Bruxismo
Il bruxismo è una condizione caratterizzata da un’involontaria e ritmica contrazione dei muscoli facciali deputati alla masticazione, che porta a digrignare o serrare i denti. Rappresenta un disturbo comune che interessa sia gli adulti sia, più frequentemente, le persone più giovani, soprattutto adolescenti. Può inoltre verificarsi sia durante la veglia sia durante il sonno; in quest’ultimo caso, può essere più difficile esserne consapevoli.
La condizione può essere lieve oppure arrivare a causare danni ai denti e alla mandibola, oltre a poter causare mal di testa e altri disturbi. È dunque importante essere in grado di riconoscerlo, così da intervenire con un trattamento idoneo che possa ridurne gli effetti negativi.
Quali sono le cause del bruxismo?
Identificare una singola causa del bruxismo non è semplice: diversi fattori possono entrare in gioco e rendere più probabile lo sviluppo del disturbo. Tra questi vi sono:
- genetica, perché il bruxismo mostra un certo grado di familiarità e chi ha parenti con questa condizione presenta più facilmente il disturbo;
- disturbi del sonno, un insieme di disturbi, che si verificano e interessano i momenti di sonno, sono associati al bruxismo durante le ore notturne; in particolare, vi è una stretta associazione tra bruxismo e apnee notturne (nello specifico, l’apnea ostruttiva);
- disturbi neurologici e psichiatrici quali per esempio malattia di Alzheimer, corea di Huntington, sindrome di Down e sindrome di Rett sono associati al bruxismo del sonno;
- uso di farmaci, come per esempio antipsicotici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, ma anche sostanze d’abuso quali anfetamine e cocaina, anche se non è del tutto chiaro se queste sostanze possano essere causa di bruxismo o peggiorino una condizione pre-esistente;
- fumo di tabacco e consumo di alcol e caffeina;
- fattori psicologici e sociali come lo stress, soprattutto in relazione al bruxismo durante la veglia.
Alcuni di questi fattori di rischio sono presenti anche in bambini e adolescenti con bruxismo. Sebbene gli studi non diano ancora risultati certi, è infatti possibile che anche in età giovanile il bruxismo possa essere correlato ad ansia e stress. È inoltre più frequente nei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività, sebbene non sia chiaro se rappresenti una conseguenza del trattamento o una causa del disturbo stesso. Inoltre, anche i più giovani possono risentire degli effetti del fumo passivo cui sono esposti, che tra i vari rischi comprende anche una maggiore probabilità di sviluppare bruxismo.

Quali sono i sintomi del bruxismo?
Il bruxismo è spesso lieve e asintomatico. Nei casi in cui è più marcato, però, può dare origine a diversi sintomi e segni che coinvolgono innanzitutto i denti, quindi mandibola, volto e testa. Per quanto riguarda i denti, possono presentarsi:
- denti consumati o rotti; in alcuni casi possono anche cadere;
- ipersensibilità o dolore dentale;
- smalto dentale consumato;
- rottura degli impianti o protesi dentali.
Il bruxismo può anche determinare ipertrofia dei muscoli usati per la masticazione, indolenzimento e rigidità della mandibola e disturbi alle articolazioni temporo-mandibolari (che collegano la mandibola al cranio). Può, inoltre, presentarsi mal di testa. Se non trattato, il bruxismo può causare danni gravi ai denti e alla mandibola.
Come si arriva alla diagnosi di bruxismo?
La diagnosi di bruxismo richiede la raccolta di sintomi e segni da parte di un/a dentista, che esegue anche una visita per valutare eventuali danni ai denti (usura, sensibilità, aree dolenti eccetera). In alcuni casi, possono essere raccomandate anche indagini strumentali come una radiografia della bocca (ortopantomografia), oppure anche la polisonnografia, un esame che permette di raccogliere informazioni su diversi parametri vitali durante il sonno (per esempio temperatura, respirazione, movimenti degli arti eccetera). Si esegue di norma in ospedale o in centri del sonno, ma è possibile anche un monitoraggio domiciliare con dispositivi portatili. Questo esame permette di valutare anche la presenza di apnee notturne.

Come si previene il bruxismo?
Le uniche strategie per prevenire il bruxismo sono legate a cambiamenti dello stile di vita, in particolare moderando il consumo di alcol e caffeina ed evitando il fumo di tabacco, oltre che ovviamente le sostanze d’abuso. Anche un’efficace gestione dello stress e dormire a sufficienza e in modo regolare sono elementi che possono aiutare a prevenire il disturbo. Queste sono anche strategie comprese nel trattamento del bruxismo, quando già presente. Infine, controlli regolari dei denti aiutano non solo a mantenerne la salute in generale, ma anche a identificare precocemente eventuali segni del bruxismo, così da poter intervenire in modo tempestivo ed evitare il peggioramento dei danni.
Qual è il trattamento del bruxismo?
Il trattamento del bruxismo si basa principalmente su cambiamenti comportamentali e counselling per limitare il digrignamento dei denti, e sull’uso di dispositivi orali (bite). Per chi presenta in associazione al bruxismo anche apnee del sonno, il trattamento di queste ultime può aiutare a migliorare anche la gestione del bruxismo.
Innanzitutto, una serie di strategie legate al cambiamento dello stile di vita può aiutare a diminuire il disturbo: in particolare, è raccomandato evitare il consumo di alcolici, caffeina e tabacco prima di andare a dormire, per favorire una buona qualità del sonno (in generale, si ricorda che consumo moderato di alcol e astensione dal fumo sono buone norme per tutelare la salute dell’intero organismo). Può essere utile anche cambiare la posizione della testa, durante il sonno, per limitare il bruxismo notturno. Counselling e strategie per la gestione dello stress sono un altro intervento che può essere importante per ridurre le risposte stress-correlate dell’organismo e, con esse, il bruxismo.
Il bite è molto impiegato per tutelare i denti nelle persone con bruxismo. Si tratta di un dispositivo orale a forma di mascherina, di solito in resina acrilica, che si inserisce tra l’arcata inferiore e quella superiore, proteggendo così dai danni causati dal digrignamento; ne esistono di diversi tipi, compresi quelli realizzati su misura per il paziente. Per le persone con apnea ostruttiva del sonno associata al bruxismo sono invece di solito raccomandati dispositivi di avanzamento mandibolare, che permettono di portare lievemente in avanti la mandibola durante il sonno.
Al trattamento del bruxismo possono essere associati interventi e cure odontoiatriche per rimediare ai danni causati dal disturbo.
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Korian Redazione
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