Lesione del legamento crociato anteriore

Lesione del crociato anteriore: cos’è, sintomi, cause, come curarlo, come prevenirla e tempi di recupero
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
13 Gennaio 2025

    La lesione del legamento crociato anteriore è la più comune delle lesioni ai legamenti del ginocchio, soprattutto in persone che praticano sport quali calcio e pallacanestro. Sembra inoltre verificarsi più di frequente nelle donne che negli uomini. 

    Il ginocchio è stabilizzato da quattro legamenti principali, che collegano il femore (nella coscia) alla tibia (nel polpaccio) e insieme permettono la stabilità e il corretto movimento dell’articolazione.

    • Legamento crociato anteriore (ACL, anterior cruciate ligament), situato al centro del ginocchio, collega il femore alla parte anteriore della tibia. La sua funzione principale è impedire che la tibia scivoli in avanti rispetto al femore, stabilizzando il ginocchio durante i movimenti di torsione o nei cambi di direzione.
    • Legamento crociato posteriore (PCL, posterior cruciate ligament), posto dietro l’ACL, collega il femore alla parte posteriore della tibia. La sua funzione principale è impedire che la tibia scivoli all’indietro rispetto al femore, contribuendo alla stabilità dell’articolazione soprattutto durante i movimenti di frenata o di rallentamento.
    • Legamento collaterale mediale (MCL, medial cruciate ligament), posto lungo la parte interna del ginocchio, collega il femore alla tibia e protegge l’articolazione da stress o traumi laterali.
    • Legamento collaterale laterale (LCL, lateral cruciate ligament), posto sulla parte esterna del ginocchio, collega il femore al perone (l’osso più piccolo del polpaccio); stabilizza l’articolazione da stress laterali opposti a quelli dell’MCL.

    Di questi legamenti, il crociato anteriore è uno dei principali; le lesioni che lo interessano (circa la metà di tutte quelle dei legamenti del ginocchio) possono, a seconda della gravità, richiedere periodi di riabilitazione o anche interventi chirurgici. Dal punto di vista medico, queste lesioni sono considerate distorsioni, la cui gravità permette di classificarle in tre gradi:

    • grado 1, in cui la lesione è limitata, il legamento è leggermente allungato ma ancora in grado di mantenere stabile l’articolazione;
    • grado 2, spesso detta rottura parziale, in cui il legamento è allungato fino a essere lasco;
    • grado 3, o rottura completa, in cui il legamento è strappato o completamente separato dall’osso, per cui l’articolazione del ginocchio è instabile.

    Quali sono le cause della lesione del legamento crociato anteriore?

    Le lesioni al legamento crociato anteriore possono verificarsi in vari modi, a seguito di differenti tipi di movimento o incidenti, soprattutto durante le attività sportive. Per esempio, possono essere il risultato di improvvisi cambi di direzione o movimento, rallentamenti  bruschi durante una corsa, atterraggi scorretti dopo un salto, oppure a seguito di una collisione.

    Le lesioni si verificano più frequentemente nelle donne che negli uomini (il rapporto è di oltre 4 a 1). Le ragioni non sono del tutto note, anche se è stato suggerito possano dipendere da differenze muscolari (per esempio, una maggior attivazione del muscolo quadricipite della coscia durante il rallentamento, che esercita uno stress maggiore sul crociato anteriore), o da differenze biomeccaniche durante il movimento, o ancora dagli effetti degli ormoni femminili, gli estrogeni, sulla forza e la flessibilità dei legamenti.

    Quali sono i sintomi della lesione del legamento crociato anteriore?

    I sintomi e segni caratteristici di una lesione del legamento crociate anteriore sono:

    • dolore e rapido gonfiore del ginocchio, che possono anche scomparire spontaneamente; tuttavia, se si tenta di riprendere l’attività sportiva, il ginocchio risulta instabile (e si rischia un danno ulteriore);
    • perdita di mobilità;
    • maggior sensibilità dell’articolazione
    • senso di fastidio e disagio quando si cammina.

    Inoltre, quando si verifica una lesione del crociato anteriore si può spesso sentire un rumore come di scoppio, un improvviso “pop”, associato alla subitanea comparsa del dolore, e alla sensazione di cedimento del ginocchio.

    Le lesioni del crociato anteriore influenzano profondamente la salute del ginocchio: circa la metà delle persone che hanno sperimentato questa condizione sviluppano, negli anni successivi, artrosi del ginocchio (gonartrosi), anche quando si sono sottoposti a una ricostruzione del legamento. Inoltre, è frequente che alla lesione del crociato anteriore si associno altre lesioni dell’articolazione del ginocchio, come quelle dei legamenti collaterali o delle cartilagini (per esempio del menisco).

    Come si arriva alla diagnosi di lesione del legamento crociato anteriore?

    La diagnosi di lesione del legamento crociato anteriore si basa su esami fisici e strumentali. Innanzitutto, il/la medico/a valuta la mobilità dell’articolazione e l’eventuale danno ad altre strutture, anche basandosi su test specifici, cioè manovre che permettono di capire se il legamento sia danneggiato. Una delle più note è il test di Lachman: il paziente si stende supino con il ginocchio leggermente flesso e il/la medico/a tira in avanti la tibia tenendo al contempo fermo il femore. Questo test si considera positivo (cioè indica una lesione del legamento crociato anteriore) se la tibia si sposta più in avanti del normale rispetto al femore. 

    Sebbene l’esame fisico possa essere sufficiente per la diagnosi di lesione del legamento crociato anteriore, a volte per la conferma possono essere necessari anche esami strumentali. Il più comune è la risonanza magnetica, un esame di imaging che consente di avere immagini dell’articolazione ed evidenziare così danni al legamento o alle altre strutture. Anche l’artroscopia è un esame che può essere impiegato per la diagnosi, ma è più invasivo e dunque scelto più raramente; richiede infatti un intervento chirurgico nel quale si eseguono piccole incisioni intorno all’articolazione, attraverso le quali è possibile visionarne l’interno, grazie ad appositi strumenti.

    Come si previene la lesione al legamento crociato anteriore?

    Le lesioni del legamento crociato anteriore si prevengono essenzialmente in ambito sportivo, nel quale si presentano più frequentemente, con esercizi volti a rafforzare i muscoli delle gambe, dei fianchi e del core (muscoli che circondano e stabilizzano la parte centrale del corpo), e a migliorare le tecniche di salto e atterraggio. È inoltre importante usare calzature e protezioni adeguate per prevenire traumi e lesioni. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata negli sport nei quali le lesioni al crociato anteriore si verificano più spesso, quali per esempio football, calcio, sci, pallacanestro.

    Qual è il trattamento della lesione al legamento crociato anteriore?

    Il trattamento delle lesioni al legamento crociato anteriore dipende dalla gravità, dalle condizioni del paziente e dalle sue necessità (per esempio, tenendo in considerazione anche il livello di attività sportiva praticata nel caso degli atleti) e può o meno richiedere un intervento chirurgico. In fase acuta, il primo approccio è il cosiddetto trattamento RICE (Rest, Ice, Compression, Elevation), cioè il riposo, l’applicazione di ghiaccio e la compressione del ginocchio, che va tenuto rialzato. Per il dolore, possono anche essere consigliati farmaci antinfiammatori non steroidei.

    Quindi, nel caso non sia necessario o raccomandato l’intervento chirurgico, il trattamento si basa sulla fisioterapia, con esercizi che aiutino la riabilitazione del ginocchio, e possono essere consigliati specifici tutori per proteggere e supportare l’articolazione. Questa strategia è associata a un maggior rischio di danni alle cartilagini e al menisco, soprattutto per chi pratica lavori manuali pesanti o alcune attività sportive, a causa della maggior instabilità dell’articolazione; è dunque una scelta di solito consigliata solo per pazienti le cui lesioni non mostrino instabilità, disposti a rinunciare a eventuali sport ad alto impatto o che non pratichino lavori manuali pesanti.

    L’intervento chirurgico si basa principalmente sulla ricostruzione del legamento, che viene sostituito con un innesto tendineo. I tendini sono le strutture che collegano i muscoli alle ossa e, come i legamenti, sono costituiti di cartilagine; l’innesto usato per l’intervento può provenire dal paziente stesso (autoinnesto) o da un donatore (alloinnesto). Nell’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore, gli innesti comprendono:

    • autoinnesto di tendine rotuleo, tendine del muscolo posteriore della coscia o tendine del quadricipite;
    • alloinnesto di tendine rotuleo, tendine d’Achille, tendine semitendinoso, tendine gracile o tendine tibiale posteriore.

    Ciascuna di queste opzioni presenta vantaggi e svantaggi. L’intervento è preceduto da un periodo di fisioterapia, così da ridurre il dolore e il gonfiore, per cui possono essere necessarie anche alcune settimane prima di poter procedere con l’operazione. Può anche essere necessario attendere la guarigione di eventuali altre lesioni verificatesi in contemporanea (per esempio, le lesioni ai legamenti collaterali si possono spesso risolvere senza chirurgia). 

    Dopo l’intervento può essere necessario assumere farmaci antidolorifici; soprattutto, è fondamentale la riabilitazione, con esercizi di fisioterapia mirati a recuperare la piena mobilità del ginocchio e a rafforzare i muscoli della coscia. La durata del periodo di riabilitazione dipende dal tipo di intervento e dalle condizioni del paziente (di solito, la ripresa delle attività sportive può avvenire nell’arco dei 6-12 mesi).

    Un legamento è una fascia di tessuto connettivo che collega due ossa o cartilagini, contribuendo a dare stabilità e supporto alle articolazioni. I legamenti sono composti principalmente da collagene, una proteina che fornisce resistenza e flessibilità, permettendo di sostenere le articolazioni durante i movimenti e di prevenire dislocazioni (spostamenti dell’articolazione dalla sua posizione naturale).

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