Ipertrofia dei turbinati

L’ipertrofia dei turbinati è una condizione che causa congestione e difficoltà di respirazione: scopri di più sui sintomi, cause e trattamenti disponibili
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
21 Marzo 2025

    L’ipertrofia dei turbinati consiste nell’eccessivo ingrossamento di particolari strutture del naso, chiamate appunto turbinati.

    Più precisamente, i turbinati nasali (anche detti conche nasali) sono strutture ossee ricoperte di mucosa, disposte in tre livelli principali (inferiore, medio e superiore). Svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del flusso d’aria e nella protezione delle vie respiratorie da agenti irritanti e patogeni: permettono infatti di filtrare, umidificare e riscaldare l’aria inspirata prima che raggiunga le vie respiratorie inferiori. 

    L’ipertrofia dei turbinati può presentarsi a ciascuno dei tre livelli, sebbene le forme più comuni siano quelle a livello dei turbinati inferiori e medi. Questa condizione causa difficoltà respiratorie e congestione persistente, che a loro volta possono determinare per esempio disturbi del sonno come le apnee notturne. L’ipertrofia dei turbinati è piuttosto comune, anche nell’infanzia, e può essere dovuta a diverse cause; a seconda dei casi, il trattamento può basarsi su una terapia farmacologica oppure sull’intervento chirurgico.

    Quali sono le cause dell’ipertrofia dei turbinati?

    L’ipertrofia dei turbinati può essere dovuta a molte cause differenti e presentarsi come conseguenza di varie condizioni patologiche. A seconda della causa, la condizione può essere cronica oppure acuta.

    In alcuni rari casi, è congenita e si presenta già nei neonati. Cause ben più comuni dell’ipertrofia dei turbinati, che determinano il rigonfiamento della mucosa di queste strutture, sono:

    • raffreddore;
    • sinusite;
    • rinite (allergica e non);
    • deviazione del setto nasale;
    • esposizione a sostanze irritanti (per esempio alcuni inquinanti e fumo, anche passivo);
    • uso di alcuni farmaci, come per esempio i decongestionanti nasali e alcuni a base ormonale quali i contraccettivi ormonali.

    Alcuni studi, inoltre, suggeriscono che vi sia un’associazione tra l’ipertrofia dei turbinati e il reflusso gastroesofageo, che potrebbe contribuire allo sviluppo della prima.

    Quali sono i sintomi dell’ipertrofia dei turbinati?

    L’ipertrofia dei turbinati si manifesta essenzialmente con difficoltà della respirazione e congestione nasale, perché il rigonfiamento della mucosa riduce lo spazio disponibile all’interno delle cavità nasali, ostacolando il passaggio del flusso d’aria. La respirazione è difficoltosa soprattutto in posizione supina, per cui i sintomi possono peggiorare di notte e causare disturbi del sonno, come il russamento e le apnee notturne; la condizione può inoltre portare a dormire a bocca aperta. Quest’ultimo comportamento può, a sua volta, favorire l’infiammazione della gola, contribuire al russamento e alle apnee e aumentare la probabilità di infezioni respiratorie, perché l’aria che passa attraverso la bocca non è né umidificata né filtrata, come avviene invece a quella inspirata dal naso che attraversa i turbinati.

    Inoltre, l’ipertrofia dei turbinati può alterare il senso dell’olfatto; nei neonati, può determinare anche difficoltà ad alimentarsi. In generale, nei bambini questa condizione è spesso associata a ipertrofia delle adenoidi e altri disturbi a livello di naso e vie respiratorie.

    In linea generale, la congestione nasale e le difficoltà respiratorie possono a lungo andare avere un impatto negativo sulla qualità della vita delle persone con ipertrofia dei turbinati.

    La difficoltà di respirazione dovuta all’ipertrofia dei turbinati può favorire la respirazione a bocca aperta e, in questo modo, anche le infezioni delle vie respiratorie.

    IPERTROFIA DEI TURBINATI

    Come si arriva alla diagnosi di ipertrofia dei turbinati? 

    Lo/la specialista di riferimento per questa e altre condizioni che interessano il naso è l’otorinolaringoiatra. La diagnosi di ipertrofia dei turbinati si basa innanzitutto sull’anamnesi, per raccogliere i sintomi riferiti dal paziente e informazioni su eventuali patologie che possono aver determinato la condizione (per esempio la presenza di allergie o raffreddori recenti). Per la diagnosi sono poi necessari sia un esame clinico sia esami strumentali. In particolare, poiché una semplice rinoscopia non è sufficiente per esaminare in modo efficace la porzione posteriore delle fosse nasali, può essere raccomandata un’endoscopia nasale, che si basa sull’esplorazione delle cavità nasali con specifiche sonde che permettono di raccogliere immagini delle strutture rinofaringee. L’esame è poco invasivo e può essere condotto anche in età pediatrica. Possono inoltre essere raccomandati test come la rinomanometria, un esame che permette di valutare il flusso d’aria che attraversa il naso durante la respirazione, ed eventualmente esami specifici per individuare la causa sottostante all’ipertrofia dei turbinati (per esempio, una visita allergologica e test per identificare l’allergene responsabile).

    Come si previene l’ipertrofia dei turbinati?

    Non c’è un modo per prevenire con certezza l’ipertrofia dei turbinati nasali. In linea di massima, però, seguire le corrette norme igieniche per prevenire le infezioni respiratorie può contribuire ad abbassare il rischio di sviluppare questa condizione: in particolare, è importante lavarsi con frequenza le mani, non toccarsi il volto ed evitare il contatto con persone con, per esempio, raffreddore o influenza. Per chi soffre di rinite allergica, inoltre, è importante prevenire gli attacchi allergici per limitare il rischio di sviluppare ipertrofia dei turbinati: a seconda del tipo di allergia, questo può richiedere accorgimenti come, per esempio, l’uso di filtri d’aria e aspiratori ad alta efficienza, il tenere porte e finestre chiuse nelle stagioni in cui la concentrazione di pollini nell’aria è più alta (per chi è allergico ai pollini), evitare il contatto con gli animali e/o non facendoli salire su letti e divani (per chi è allergico al pelo).

    Qual è il trattamento dell’ipertrofia dei turbinati?

    Il trattamento dell’ipertrofia dei turbinati dipende dalle cause e dalla gravità della condizione.

    Sono disponibili diversi trattamenti farmacologici che mirano alla decongestione nasale e a ristabilire così il flusso d’aria: per esempio, possono essere raccomandati farmaci antistaminici, corticosteroidi topici (per ridurre l’infiammazione) o decongestionanti nasali. Per quanto riguarda questi ultimi, però, è particolarmente importante evidenziare che il loro uso deve essere limitato nel tempo perché possono dare un effetto noto come rinite medicamentosa: in breve, il loro utilizzo prolungato causa una sorta di assuefazione a seguito della quale la congestione tende a peggiorare, instaurando un circolo vizioso che richiede un ulteriore uso del decongestionante. In caso di rinite allergica grave può essere anche raccomandata una terapia di desensibilizzazione all’allergene.

    In alcuni casi, per le persone che non rispondono in modo efficace a questi trattamenti e/o per le quali la congestione nasale diventa persistente, può essere necessario un intervento chirurgico per risolvere l’ipertrofia dei turbinati. Ci sono diverse procedure che mirano ad ampliare il passaggio dell’aria all’interno dei turbinati, che in generale si distinguono tra:

    • turbinoplastica, che mira a ridurre il volume dei turbinati mantenendone la funzione;
    • turbinotomia o turbinectomia, che consiste nella rimozione (parziale o totale) del turbinato inferiore o di una sua parte per liberare il passaggio dell’aria. 

    Sono inoltre disponibili diverse tecniche mininvasive (basate per esempio sull’uso di laser, oppure della radiofrequenza o del freddo) per ridurre il volume della mucosa ipertrofica senza resezioni importanti. 

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