Congiuntivite

La congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva oculare: scopri le cause, i sintomi e i rimedi per questa condizione
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
30 Settembre 2025

    La congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva, la sottile membrana mucosa trasparente e lubrificante che riveste la parte interna delle palpebre, detta congiuntiva palpebrale (tarsale), e la superficie esterna del bulbo oculare, detta congiuntiva bulbare. Quando questa membrana si irrita, i piccoli vasi sanguigni che la irrorano si dilatano e diventano più visibili, facendo apparire l’occhio rosso. Oltre a questo segno caratteristico, possono manifestarsi gonfiore oculare e palpebrale, formazione di croste o secrezioni.

    La congiuntivite acuta è caratterizzata da sintomi della durata di 3-4 settimane dalla comparsa, ma in genere persiste solo 1-2 settimane, mentre quella cronica è definita come una condizione che dura più di 4 settimane. Le forme infettive si trasmettono facilmente, sia da persona a persona, sia da un occhio all’altro.

    Le vie di trasmissione più comuni sono:

    • contatto diretto con fluidi corporei di una persona infetta, spesso attraverso le mani che toccano gli occhi;
    • diffusione da batteri e virus già presenti nel naso o nei seni paranasali;
    • scarsa igiene, sia in generale, sia nell’uso delle lenti a contatto, o contatto con superfici contaminate, per esempio in palestra.

    La congiuntivite virale è di gran lunga la più frequente, rappresentando circa l’80% dei casi acuti, seguita da quella batterica; entrambe sono spesso molto contagiose. I/le bambini/e sono più predisposti/e a contrarre queste forme per la stretta vicinanza con i/le coetanei/e in scuole e asili.

    Le forme allergiche e quelle dovute a sostanze irritanti o tossiche costituiscono le cause non infettive più comuni.

    La congiuntivite è un’infiammazione della congiuntiva che, quando si irrita, assume una colorazione rosa o rossa a causa della dilatazione dei piccoli vasi sanguigni che la irrorano.

     

    Quali sono le cause della congiuntivite?

    La congiuntivite può avere cause infettive o non infettive.

     

    Cause infettive della congiuntivite

    Le forme infettive sono dovute a:

    • virus: nel 65-90% dei casi è causata da adenovirus (che può provocare la cheratocongiuntivite epidemica), ma possono essere coinvolti anche Herpes simplex, virus della varicella-zoster, enterovirus e virus di malattie come morbillo, parotite, COVID-19, mollusco contagioso e malattia mani-piedi-bocca;
    • batteri: in età adulta i principali agenti patogeni coinvolti sono Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae; nei/nelle bambini/e, Haemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae e Moraxella catarrhalis. Altri batteri includono Neisseria gonorrhoeae (che, se non trattato, può causare cecità) e Clamydia trachomatis. Questi due patogeni sono rilevanti negli adulti sessualmente attivi/e per forme trasmesse per via genito-oculare, ma soprattutto nei/nelle neonati/e, nei/nelle quali possono essere trasmessi durante il parto e provocare oftalmia neonatale (ophthalmia neonatorum), una grave infezione oculare; per prevenirla si esegue lo screening e il trattamento in gravidanza delle infezioni genitali materne e, sebbene non esista più l’obbligo della profilassi di Credé con nitrato d’argento, le linee guida raccomandano l’instillazione, entro le prime ore di vita, di collirio o pomata antibiotica nei/nelle neonati/e a rischio;
    • funghi o parassiti: infezioni rare ma possibili, soprattutto in caso di traumi oculari con materiale vegetale o in persone immunodepresse.

     

    Cause non infettive della congiuntivite

    Le cause non infettive sono:

    • allergeni come pollini, muffe, polvere o peli di animali: è una reazione immunitaria immediata che porta al rilascio di istamina;
    • sostanze irritanti o tossiche come saponi, cosmetici, fumo, polvere, cloro delle piscine o prodotti chimici, oppure da uso scorretto di lenti a contatto o di soluzioni per la loro manutenzione;
    • traumi;

    altre patologie: può essere conseguenza di patologie sistemiche, tra cui la sindrome di Stevens-Johnson, la cheratocongiuntivite secca, la carenza di vitamina A, alcune sindromi metaboliche congenite come la porfiria e la sindrome di Richner-Hanhart, disturbi immunitari come l’artrite reattiva e malattie autoimmuni quali la sindrome di Sjögren.

    congiuntivite

    Quali sono i sintomi della congiuntivite?

    I sintomi della congiuntivite possono essere diversi e, nella maggior parte dei casi, comprendono arrossamento e prurito in uno o entrambi gli occhi. Spesso si osserva la presenza di muco o di una secrezione densa, di colore giallo, verde o bianco, talmente abbondante da incollare le ciglia; durante la notte questa secrezione può formare croste che rendono difficile l’apertura dell’occhio al risveglio, lasciando residui anche sulle ciglia o sulle palpebre.

    Questi disturbi possono essere accompagnati da una fastidiosa sensazione di corpo estraneo, simile alla “sabbia” nell’occhio, e da secchezza oculare con lacrimazione, prurito o irritazione. Non è raro avvertire bruciore, visione offuscata o annebbiata, talvolta intermittente, e una maggiore sensibilità alla luce (fotofobia). In alcuni casi le palpebre appaiono gonfie e può comparire dolore, di solito lieve e più frequente nella forma batterica, associato a una lacrimazione eccessiva.

    Poiché la congiuntivite può manifestarsi con sintomi comuni ad altre malattie oculari, è fondamentale rivolgersi a un/una oculista per identificare la causa precisa e ricevere il trattamento più adeguato.

    Come si arriva alla diagnosi di congiuntivite?

    Nella maggior parte dei casi, il/la medico/a di famiglia può diagnosticare la congiuntivite tramite un esame oculistico, durante il quale vengono osservati gli occhi, raccolte informazioni sulla storia clinica recente e posti quesiti riguardo ai sintomi, compreso quando sono comparsi e se sono peggiorati.

    Solo nei casi più gravi è necessaria una visita oculistica da parte di uno/a specialista.

    In alcune situazioni, per orientare il trattamento, può essere necessario prelevare con un tampone un campione di secrezione oculare da analizzare in laboratorio, specialmente se si sospetta un’infezione batterica grave o una malattia sessualmente trasmessa.

    Come si previene la congiuntivite?

    La congiuntivite non può sempre essere prevenuta, ma è possibile ridurne il rischio seguendo, per esempio, alcune semplici precauzioni:

    • lavare o igienizzare frequentemente le mani: usare acqua e sapone se sono visibilmente sporche oppure soluzioni idroalcoliche;
    • evitare di toccarsi gli occhi con le mani;
    • indossare adeguate protezioni oculari durante attività lavorative o ricreative che comportano un rischio per gli occhi;
    • non condividere oggetti che entrano in contatto con gli occhi, come trucchi, strumenti per la cura personale o asciugamani;
    • eliminare i cosmetici oculari vecchi o scaduti, come il mascara, gli eyeliner, le matite per gli occhi e gli ombretti.

    Chi assiste una persona con congiuntivite virale o batterica (quindi contagiosa) dovrebbe indossare guanti monouso durante l’interazione o la manipolazione dei suoi oggetti.

    In caso di utilizzo di colliri, è importante prestare attenzione all’igiene: lavare le mani prima dell’applicazione, evitare che la punta del flacone tocchi l’occhio, richiudere subito il contenitore e lavarsi nuovamente le mani dopo l’uso. I colliri, una volta aperti, hanno un periodo di validità diverso rispetto alla data di scadenza riportata sulla confezione: è da verificare sempre il tempo di utilizzo indicato nel foglietto illustrativo. In caso di utilizzo di lenti a contatto è importante rispettare le norme igieniche, i tempi di utilizzo indicati e le modalità di conservazione, evitando di indossarle durante il sonno, in piscina, al mare o sotto la doccia.

    Inoltre è importante rispettare il calendario vaccinale e mantenere aggiornate le vaccinazioni, che aiutano a prevenire alcune infezioni in grado di causare la congiuntivite.

    Qual è il trattamento della congiuntivite?

    La congiuntivite, specie nella forma lieve, migliora spontaneamente nel giro di una o due settimane, senza bisogno di trattamento specifico.

    Nella maggior parte dei casi, i sintomi possono essere gestiti a casa fino alla guarigione, seguendo i consigli del/della medico/a. Alcuni rimedi utili per alleviare questa condizione includono:

    • pulire le palpebre utilizzando una garza sterile (una per ogni occhio) e soluzione fisiologica per detergere delicatamente le ciglia e rimuovere eventuali croste;
    • applicare impacchi freddi per alcuni minuti sulle palpebre chiuse con una garza sterile imbevuta di soluzione fisiologica; in caso di interessamento di un solo occhio, prestare attenzione a non contagiare l’altro;
    • evitare di toccarsi l’occhio interessato e lavarsi le mani prima e dopo aver pulito l’occhio o applicato il collirio;
    • sospendere l’uso delle lenti a contatto fino alla completa guarigione; la durata della sospensione varia in base alla causa della congiuntivite;
    • eliminare le lenti a contatto, i relativi contenitori e i cosmetici oculari utilizzati nei giorni immediatamente precedenti l’insorgenza dei sintomi;
    • igiene e prevenzione di una possibile reinfezione: pulire frequentemente gli occhiali; lavare con acqua calda e detersivo biancheria, federe, asciugamani e panni, sostituendoli regolarmente e prestando attenzione a non condividerli con altre persone per evitare il contagio; sospendere l’uso di trucco oculare fino alla guarigione; lavare accuratamente le mani prima di toccare gli occhi;
    • utilizzare colliri lubrificanti o lacrime artificiali disponibili anche senza prescrizione medica per dare sollievo ai sintomi; è importante gettare il flacone di collirio al termine della terapia per evitare reinfezioni.


    Se i sintomi non migliorano, il/la medico/a o l’/la oculista potrebbero dover prescrivere cure mirate in base alla causa della congiuntivite:

    • congiuntivite virale: nella maggior parte dei casi l’organismo elimina spontaneamente il virus in circa due settimane (raramente più a lungo); se l’infezione è causata da Herpes simplex, virus della varicella-zoster o da alcuni agenti virali di infezioni sessualmente trasmissibili, possono essere prescritti colliri o pomate oftalmiche specifiche e la terapia dura in genere dai 14 ai 21 giorni; i colliri antibiotici non sono necessari e, se usati impropriamente, possono risultare dannosi, riducendo l’efficacia futura o provocando reazioni avverse;
    • congiuntivite batterica: anche in questo caso, nelle forme lievi può guarire anche senza antibiotici, specie negli adulti; può richiedere antibiotici sotto forma di colliri, pomate oftalmiche o compresse sotto prescrizione medica per ridurre la durata dei sintomi, prevenire le complicanze e limitare la contagiosità; la terapia dura in genere fino a 10 giorni;
    • congiuntivite da funghi o parassiti: trattata con farmaci antifungini o antiparassitari specifici su prescrizione medica;
    • congiuntivite associata a malattie sessualmente trasmissibili: in questi casi la guarigione può richiedere tempi più lunghi e terapie mirate su prescrizione medica, in funzione del patogeno che l’ha provocata;
      • congiuntivite allergica: può essere trattata con colliri antistaminici e decongestionanti per ridurre prurito e gonfiore, oppure colliri a base di antinfiammatori non steroidei o corticosteroidi per ridurre l’infiammazione, previa prescrizione medica; generalmente i sintomi persistono finché si rimane esposti all’allergene, ed evitarne il contatto riduce la gravità della reazione;
    • congiuntivite associata a malattie autoimmuni: queste forme possono essere gestite con l’utilizzo di lacrime artificiali e, se necessario, di immunosoppressori su prescrizione medica per ridurre la risposta immunitaria e proteggere la salute oculare.


    È importante sottolineare che, al termine di ogni terapia, è necessario eliminare tutti i farmaci utilizzati, anche se non completamente consumati, poiché potrebbero essere stati contaminati e la loro conservazione non sarebbe comunque più sicura o valida per un trattamento successivo.

    La prognosi della congiuntivite è generalmente favorevole, soprattutto se trattata in modo appropriato. In alcuni casi, la malattia può ricomparire: le forme allergiche sono quelle più soggette a recidiva, poiché tendono a manifestarsi ogni volta che si è esposti all’allergene, mentre le forme batteriche o virali possono ripresentarsi soprattutto in caso di reinfezione.

     

    Quali sono le possibili complicanze della congiuntivite?

    Quando sintomi come fotofobia intensa, visione offuscata o ridotta, dolore oculare grave, sensazione di corpo estraneo e secrezione abbondante persistono per più giorni o peggiorano, è necessario consultare nuovamente e tempestivamente il/la medico/a per prevenire complicanze. Se non trattata, la congiuntivite può infatti causare danni permanenti all’occhio e persino cecità. Tra le complicanze che possono compromettere la vista rientrano il tracoma, l’uveite, le infiammazioni della cornea (cheratite) o quelle combinate di cornea e congiuntiva, che possono ridurre la capacità visiva, così come gravi patologie corneali, tra cui ulcere o erosioni ricorrenti.

     La congiuntivite, in genere, migliora spontaneamente nel giro di una o due settimane; se i sintomi non migliorano, sono necessari trattamenti mirati in base alla causa.

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