Distorsione
La distorsione è una lesione ai legamenti, le strutture che collegano un osso a un altro. Più precisamente, i legamenti sono robuste bande di tessuto connettivo fibroso che, oltre a collegare le ossa tra loro, mantengono la stabilità delle articolazioni. Sono composti principalmente da collagene, una proteina che conferisce loro grande resistenza alla trazione, e svolgono un ruolo fondamentale nel limitare i movimenti eccessivi o anomali. Agiscono infatti come cinture di sicurezza: permettono cioè un certo grado di mobilità, ma al tempo stesso impediscono che l’articolazione si muova oltre il suo spostamento fisiologico. Quando un legamento viene stirato o lesionato, come avviene nelle distorsioni, la stabilità articolare può venire meno e si manifestano dolore, gonfiore e difficoltà nei movimenti.
La distorsione, che si riferisce in modo specifico a lesioni (lacerazioni o stiramenti eccessivi dei legamenti) differisce dallo strappo muscolare o tendineo, un tipo di lesione che coinvolge appunto i muscoli oppure i tendini (le strutture che uniscono i muscoli alle ossa). I due tipi di lesione possono comunque verificarsi in contemporanea.
Spesso le distorsioni si verificano in ambito sportivo, ma possono essere causate da vari tipi di movimenti e attività. Tra le distorsioni più comuni vi sono quelle a caviglia, ginocchio, polso e dita. Questo tipo di lesioni può coinvolgere comunque anche altre parti del corpo.
Quali sono le cause della distorsione?
La distorsione si verifica quando uno o più legamenti dell’articolazione vengono distesi o ruotati in modo eccessivo; questo avviene comunemente in caso di traumi sportivi o cadute. Tra le condizioni che possono rendere più probabile una distorsione vi sono dunque:
- un aumento improvviso ed eccessivo dell’allenamento;
- un’attrezzatura inadeguata;
- l’affaticamento muscolare, che fa sì che il muscolo possa non riuscire a fornire sufficiente sostegno alle articolazioni (e ai legamenti).
Oltre a cadute e attività sportiva, anche altri tipi di incidenti possono causare distorsioni. Per esempio, il colpo di frusta è un tipo di lesione che coinvolge sia i muscoli sia i legamenti del collo, e si verifica quando la testa fa un brusco ed eccessivo movimento: questo tipo di trauma è comune per esempio negli incidenti automobilistici (in particolare i tamponamenti).
Vale la pena specificare che in età pediatrica i legamenti sono in genere più robusti rispetto alle strutture ossee che li circondano. Queste ultime, e in particolare le ossa lunghe, inoltre, presentano le cartilagini di accrescimento (o placche epifisarie), dalle quali, come suggerisce il nome, le ossa si allungano durante lo sviluppo. Queste due condizioni, quindi la relativa robustezza dei legamenti unita alla fragilità delle cartilagini di accrescimento, fanno sì che, nei bambini, lo stesso trauma che in una persona adulta causerebbe una distorsione porti più facilmente a una frattura.
Le distorsioni si verificano spesso in ambito sportivo.

Quali sono i sintomi della distorsione?
I sintomi di una distorsione possono variare in base alla gravità del trauma, ma in linea di massima comprendono il dolore e il gonfiore all’articolazione interessata, la presenza di lividi e la limitata mobilità. Per esempio, in caso di distorsione alla caviglia, i sintomi dolorosi si presentano quando si cerca di appoggiare il piede per camminare, così come in caso di distorsione al polso sarà difficile muovere la mano.
Inoltre, nei traumi più gravi, oltre alla distorsione possono presentarsi altri tipi di lesione, come la lussazione o la frattura ossea.
Come si arriva alla diagnosi di distorsione?
La diagnosi di distorsione richiede un esame fisico dell’area lesionata e la raccolta dei sintomi, nonché informazioni sul trauma avvenuto. In alcuni casi possono essere raccomandati esami strumentali aggiuntivi per valutare meglio la condizione dell’articolazione e rilevare eventuali altri danni presenti. Questi esami possono comprendere, per esempio, la radiografia (per verificare che non vi siano fratture ossee) o la risonanza magnetica, per valutare meglio il danno ai legamenti (nonché la presenza di altre lesioni ai tessuti molli).
Con la diagnosi è possibile anche stabilire l’entità della distorsione, che può essere distinta in tre gradi:
- distorsione di I grado (lieve), quando la lacerazione del legamento è minima o assente;
- distorsione di II grado (moderata), quando il legamento è parzialmente lacerato;
- distorsione di III grado (grave), quando il legamento è completamente lacerato.
Un’accurata valutazione dell’entità della lesione è importante per valutare la prognosi, il trattamento e i tempi di guarigione.
Come si previene la distorsione?
Sebbene non sia sempre possibile prevenire gli incidenti e i traumi che possono portare a una distorsione, è importante seguire alcune buone norme per muoversi in modo sicuro, soprattutto durante le attività sportive. In particolare, è bene:
- indossare un abbigliamento e dispositivi di protezione adeguati all’attività che si pratica;
- non praticare attività fisica se si prova dolore in qualche parte del corpo;
- assicurarsi sempre un riposo sufficiente dopo aver svolto un’attività fisica, soprattutto se intensa;
- assicurarsi di praticare un riscaldamento muscolare e uno stretching adeguati prima di iniziare un allenamento.
Qual è il trattamento della distorsione?
Nella maggior parte dei casi, il trattamento di una distorsione si basa sul metodo RICE, un acronimo che indica le strategie da applicare:
- riposo (Rest) per l’articolazione lesionata, evitandone l’uso ed evitando anche l’attività fisica che causa dolore (ma senza che sia necessario il riposo a letto);
- ghiaccio (Ice), applicando compresse ghiacciate sull’area lesionata, un’indicazione che è importante mettere in atto da subito (anche prima di essersi consultati con il/la medico/a);
- compressione (Compression), avvolgendo l’articolazione lesionata in un bendaggio elastico, così da limitarne il gonfiore e i movimenti, ma verificando di non stringere il modo eccessivo, così da non impedire completamente la circolazione sanguigna;
- elevazione (Elevation), cioè tenere sollevata l’area del corpo di cui è stata lesionata l’articolazione, soprattutto durante la notte (anche questa strategia aiuta a limitare il gonfiore).
Oltre al metodo RICE, in caso di distorsione possono essere raccomandati farmaci antinfiammatori per limitare il dolore e l’infiammazione. Inoltre, può essere raccomandato l’uso di una stampella (in caso di distorsione alla caviglia o comunque agli arti inferiori) o di tutori che aiutano a mantenere l’articolazione in posizione e, se necessaria, la fisioterapia.
L’intervento chirurgico non è necessario in caso di distorsione, sebbene possa esserlo se questa è molto grave oppure se si ripete molte volte per la stessa articolazione, o ancora se la distorsione è accompagnata da altre lesioni.
In genere, le distorsioni rappresentano lesioni temporanee che si possono risolvere in modo spontaneo, senza danni a lungo termine, con le accortezze necessarie (e, tra tutte, soprattutto con quella riguardante l’evitare di usare l’articolazione interessata). I tempi di guarigione variano in base all’entità della lesione, ma in linea di massima si va da qualche settimana a qualche mese (per le distorsioni di III grado).
Riposo, applicazione di ghiaccio, compressione e sollevamento dell’articolazione interessata sono la base del trattamento di una distorsione.
- Cleveland Clinic, Sprains, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/sprains
- Mayo Clinic, Sprains, https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/sprains/symptoms-causes/syc-20377938
- Medscape, Cervical sprain and strain, https://emedicine.medscape.com/article/306176-overview
Korian Redazione
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