Candida (candidosi)
La candida, o più propriamente candidosi o candidiasi, è un’infezione fungina dovuta a lieviti del genere Candida.
In generale, la candidosi è un disturbo comune, che rappresenta la vasta maggioranza delle infezioni fungine in Europa e negli Stati Uniti. Può interessare diverse aree del corpo e in base a diversi fattori (tra cui la specie di lievito responsabile dell’infezione e le condizioni generali della persona) può essere più o meno grave: nella maggior parte dei casi non è pericolosa, ma può causare notevole disagio e complicanze gravi in alcuni contesti. Inoltre, è importante sottolineare da subito che può essere anche difficile da trattare con efficacia, soprattutto a causa della capacità di sopravvivere ai farmaci antimicotici che caratterizza in modo particolare alcune specie di Candida (in modo analogo a quanto avviene nei batteri con l’antibiotico-resistenza).
A seconda dell’area del corpo interessata dall’infezione, si possono distinguere diversi tipi di candidosi, e in particolare:
- candidosi orale, anche nota come mughetto;
- candidosi genitale;
- candidosi cutanea.
Inoltre, i lieviti di Candida possono diffondersi agli organi interni attraverso il flusso sanguigno: in questo casi si parla di candidosi sistemica, che rappresenta una condizione potenzialmente letale. Vale la pena precisare che la cosiddetta “candidosi intestinale” o “candida intestinale” non è riconosciuta come un’entità clinica; invece, anche l’intestino può essere tra gli organi interessati da una candidosi sistemica o un punto di partenza per il suo sviluppo.

Quali sono le cause della candida?
I lieviti del genere Candida popolano normalmente il nostro organismo: fanno parte di quel vasto gruppo di microrganismi (batteri, funghi e anche virus) che costituiscono il microbiota umano. In condizioni fisiologiche, l’equilibrio tra le diverse specie fa sì che non si sviluppino infezioni; se però questo equilibrio viene alterato, Candida può proliferare in modo eccessivo causando l’infezione. Si parla infatti di infezioni opportunistiche, cioè che si sviluppano quando ne hanno l’opportunità.
Diversi fattori possono favorire la proliferazione dei lieviti del genere Candida. Tra i principali vi sono:
- immunodepressione;
- cambiamenti ormonali, come avviene per esempio durante la gravidanza;
- uso di alcuni farmaci, in particolare antibiotici o cortisonici, ma anche i contraccettivi ormonali;
- patologie come diabete, infezione da HIV, tumori;
- stress (che non influenza direttamente la proliferazione fungina ma può rappresentare un fattore predisponente agendo su altri fattori di rischio);
- fumo.
Tra le persone più rischio di infezione, oltre a quelle con i fattori di rischio appena citati, vi sono anche i neonati, il cui sistema immunitario è ancora immaturo e il microbiota non del tutto sviluppato.
È importante evidenziare che i lieviti del genere Candida possono essere trasmessi da una persona all’altra attraverso la bocca (in presenza di candidosi orale) o con i rapporti sessuali non protetti (in presenza di candidosi genitale), anche se non necessariamente daranno luogo a un’infezione.
Vale la pena precisare che nella stragrande maggioranza dei casi il responsabile dell’infezione è il lievito Candida albicans, ma anche altre specie possono causare la candidosi e non tutte fanno parte del microbiota fisiologico umano. Due delle più problematiche per la loro resistenza ai farmaci antimicotici sono Candida auris e Candida parapsilosis, patogeni emergenti che sono responsabili di infezioni soprattutto ospedaliere.
La candidosi è nella maggior parte dei casi un’infezione opportunistica da parte di lieviti che popolano in condizioni fisiologiche il nostro organismo
Quali sono i sintomi della candida?
I sintomi della candidosi dipendono da dove si sviluppa l’infezione.
Principali sintomi della candida in base all’area di infezione
- Candidosi orale. Può coinvolgere la bocca e la gola; tra i sintomi vi possono essere la perdita del senso del gusto, la sensazione di bocca impastata e la formazione di macchie bianche nel cavo orale. Queste ultime, cui si deve il nome popolare di “mughetto”, sono dolorose e possono sanguinare leggermente se grattate (per esempio lavandosi i denti). Nei casi più gravi, l’infezione può diffondersi all’esofago, causando dolore e/o difficoltà a deglutire.
- Candidosi genitale. Nelle donne, si presenta comunemente con la sensazione di dolore/prurito all’area genitale (soprattutto durante i rapporti sessuali, ed è frequente anche la sensazione di bruciore durante la minzione) e perdite anomale, spesse e biancastre. Inoltre, la vulva può apparire arrossata e gonfia e possono svilupparsi fissurazioni della cute. Negli uomini, i sintomi della candida genitale (meno comune che nelle donne), comprendono arrossamento del glande/prepuzio, che possono anche apparire gonfi, e secrezioni biancastre. Anche in questo caso si possono presentare dolore, prurito, bruciore durante la minzione e fissurazioni della cute.
- Candidosi cutanea. Si presenta di solito con prurito e con il rash cutaneo, cioè un arrossamento con pomfi e vescicole. Oltre che la cute, la candidosi può interessare le unghie, che appaiono alterate e, nei casi più gravi, possono staccarsi.
- Candidosi sistemica. È la forma più grave di candidosi e rappresenta un’infezione soprattutto nosocomiale: la diffusione del lievito nell’organismo si presenta con febbre, affaticamento, rash cutaneo, dolore addominale e muscolare.
Come si arriva alla diagnosi di candida?
La diagnosi di infezione da Candida richiede un esame fisico dell’area interessata; come in ogni contesto, l’anamnesi con la raccolta degli eventuali fattori di rischio (per esempio se di recente si sono assunti antibiotici) rimane comunque un passaggio importante.
In linea di massima, per la candidosi la diagnosi può spesso essere essenzialmente clinica, cioè basata sull’esame fisico e la raccolta dei sintomi. A seconda dei casi, comunque, possono essere raccomandati anche ulteriori test (per esempio un’endoscopia per esaminare meglio l’esofago in caso di candida orale, o l’analisi di un campione delle perdite vaginali in caso di infezione genitale), anche per identificare con esattezza la specie di lievito responsabile, così da scegliere il trattamento più idoneo. A questo scopo, la forma sistemica dell’infezione da Candida richiede un prelievo di sangue per l’emocoltura (la crescita del lievito a partire dal campione di sangue) e per la valutazione del sistema immunitario.
Come si previene la candida?
Sebbene l’infezione da Candida non sia sempre del tutto prevenibile, alcune strategie sono importanti per limitare il rischio che si sviluppi. In particolare, è fondamentale mantenere una buona igiene generale, e soprattutto orale e intima (evitando prodotti aggressivi); inoltre, è raccomandato scegliere biancheria di cotone e abiti traspiranti, perché l’umidità può favorire la candidosi.
Un altro aspetto importante per la prevenzione della candidosi è seguire le indicazioni mediche in caso si assumano specifici farmaci: gli antibiotici, in particolare, devono essere assunti solo su raccomandazione medica.
Per le persone con condizioni pre-esistenti che influenzano la probabilità di sviluppare un’infezione da Candida è fondamentale seguire il trattamento indicato, compresi eventualmente i check up e le profilassi antimicotiche indicate dal/la proprio/a medico/a.
In questo contesto, vale anche la pena sottolineare che sono stati condotti diversi studi sul rapporto tra Candida e dieta. Alcuni risultati suggeriscono che un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati possa contribuire alla crescita fungina, ma è importante sottolineare che gli studi sono di piccole dimensioni e spesso hanno avuto risultati contrastanti, per cui non possono essere considerati conclusivi.
Mantenere una buona igiene generale, orale e intima è fondamentale per prevenire le infezioni da Candida
Qual è il trattamento della candida?
La cura della candida si basa essenzialmente su farmaci antimicotici, che contrastano l’infezione. A seconda della gravità e della localizzazione di quest’ultima, possono essere raccomandati antimicotici topici, da applicare direttamente sull’area interessata, oppure sistemici, che agiscono su tutto l’organismo e si assumono per via orale (o, nei casi più gravi, vengono somministrati per via endovenosa). Conoscere con precisione la specie di Candida responsabile dell’infezione è il modo migliore per scegliere il farmaco più adatto a contrastarla.
Di norma, l’infezione richiede da qualche giorno a un paio di settimane per risolversi completamente.
- Arya NR, Rafiq NB. Candidiasis. StatPearls (2023) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK560624/
- CDC, Candidiasis basics, https://www.cdc.gov/candidiasis/about/index.html
- Cleveland Clinic, Candidiasis, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/23198-candidiasis
- Cornely OA, Sprute R, Bassetti M et al. Global guideline for the diagnosis and management of candidiasis: an initiative of the ECMM in cooperation with ISHAM and ASM. Lancet Infect Dis 25 (5), E280-93 (2025) https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(24)00749-7/fulltext
- ISS Salute, Istituto superiore di sanità, Candidosi o candidiasi, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/c/candidosi-o-candidiasi
- World Health Organization, Candidiasis (Yeast Infection), https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/candidiasis-(yeast-infection)
Korian Redazione
L’attività redazionale di Korian si basa su un approccio rigoroso e responsabile alla divulgazione scientifica, con l’obiettivo di offrire contenuti che siano clinicamente accurati e accessibili. Grazie al supporto di un pool di esperti, tra cui medici, biologi e professionisti del settore, specializzati in comunicazione medica, sviluppiamo testi che riflettono l’attualità delle conoscenze scientifiche…Leggi di più