Lombosciatalgia (sciatica)

Scopri i sintomi, le cause e i trattamenti disponibili per la lombosciatalgia
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
13 Gennaio 2025

La lombosciatalgia, anche detta sciatica, è una condizione caratterizzata da un dolore che si diffonde lungo il nervo sciatico, il più lungo e spesso dell’organismo, causato da  un’infiammazione o compressione dello stesso

Quali sono le cause della lombosciatalgia?

Sebbene non sempre siano riconoscibili le cause della lombosciatalgia, sono diverse le condizioni e malattie che possono esserne responsabili, infiammando o comprimendo il nervo sciatico. Tra queste vi sono:

  • ernia del disco a livello lombare o sacrale, una delle cause più comuni di sciatica;
  • stenosi spinale lombare, cioè un restringimento del canale spinale (che protegge il midollo spinale), soprattutto nei pazienti più anziani;
  • spondolistesi, una condizione in cui una vertebra scivola in avanti o indietro rispetto alla vertebra sottostante e può causare compressione o irritazione dei nervi;
  • spasmi muscolari lombari o pelvici;
  • lesioni spinali;
  • presenza di masse in crescita nella colonna vertebrale, per esempio tumori, ascessi (come può avvenire in caso d’infezione) o ematomi post-traumatici;
  • sindrome piriforme, nella quale il muscolo piriforme, situato nella regione dei glutei, irrita o comprime il nervo sciatico;
  • gravidanza, soprattutto nel secondo e terzo trimestre, a causa dei cambiamenti fisiologici quali l’aumento di peso e le alterazioni ormonali;

Sono anche stati individuati alcuni fattori di rischio per la lombosciatalgia, tra cui per esempio:

  • sovrappeso e obesità;
  • stile di vita in generale poco sano, per esempio caratterizzato da fumo di tabacco e sedentarietà;
  • stress;
  • fattori occupazionali, nel caso per esempio di lavori che richiedono una prolungata stazione eretta e flessioni o sollevamento di carichi pesanti, o che comportano vibrazioni in tutto il corpo (per esempio con la guida).

 

La sciatica si presenta in egual misura negli uomini e nelle donne, soprattutto dopo i trent’anni di età; è rara invece prima dei vent’anni, a meno che non vi siano stati traumi o lesioni che hanno interessato il nervo sciatico.

Quali sono i sintomi della lombosciatalgia?

Il sintomo più comune della sciatica è il dolore unilaterale, su un solo lato del corpo, nella zona lombare. Il dolore può essere di intensità variabile e si può irradiare dai glutei lungo l’arto inferiore e fino ai piedi, seguendo il percorso del nervo sciatico. Il dolore può essere acuto (“come una coltellata” o una scarica elettrica); alcuni pazienti lo descrivono anche come un bruciore accompagnato da sensazioni anomale come l’intorpidimento in profondità nel gluteo. Inoltre, il dolore può peggiorare dopo essere stati seduti a lungo, oppure con colpi di tosse o starnuti.

Più di rado, i sintomi della lombosciatalgia possono comprendere una sensazione di formicolio o intorpidimento dei muscoli (parestesia) della gamba e del piede. 

Sebbene nella maggior parte dei casi la lombosciatalgia interessi una sola parte del corpo, può presentarsi anche come bilaterale.

Nel corso del tempo, se non trattata, la lombosciatalgia può portare ad alcune complicazioni, anche gravi. Il dolore aumenta e l’arto inferiore interessato si indebolisce; può anche presentarsi incontinenza urinaria e fecale e il nervo sciatico può rimanere danneggiato in modo permanente.

Come si arriva alla diagnosi di lombosciatalgia?

La diagnosi di lombosciatalgia è principalmente clinica, cioè si basa sull’osservazione clinica da parte del/la medico/a, che raccoglie l’anamnesi (comprese per esempio domande su eventuali traumi o condizioni preesistenti che potrebbero causare la lombosciatalgia) e i sintomi riferiti dal paziente, il tipo di dolore e il suo irraggiamento. Durante l’esame fisico vengono valutate la forza muscolare, i riflessi e la sensibilità; il /la medico/a può condurre test neurologici; il più comune è il test di sollevamento della gamba tesa, che si esegue con il paziente supino. Il/la medico inizia quindi a sollevare la gamba, mantenendola distesa e senza piegare il ginocchio, osservando l’angolo al quale si presenta dolore, chiamato segno di Lasègue. Il test può essere eseguito anche nella variante incrociata, nella quale viene sollevata una gamba ma il dolore si manifesta nell’altra.

Ulteriori esami, nello specifico quelli di imaging che permettono di ottenere immagini dell’interno dell’organismo, sono utili solo nei casi in cui i risultati possono influenzare la successiva gestione della lombosciatalgia, oppure nei casi più gravi e che non rispondono al trattamento iniziale. Permettono di evidenziare presenza e caratteristiche di cause della sciatica, quali per esempio un’ernia del disco, e si basano di solito sulla risonanza magnetica.

Come si previene la lombosciatalgia?

La prevenzione della lombosciatalgia si basa sui fattori di rischio modificabili, smettendo di fumare e perdendo peso in caso di sovrappeso od obesità. Anche un’attività fisica a basso impatto, come camminare o andare in bicicletta, può aiutare nella prevenzione della sciatica. Sono inoltre importanti la gestione e il trattamento di eventuali cause sottostanti la comparsa della lombosciatalgia. Infine, bisogna prestare attenzione a evitare di restare seduti per periodi prolungati o guidare per lunghe tratte, nonché a mantenere la postura corretta durante sforzi come il sollevamento di carichi pesanti.

Qual è il trattamento della lombosciatalgia?

La lombosciatalgia si può risolvere spontaneamente. Nei casi in cui ciò non avviene, il trattamento si basa essenzialmente su misure e strategie volte e mitigare il dolore. In particolare, nel trattamento della sciatica è raccomandato di evitare di stare seduti o in piedi per lunghi periodi; si consiglia di evitare anche il riposo a letto, un tempo raccomandato. Invece, è consigliato mantenersi attivi, anche con esercizi a bassa intensità come camminare o nuotare, e prestare attenzione a mantenere una postura corretta; se si devono sollevare carichi, è importante farlo con le tecniche corrette. La fisioterapia può essere di supporto per la gestione della sciatica, e possono anche essere suggeriti impacchi, caldi o freddi, oppure massaggi, che aiutino a mitigare il dolore. È comunque importante confrontarsi con il/la medico/a curante per essere sicuri di evitare movimenti ed esercizi che possano rivelarsi controproducenti e aggravare il dolore. Un aspetto importante è l’educazione del paziente, perché possa essere in grado di autogestire la propria condizione.

Sempre nell’ottica di mitigare il dolore dovuto alla lombosciatalgia, possono essere raccomandati farmaci antinfiammatori, in particolare antinfiammatori non steroidei (FANS), o rilassanti muscolari. Se il dolore è molto intenso, possono anche essere prescritti corticosteroidi, un tipo di antinfiammatorio più potente rispetto ai FANS. Vale la pena precisare, però, che gli studi non hanno dimostrato con chiarezza l’efficacia degli antinfiammatori nel trattamento della lombosciatalgia.

In generale, il decorso della lombosciatalgia acuta è favorevole e, nell’arco di qualche settimana, i sintomi si risolvono. Tuttavia, una percentuale di persone con sciatica può continuare a soffrirne più a lungo; in questi casi può essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico, se questo può risolvere la causa che ha provocato la lombosciatalgia. Per esempio, l’intervento può essere necessario in caso di ernia del disco, una delle più comuni cause di sciatica, che prevede la rimozione del nucleo polposo fuoriuscito dalla sua sede.

Il nervo sciatico consente il controllo motorio e la sensibilità di diverse parti degli arti inferiori e dei piedi. È composto da diverse radici nervose che emergono dalla colonna vertebrale, si uniscono e formano un unico nervo, che poi si dirama ulteriormente nell’arto inferiore. Origina nella parte inferiore della colonna vertebrale (nella regione lombare e sacrale); attraversa il bacino e scende lungo la parte posteriore di ciascun arto, raggiungendo i piedi. 

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