Ictus

Scopri cos’è l’ictus cerebrale, quali sono i sintomi e le cause, in cosa consiste la prevenzione, quali sono i segnali e qual è il trattamento
Korian Redazione

Korian Redazione

Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
17 Gennaio 2025

Quali sono le cause dell’ictus?

Si distinguono due tipi di ictus:

  • ictus ischemico, che rappresenta quasi il 90% dei casi, è dovuto all’interruzione del flusso sanguigno (ischemia) causato dall’ostruzione di un’arteria che irrora il cervello, a causa di un trombo o di un embolo;
  • ictus emorragico, dovuto alla rottura di un’arteria cerebrale che può essere conseguenza di un trauma, di rottura di un aneurisma (una dilatazione, congenita o meno, di un vaso) o di ipertensione arteriosa; quest’ultima è particolarmente pericolosa soprattutto se è già presente un aneurisma.

Differenza tra ictus e ischemia

Vale la pena precisare che ictus e ischemia non sono sinonimi. Il termine ischemia descrive una condizione nella quale un tessuto non riceve un sufficiente apporto di sangue e può interessare organi e tessuti diversi. Le conseguenze dell’ischemia dipendono dalla durata, dalle dimensioni e dalla sede. In particolare,  nel caso dell’ischemia cerebrale, il cervello è molto più vulnerabile all’interruzione dell’afflusso di sangue rispetto ad altri organi e tessuti, le attività cellulari si interrompono nell’arco di pochi secondi e sono sufficienti cinque minuti perché le cellule muoiano. Il termine ictus comprende l’ischemia cerebrale, ma anche l’emorragia cerebrale, dove la sofferenza e la morte delle cellule consegue a uno stravaso di sangue.

Si parla invece di attacco ischemico transitorio (transient ischemic attack, TIA), quando l’interruzione del flusso di sangue in un’area del cervello è di breve durata e si risolve spontaneamente. Tuttavia, anch’esso può rappresentare una condizione di rischio per lo sviluppo di un ictus ischemico vero e proprio.

 

I principali fattori di rischio per l’ictus cerebrale

  • Età: il rischio di avere un ictus aumenta a partire dai 55 anni; tuttavia, l’ictus si può presentare a ogni età.
  • Storia familiare: la probabilità di avere un ictus aumenta se altre persone nella stessa famiglia lo hanno avuto in precedenza; infatti, il rischio di ictus è influenzato anche da fattori genetici. 
  • Sesso: l’ictus è più comune nelle donne che negli uomini e il rischio è ulteriormente aumentato durante e nelle settimane successive la gravidanza e dall’uso dei contraccettivi ormonali.
  • Malformazioni artero-venose cerebrali (per esempio, aneurismi);
  • Ipertensione: è un importante fattore di rischio per l’ictus.
  • Ipercolesterolemia: livelli eccessivi di colesterolo nel sangue sono associati a un maggior rischio di sviluppare emboli che causano ictus ischemico.
  • Obesità: determina un maggior rischio di ipertensione, ipercolesterolemia, problemi cardiaci e diabete e, con questi, anche un maggior rischio di ictus.
  • Patologie preesistenti: malattie quali aterosclerosi, diabete, apnee notturne, problemi cardiovascolari (in particolare aritmie cardiache, soprattutto la fibrillazione atriale) e renali aumentano il rischio di avere un ictus.
  • Fumo di tabacco: il fumo, compreso quello passivo, contiene sostanze che aumentano il rischio di sviluppare arteriosclerosi, un irrigidimento delle arterie che aumenta il rischio di ictus, oltre a diminuire i livelli di ossigeno nel sangue.

Scarsa attività fisica e dieta scorretta: la mancanza di esercizio fisico regolare e una dieta ricca di grassi e colesterolo, con un consumo eccessivo di alcol, aumentano la probabilità di sviluppare altri fattori di rischio (per esempio ipertensione e obesità) per l’ictus.

Quali sono i sintomi dell’ictus?

L’ictus è caratterizzato da un’insorgenza improvvisa, per cui i segni e sintomi si manifestano velocemente. Questi ultimi sono diversi a seconda dell’area del cervello interessata dall’ictus, ma possono comprendere: 

  • difficoltà a parlare o a capire ciò che dicono le altre persone;
  • improvvisa debolezza muscolare, in particolare su un lato del corpo, incapacità di sollevare un braccio e/o muovere una gamba;
  • mancanza di sensibilità o formicolii nella metà inferiore del viso, a un braccio e/o una gamba. La bocca può farsi asimmetrica (“bocca storta”);
  • improvviso e intenso mal di testa;
  • vertigini, stordimento, perdita della capacità di coordinazione.

Una strategia utile per ricordare e identificare i possibili segni e sintomi di un ictus è l’acronimo FAST, (termine che in inglese significa “veloce”), ossia:

  • Face (faccia): una parte del volto è intorpidita e se si chiede alla persona di sorridere la bocca rimane storta, asimmetrica;
  • Arms (braccia): un braccio è debole o intorpidito e se si chiede alla persona di alzarlo tende a scendere di nuovo verso il basso;
  • Speech (parlato): se si prova a chiedere alla persona di parlare, lo fa in modo biascicato o confuso;
  • Time (tempo): se uno o più di questi elementi è presente, non bisogna perdere tempo ma chiamare il numero di emergenza (112). 

Le complicazioni dell’ictus possono essere più o meno gravi a seconda del danno cerebrale che ha causato; possono arrivare alla disabilità permanente e portare anche alla morte. Difficoltà di deambulazione, disturbi del linguaggio, della deglutizione e sensoriali (per esempio il senso del tatto alterato), riduzione della forza e della motilità, più o meno marcata, su un lato del corpo, problemi alla vista e alla memoria, incontinenza, sono solo alcuni degli esiti possibili di un ictus. A questi si aggiunge un rischio aumentato di trombosi (legata alla forzata immobilità, se l’ictus costringe a letto per molto tempo) e di crisi epilettiche (nelle settimane immediatamente successive all’ictus).

Come si arriva alla diagnosi di ictus?

La diagnosi di ictus è formulata in ospedale e si basa, dopo la valutazione medica dei segni e sintomi del paziente, sulla TC, un esame che sfrutta i raggi X per avere immagini del cervello ed evidenziare così la presenza di un ictus ischemico o emorragico. In alcuni casi può essere eseguita la risonanza magnetica, un altro esame di imaging, in aggiunta o in alternativa alla TC.

Ulteriori esami mirano a identificare le cause dell’ictus, come per esempio l’elettrocardiogramma, per verificare la presenza di aritmie che predispongono allo sviluppo dell’ictus, e l’ecodoppler, per evidenziare la presenza di un’ostruzione delle arterie che porta il sangue al cervello e valutarne la gravità.

Come si previene l’ictus?

Fattori di rischio per l’ictus quali la storia familiare e l’età non sono modificabili, ma la prevenzione è comunque possibile.

Prevenire l’ictus significa agire sui fattori di rischio modificabili, a partire da fumo di tabacco, dieta e attività fisica. La prevenzione dell’ictus richiede quindi di seguire uno stile di vita sano caratterizzato da astensione dal fumo, dieta equilibrata con consumo di alcol moderato o assente e regolare esercizio fisico; è anche importante dimagrire se si ha obesità.

Inoltre, se si sa di avere condizioni o malattie che possono aumentare il rischio di ictus (quali per esempio diabete, ipertensione, aterosclerosi e problemi cardiaci o renali) è fondamentale monitorarle in modo adeguato e seguire il trattamento prescritto dal/la medico/a

Qual è il trattamento dell’ictus?

Il trattamento in fase acuta dipende dalla causa e dal tipo di ictus e mira a limitare quanto più possibile il danno cerebrale. 

Nel caso di un ictus ischemico il trattamento consiste nella somministrazione di farmaci che dissolvono il trombo e aiutano a ripristinare il flusso sanguigno. 

A seconda dei casi, può essere necessario l’intervento per rimuovere chirurgicamente il trombo (tromboectomia) o per disostruire le arterie carotidee, localizzate nel collo, che sono i principali vasi che portano sangue ossigenato al cervello, con un intervento di angioplastica o endoarteriectomia carotidea

Nel caso di ictus emorragico, il trattamento mira a ridurre la pressione intracranica, controllare quella arteriosa e ridurre il sanguinamento. A seconda della causa alla base dell’ictus emorragico, possono essere necessari interventi chirurgici volti a fermare il sanguinamento di un aneurisma, o trasfusioni di sangue per ripristinare quello perso a causa di un trauma. 

Dopo la fase acuta e la terapia d’emergenza, il trattamento dell’ictus prevede una fase di riabilitazione che, a seconda delle condizioni del paziente, si può basare su programmi come la riabilitazione motoria, la logopedia, la terapia occupazionale eccetera. Inoltre, è importante evidenziare il ruolo della prevenzione delle recidive, per limitare il rischio che si presenti nuovamente: agli interventi di riabilitazione si associano quindi specifici interventi clinici. Anche in questo caso, la scelta del trattamento dipende dalle cause del primo ictus. Per esempio, nel caso di un ictus dovuto all’ipertensione, la terapia si basa di norma su farmaci volti ad abbassarla, mentre se legato ad aritmie cardiache possono essere indicati farmaci anticoagulanti. Riabilitazione e terapie di prevenzione delle recidive devono essere accompagnate da uno stile di vita sano, con astensione dal fumo e alimentazione ed esercizio fisico adeguati alle condizioni del paziente.

L’ictus è caratterizzato dall’insorgenza improvvisa (era infatti noto un tempo come “colpo apoplettico” e il termine “colpo”, stroke, è tutt’ora usato in inglese) e può causare danni a lungo termine nel cervello, portando a disabilità o anche a morte. In effetti, è tra le principali cause di disabilità e morte a livello mondiale.

American Stroke Association, Atherosclerosis and stroke, https://www.stroke.org/en/about-stroke/stroke-risk-factors/atherosclerosis-and-stroke

American Stroke Association, Stroke symptoms, https://www.stroke.org/en/about-stroke/stroke-symptoms

Carnwath TP, Demel SL, Prestigiacomo CJ. Genetics of ischemic stroke functional outcome. J Neurol 271 (5), 2345.69 (2024) 0.1007/s00415-024-12263-x

CDC, Risk factors for stroke, https://www.cdc.gov/stroke/risk-factors/index.html

Istituto superiore di sanità, ISS Salute, Attacco ischemico transitorio – TIA, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/attacco-ischemico-transitorio-tia

Istituto superiore di sanità, ISS Salute, Ictus, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/i/ictus

Ministero della salute, Diagnosi, https://www.salute.gov.it/portale/alleanzaCardioCerebrovascolari/dettaglioSchedeAlleanzaCardioCerebrovascolari.jsp?lingua=italiano&id=28&area=Alleanza%20italiana%20per%20le%20malattie%20cardio-cerebrovascolari&menu=malattie&tab=3

Ministero della salute, Ictus, https://www.salute.gov.it/portale/alleanzaCardioCerebrovascolari/dettaglioSchedeAlleanzaCardioCerebrovascolari.jsp?lingua=italiano&id=28&area=Alleanza%20italiana%20per%20le%20malattie%20cardio-cerebrovascolari&menu=malattie

Ministero della salute, Ictus e malattie cerebrovascolari, https://www.salute.gov.it/portale/p5_1_2.jsp?lingua=italiano&id=285

Ministero della salute, Ictus: i sintomi, https://www.salute.gov.it/portale/alleanzaCardioCerebrovascolari/dettaglioContenutiAlleanzaCardioCerebrovascolari.jsp?lingua=italiano&id=5815&area=Alleanza%20italiana%20per%20le%20malattie%20cardio-cerebrovascolari&menu=prevenzioneMC

Ministero della salute, Ictus, Prevenzione, https://www.salute.gov.it/portale/alleanzaCardioCerebrovascolari/dettaglioSchedeAlleanzaCardioCerebrovascolari.jsp?lingua=italiano&id=28&area=Alleanza%20italiana%20per%20le%20malattie%20cardio-cerebrovascolari&menu=malattie&tab=5

Miwa K, Koga M, Nakai M et al. Etiology and outcome of ischemic stroke in patients with renal impairment including chronic kidney disease. Neurology 98 (17), e1738-e1747 (2022) 10.1212/WNL.0000000000200153

National Heart, Lung, and Blood Institute, NHI, Causes and risk factors, https://www.nhlbi.nih.gov/health/stroke/causes

National Heart, Lung, and Blood Institute, NHI, What is a stroke? https://www.nhlbi.nih.gov/health/stroke

Stroke Association, Alcohol and stroke, https://www.stroke.org.uk/resources/alcohol-and-stroke

World Stroke Association, Understanding smoking and stroke, https://www.world-stroke.org/assets/downloads/STROKE_RISK_AND_PREVENTION_LEAFLET_SMOKING-EN.pdf

World Stroke Association, Understanding weight and stroke, https://www.world-stroke.org/assets/downloads/WSO_DontBeTheOne_PI_Leaflets_-_WEIGHT.pdf

Korian Redazione

Korian Redazione

Redazione scientifica

L’attività redazionale di Korian si basa su un approccio rigoroso e responsabile alla divulgazione scientifica, con l’obiettivo di offrire contenuti che siano clinicamente accurati e accessibili. Grazie al supporto di un pool di esperti, tra cui medici, biologi e professionisti del settore, specializzati in comunicazione medica, sviluppiamo testi che riflettono l’attualità delle conoscenze scientifiche…Leggi di più

Articoli correlati

Mostra tutti
Specialità correlate