Distacco della retina
Il distacco della retina è un problema oftalmologico nel quale la retina, il tessuto dell’occhio sensibile alla luce, si stacca dalla sua posizione fisiologica. Rappresenta un problema grave che può portare alla perdita permanente della vista e, sebbene possa verificarsi in ogni momento della vita, è più comune con l’avanzare dell’età.
Prima di approfondire cause, sintomi, diagnosi e altri aspetti del distacco della retina, è importante spendere qualche parola per ricordare la struttura dell’occhio, che permette di cogliere gli stimoli luminosi dall’esterno e inviarli al cervello, dove la corteccia cerebrale ricompone ed elabora l’immagine. La luce entra nell’occhio attraverso una struttura trasparente, la cornea, e passa poi attraverso una piccola apertura chiamata pupilla, il cui diametro può aumentare o diminuire a seconda della luce presente. Intorno alla pupilla c’è l’iride, una membrana pigmentata che dà colore all’occhio. Dietro la pupilla è situato il cristallino, una struttura trasparente che agisce come una lente per mettere a fuoco le immagini. Solo dopo aver attraversato tutte queste strutture la luce giunge infine alla retina, una sottile membrana situata nella parte posteriore dell’occhio e formata da diversi strati cellulari che comprendono i fotorecettori, cellule nervose specializzate in grado a convertire lo stimolo luminoso in un segnale elettrico, che può essere inviato al cervello grazie al nervo ottico (uno per ciascun occhio). Tra la retina e il cristallino è localizzato il corpo vitreo, una sostanza gelatinosa e trasparente, composto principalmente da acqua, che ha funzioni di sostegno e protezione, permettendo al contempo il passaggio della luce.
Quali sono le cause del distacco della retina?
Si distinguono tre tipi di distacco della retina, ciascuno dovuto a differenti cause.
I tre tipi di distacco di retina
- Regmatogeno, dovuto a una rottura della retina che causa l’ingresso di liquido dal vitreo nello spazio posteriore alla retina stessa, dove si accumula determinando il distacco dello strato neurosensoriale. Tra i fattori di rischio per questa condizione vi sono per esempio la storia familiare, la degenerazione a lattice della retina (un tipo di alterazione del tessuto retinico), una miopia importante (che rende la retina più fragile), i traumi oculari, l’aver subito interventi chirurgici agli occhi (per esempio per la cataratta), la presenza di alcune malattie genetiche come la sindrome di Marfan, che causa alterazioni a diversi tessuti. Nel 10% circa dei casi, questo tipo di distacco della retina si verifica in entrambi gli occhi.
- Trazionale, che si verifica quando cicatrici o tessuto fibroso sulla superficie della retina esercitano una trazione, sollevandola. Tra i fattori di rischio per questa condizione vi sono per esempio i traumi oculari, la retinopatia diabetica proliferativa (una complicanza del diabete che determina l’occlusione dei vasi sanguigni che irrorano la retina), le retinopatie legate a malattie ematiche come l’anemia falciforme e, soprattutto in età pediatrica, alcune infezioni come la toxocariasi oculare, dovuta a un tipo di verme parassita.
- Essudativo o sieroso, che si verifica a causa di infiltrazioni di fluido sotto la retina senza che questa abbia subito rotture. Può essere dovuta per esempio a tumori oculari, ipertensione, sarcoidosi, uso di corticosteroidi, e anche ad alcune infezioni quali tubercolosi e toxoplasmosi.

Quali sono i sintomi del distacco della retina?
Se il distacco coinvolge solo una piccola porzione della retina, è possibile che non vi siano sintomi; se invece la porzione di retina coinvolta è più ampia, la vista può peggiorare e si possono presentare sintomi quali lampi di luce in uno o entrambi gli occhi e perdita del campo visivo. Quest’ultima può essere fissa o progressiva: in tal caso, inizia di solito dalla periferia e si sposta al centro del campo visivo. Un altro sintomo significativo sono i corpi mobili (come punti o linee) davanti agli occhi: si tratta di un fenomeno comune che può verificarsi in ogni momento, ma che se aumenta in modo improvviso può indicare la presenza di un distacco della retina.
Sebbene alcune forme di distacco della retina siano progressive, i sintomi appaiono spesso in modo rapido e improvviso: è importante segnalarli subito al/la medico/a in modo che possa intervenire tempestivamente, scongiurando una perdita permanente della vista.
Come si arriva alla diagnosi di distacco della retina?
La diagnosi di distacco della retina si basa sull’esame oculistico. L’oculista esamina l’occhio con l’aiuto di un oftalmoscopio, uno strumento che permette di osservarne il fondo, dopo aver somministrato un collirio che serve per la dilatazione della pupilla per assicurare una visibilità migliore. Se necessario, per valutare meglio la situazione, può essere raccomandata anche un’ecografia oculare che, grazie agli ultrasuoni, permette di indagare le strutture interne dell’occhio. Un altro esame strumentale che può essere necessario per valutare il distacco della retina è la tomografia a coerenza ottica (OCT), che fornisce immagini ad alta risoluzione di diverse strutture dell’occhio, tra cui appunto la retina.

Come si previene il distacco della retina?
Non è possibile prevenire con certezza il distacco della retina; tuttavia, è possibile ridurre il rischio proteggendo gli occhi durante attività che potrebbero causare traumi oculari (comprese quelle sportive). Anche sottoporsi regolarmente a controlli oculistici è importante per riconoscere precocemente eventuali distacchi della retina, impedendo che arrivino a danneggiare la vista.
Qual è il trattamento del distacco della retina?
Il trattamento del distacco della retina deve essere tempestivo per evitare che i danni alla vista diventino permanenti. È tipicamente chirurgico, anche se il tipo d’intervento dipende dalla gravità della condizione: se sono presenti solo piccole rotture della retina senza che questa sia distaccata, per esempio, è possibile ricorrere alla chirurgia laser, una procedura ambulatoriale e mininvasiva nella quale si producono piccole bruciature nella retina, intorno al punto di rottura. Le bruciature formano un tessuto cicatriziale che permette di sigillare i punti di rottura, impedendo così ai fluidi di passare sotto la retina. Un procedimento con un principio simile è la crioterapia, nella quale si ricorre al congelamento per la formazione del tessuto cicatriziale.
Nei casi di vero e proprio distacco della retina, invece, è necessario ricorrere a interventi chirurgici.
- Pneumoretinopessia, nella quale si inserisce una bolla di gas all’interno dell’occhio per riposizionare la retina in modo corretto; quindi si esegue un trattamento laser o criogenico per riparare eventuali rotture. È una delle tecniche che presenta minori tassi di successo e richiede di seguire rigide indicazioni post-intervento (è necessario tenere la testa in posizione specifica per evitare spostamenti della bolla di gas), ma rappresenta una tecnica mininvasiva che può permettere di riprendere le proprie attività in tempi brevi.
- Vitrectomia, che consiste nell’aspirazione del corpo vitreo, che viene sostituito con una soluzione liquida che, a sua volta, alla fine dell’intervento può essere lasciata in sede o sostituita con aria, gas oppure olio di silicone, che spinge la retina nella posizione corretta. Anche in questo caso, durante l’intervento il/la chirurgo/a ripara eventuali rotture della retina ed è necessario mantenere la testa in posizioni specifiche per alcuni giorni dopo l’operazione. Se nell’occhio sono inseriti aria o gas, è importante non viaggiare in aereo o in generale ad altitudini alte, né compiere immersioni subacquee, finché non si sono riassorbiti e non sono stati sostituiti dall’umor acqueo, un fluido prodotto dall’occhio. Questo perché i cambiamenti di altitudine determinano un’espansione dei gas e rischiano di aumentare la pressione interna all’occhio con conseguenze negative.
- Cerchiaggio sclerale o chirurgia episclerale, che consiste nel posizionamento di una banda di gomma o silicone all’esterno del bulbo oculare, in modo che prema delicatamente aiutando la retina distaccata ad aderire nuovamente alla parete oculare. L’intervento può essere combinato con la vitrectomia, ma è idoneo solo per alcuni pazienti e se il distacco della retina non è particolarmente grave.
Il trattamento chirurgico del distacco della retina è efficace nella maggior parte dei casi, anche se possono verificarsi distacchi successivi che richiedono un’ulteriore operazione. Il recupero avviene nell’arco di alcune settimane e può essere necessario fino a un anno di tempo perché la retina risulti completamente guarita.
Il distacco della retina è un problema oftalmologico nel quale la retina, il tessuto dell’occhio sensibile alla luce, si stacca dalla sua posizione fisiologica. Rappresenta un problema grave che può portare alla perdita permanente della vista e, sebbene possa verificarsi in ogni momento della vita, è più comune con l’avanzare dell’età.
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Korian Redazione
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