Ernia inguinale

Ernia inguinale: quali sono i sintomi, le cause, quando preoccuparsi e in cosa consiste l’intervento
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
19 Dicembre 2024

    L’ernia inguinale è la protrusione, cioè la fuoriuscita, del contenuto dell’addome (di solito un’ansa dell’intestino tenue) a livello dell’inguine (tra la radice della coscia e la base dell’addome), dove rimane sottopelle o, negli uomini, arriva allo scroto. In medicina, infatti, il termine ernia indica la fuoriuscita di un tessuto o di un organo dalla cavità che di norma lo contiene. Può verificarsi in diversi distretti dell’organismo e alcune forme, come l’ernia del disco e l’ernia inguinale, sono piuttosto comuni.  

    L’ernia inguinale è più frequente nell’uomo che nella donna, anche se per entrambi il rischio aumenta con l‘avanzare dell’età, e può raggiungere lo scroto, la sacca che racchiude i testicoli. 

    Si stima che per gli uomini il rischio di avere ernia inguinale nel corso della vita sia circa del 30%, mentre per le donne è del 2-3%. Può svilupparsi solo su un lato del corpo, di solito il destro, o, più di rado, essere bilaterale. 

    Quali sono le cause dell’ernia inguinale?

    L’ernia inguinale è causata dalla presenza di aperture o cedimenti nel canale inguinale, un passaggio situato nella parte inferiore dell’addome, vicino all’inguine. Attraverso questo canale nei maschi passano il funicolo spermatico (il cordone che contiene i vasi sanguigni, i nervi e il dotto deferente, che collegano i testicoli all’addome) e nelle femmine il legamento rotondo dell’utero (una fascia di tessuto che collega l’utero alla parte interna dell’inguine).

    Si possono distinguere due forme di ernia inguinale, indiretta e diretta. Quella indiretta si verifica a causa di aperture nel canale inguinale presenti nel bambino o nella bambina fin dalla nascita. Durante lo sviluppo del feto, il canale presenta aperture, che si chiudono di norma prima della nascita. In alcuni casi, possono però rimanere una o due aperture, attraverso le quali può fuoriuscire il contenuto dell’addome. Questo difetto dello sviluppo è quindi congenito, ma possono volerci diversi anni prima che si presenti la vera e propria ernia inguinale, cioè che l’intestino fuoriesca effettivamente dalle aperture. Questa forma di ernia è la più comune in età pediatrica.

    L’ernia inguinale diretta si verifica invece a causa di cedimenti del canale inguinale che si sviluppano in età più avanzata e possono determinare la fuoriuscita di parte dell’organo. 

    I fattori che possono avere un ruolo nello sviluppo dell’ernia inguinale diretta sono tutt’oggi oggetto di studio. Tra questi vi sono fattori relativi al tessuto connettivo, cioè quello che svolge la funzione di supporto nutritivo e meccanico agli altri tessuti. Uno dei principali componenti del tessuto connettivo è il collagene, una sostanza rappresentata da diversi tipi di proteine. Gli studi hanno mostrato alcune alterazioni nel tessuto connettivo delle persone con ernia inguinale: per esempio, sembra che le proporzioni tra i tipi di collagene presenti siano diverse rispetto a chi non la presenta nel corso della vita. Inoltre, pazienti con malattie del tessuto connettivo sembrano essere più soggetti all’ernia inguinale.

    Poiché l’ernia inguinale presenta un certo grado di familiarità, la ricerca ha indagato anche i fattori genetici relativi a questa condizione. Vasti studi di popolazione hanno individuato varianti di alcuni geni che hanno un ruolo nell’equilibrio del tessuto connettivo e sembrano rappresentare un fattore di rischio per l’ernia inguinale.

    In generale, i fattori di rischio per l’ernia inguinale sono:

    • essere uomini, soprattutto se si sono sottoposti a prostatectomia (rimozione della prostata); nelle donne è più comune un’altra forma di ernia, l’ernia femorale;
    • avere un basso indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI), cioè il parametro usato per la valutazione del peso corporeo;
    • svolgere attività o condizioni che aumentano la pressione nell’addome, come per esempio la tosse o le costipazioni croniche, o stare a lungo in piedi durante la giornata, situazioni che possono favorire la fuoriuscita dell’intestino e la comparsa dell’ernia. 

    Quali sono i sintomi dell’ernia inguinale?

    L’ernia inguinale può essere osservata direttamente, perché si presenta come un rigonfiamento nell’inguine o, negli uomini, nello scroto. L’ernia di norma non causa alcun dolore, ma può dare un senso di pesantezza ed essere fastidiosa, soprattutto se si ingrossa, quando si tossisce o si cambia posizione.

    Inoltre, l’ernia inguinale è di solito mobile, cioè l’ansia intestinale fuoriuscita può rientrare, anche solo parzialmente, nella sua sede originale: questo è evidente quando viene maneggiata delicatamente dal/la medico/a, ma anche passando dalla posizione eretta a quella distesa, perché la gravità favorisce la fuoriuscita e l’ernia si fa più grande quando si sta in piedi.

    Sebbene segni e sintomi dell’ernia inguinale non siano particolarmente fastidiosi, questa condizione può portare complicanze gravi. In particolare, può verificarsi quella nota come incarcerazione, cioè l’ansa di intestino tenue che costituisce l’ernia rimane intrappolata al di fuori della cavità addominale. Questa condizione è dolorosa e può causare un’occlusione intestinale, cioè cibo e fluidi non riescono più a percorrere l’intestino, con effetti che possono portare alla perforazione dell’organo. L’incarcerazione può anche evolversi ulteriormente nello strangolamento dell’intestino: il sangue non riesce più a irrorare il tessuto, che muore nel giro di qualche ora (ischemia). Lo strangolamento intestinale è un evento piuttosto raro ma, se non si interviene per tempo, può risultare letale.

    Come si arriva alla diagnosi di ernia inguinale?

    La diagnosi dell’ernia inguinale si basa principalmente sulla visita del/la medico/a di famiglia. Il paziente è esaminato sia disteso in posizione supina, sia in posizione eretta, e il/la medico/a ispeziona l’area interessata dall’ernia. Di solito, durante la visita per l’ernia inguinale è chiesto al paziente di tossire: quest’azione, infatti, aumenta la pressione nella cavità addominale, per cui l’ernia tende a protrudere di più, rendendo più agevole la visita. Inoltre, il/la medico/a verifica se l’ernia sia mobile e sia possibile farla rientrare nella cavità addominale: questo permette di capire se l’ernia sia o non sia andata incontro a incarcerazione e verificare quindi che non vi sia il rischio delle complicanze correlate.

    Solo in caso di dubbio o se vi è rischio di complicanze, può essere indicata anche un’ecografia che permetta la conferma della diagnosi e una valutazione dell’ernia inguinale.

    Come si previene l’ernia inguinale?

    Non esiste una prevenzione per l’ernia inguinale indiretta, ma alcuni accorgimenti possono limitare la pressione nella cavità addominale e quindi il rischio che si sviluppi un’ernia diretta. Tra questi, i principali sono il mantenersi normopeso, seguire le indicazioni del/la medico/a per prevenire la costipazione e prestare attenzione se si devono sollevare oggetti pesanti, piegando le ginocchia per mantenere la colonna vertebrale dritta e non sforzare la parete addominale.

    Qual è il trattamento dell’ernia inguinale?

    L’ernia inguinale non è una condizione che regredisce spontaneamente e non ci sono farmaci in grado di far rientrare l’intestino nella sua sede. Esiste un particolare dispositivo, il cinto o cintura per l’ernia inguinale, che può aiutare a contenerla, ma è importante usarlo sotto controllo medico per evitare il rischio che possa, al contrario, causare complicazioni come lo strangolamento intestinale e il suo uso non deve essere comunque a tempo indefinito.

    L’unico modo per curarla è però l’intervento chirurgico, che può essere d’urgenza nel caso si presentino complicanze legate allo strangolamento dell’intestino. 

    L’operazione permette di riposizionare la porzione fuoriuscita di intestino nella sua sede e posizionare una rete sintetica e biocompatibile per mantenerla in sede. L’intervento chirurgico per l’ernia inguinale può avvenire con la chirurgia classica, che prevede un’incisione sull’addome, oppure in laparoscopia, che consente di eseguire incisioni molto più piccole attraverso le quali sono inseriti gli strumenti per riposizionare l’intestino e inserire la protesi che gli impedisce di uscire nuovamente. Entrambi gli interventi richiedono di norma solo un’anestesia locale e una sola notte di ricovero.

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