé grave, può in alcuni casi essere associata ad angioedema, un gonfiore più profondo che colpisce per esempio labbra, palpebre, lingua e gola, e che può diventare pericoloso per la respirazione.

Come si arriva alla diagnosi di orticaria?

La diagnosi di orticaria è essenzialmente clinica, basata sulla valutazione dei segni presenti sulla pelle. Il/la medico/a si informa su quando sono comparsi e sulla loro persistenza: l’obiettivo principale è capire cosa può aver indotto la reazione cutanea. A questo scopo può essere raccomandata una visita specialistica con un/a allergologo/a e test allergologici cutanei (prick test) oppure esami del sangue.

Come si previene l’orticaria?

L’orticaria non è sempre prevenibile. Tuttavia, per le persone che conoscono le cause specifiche della propria orticaria, è importante prevenire la reazione evitando questi trigger (cioè i fattori che scatenano la manifestazione cutanea), per esempio evitando determinati alimenti, i cambi di temperatura, prestando attenzione ai dispositivi che causano pressione sulla pelle (per esempio lo zaino) eccetera.

Qual è il trattamento dell’orticaria?

La cura dell’orticaria si basa innanzitutto sull’evitare i fattori che possono causarla, quando noti. Le forme acute possono non richiedere alcun trattamento specifico e risolversi spontaneamente, ma in altri casi possono essere raccomandati farmaci antistaminici per mitigare i sintomi o, nei casi più gravi, corticosteroidi. Inoltre, per alleviare il prurito e l’irritazione della pelle, possono essere utili rimedi come l’applicazione di impacchi freddi (o anche una doccia o bagno con acqua fredda); è anche consigliabile non indossare indumenti aderenti sull’area interessata.

Nei casi di orticaria cronica che non risponde al trattamento con antistaminici, il/la medico/a può raccomandare un trattamento basato su un anticorpo monoclonale (omalizumab). Somministrato con iniezioni sottocutanee, questo anticorpo agisce indirettamente sulle immunoglobuline E (IgE), molecole chiave nell’attivazione delle cellule che rilasciano le sostanze vasoattive come l’istamina, riducendo così i sintomi dell’orticaria.

È importante evidenziare che, quando l’orticaria è dovuta a una reazione allergica e si associa ad angioedema, l’intervento deve essere tempestivo: il gonfiore può infatti coinvolgere le vie aeree, ostruendole e rendendo difficile la respirazione. Inoltre, le persone con allergia possono presentare una reazione di anafilassi, ossia una reazione grave che coinvolge l’intero organismo che può essere letale: per questa ragione è importante avere sempre con sé dispositivi per l’erogazione dell’epinefrina (o adrenalina, si tratta della stessa molecola), che contrasta rapidamente la reazione allergica.

Infine, vale la pena notare che l’orticaria non è contagiosa ma, nei casi in cui sia causata da sostanze irritanti che causano orticaria da contatto, queste possono essere diffuse nell’ambiente o su altre persone. È quanto avviene con alcune piante, come l’edera velenosa (diffusa nell’America del Nord e Centrale), che rilascia un olio tossico che può contaminare altre superfici, oppure con il lattice, o ancora con la sostanza irritante presente sulla larva della processionaria del pino. In caso di contatto con questo genere di irritanti è dunque importante sciacquare abbondantemente l’area interessata con acqua per evitare di contaminare altre superfici. 

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