Arteriopatia periferica

Cos’è l’arteriopatia periferica? Scopri cause e sintomi di questa condizione, come si può prevenire e in cosa consiste il trattamento
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
29 Gennaio 2025

L’arteriopatia periferica, e più precisamente l’arteriopatia obliterante periferica, è una condizione patologica nella quale l’afflusso di sangue arterioso e ricco di ossigeno agli arti del corpo è ridotto. Ciò determina anche un diminuito approvvigionamento di ossigeno ai tessuti, che ne possono essere danneggiati in vario modo.

L’arteriopatia periferica interessa nella maggior parte dei casi gli arti inferiori (gambe e piedi), ma può presentarsi anche agli arti superiori (braccia e mani). Rappresenta una condizione piuttosto diffusa a livello globale, soprattutto nei Paesi a più alto reddito, e l’incidenza è andata aumentando dal 1990. L’arteriopatia periferica, inoltre, interessa più comunemente le donne.

Per questo disturbo sono ben noti molti fattori di rischio modificabili, sui quali è possibile agire per ridurre la probabilità di sviluppare la condizione e le sue complicanze (tra cui, per esempio, lo sviluppo di ulcere cutanee, che possono infettarsi, e di gangrena con morte dei tessuti). Inoltre, anche per le persone che già vivono con l’arteriopatia periferica, un trattamento corretto, soprattutto se la diagnosi avviene precocemente, può ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Quali sono le cause dell’arteriopatia periferica?

L’arteriopatia periferica è dovuta all’aterosclerosi, cioè alla formazione di placche (dette ateromi) costituite da lipidi, colesterolo e altre sostanze nella parete interna delle arterie. Gli ateromi riducono il lume, ossia il diametro interno dei vasi, rendendo più difficoltoso il passaggio di sangue. In questo modo diminuisce quindi anche l’afflusso di ossigeno alle cellule e ai tessuti, da cui le possibili complicanze dell’arteriopatia periferica. Spesso, questa condizione è accompagnata da un generale irrigidimento delle arterie, che perdono elasticità (condizione nota come arteriosclerosi). È importante evidenziare che l’aterosclerosi non rappresenta un problema solo per il minor afflusso di sangue che determina nei tessuti, ma anche perché aumenta la probabilità che si sviluppino emboli che bloccano il flusso sanguigno anche in vasi distanti da quelli dove sono presenti le placche. Queste ultime, infatti, sono prone alla formazione di trombi, ossia coaguli di sangue che possono rompersi originando un embolo; a sua volta, l’embolo può viaggiare nel torrente circolatorio e occludere vasi distanti da quello dove si è formata la placca aterosclerotica.

Poiché l’arteriopatia periferica è dovuta all’aterosclerosi, i fattori di rischio per le due condizioni coincidono.

Principali fattori di rischio per l’arteriopatia periferica

  • Genetica. Le persone i cui parenti hanno avuto o hanno l’arteriopatia periferica hanno a loro volta maggiori probabilità di sviluppare la condizione. Gli studi hanno, in effetti, evidenziato come le varianti di alcuni geni possano aumentare il rischio di sviluppare disturbi aterosclerotici (oltre all’arteriopatia periferica, per esempio, anche cardiopatie ischemiche).
  • Età. Sebbene l’arteriopatia periferica possa presentarsi a ogni età, è più frequente con l’invecchiamento, soprattutto dopo i 65 anni.
  • Presenza di altre condizioni patologiche. Diverse condizioni patologiche possono aumentare il rischio di sviluppare arteriopatia periferica: fra queste vi sono, per esempio, le malattie che causano disturbi della coagulazione e maggior facilità alla formazione di trombi (per esempio in caso di trombocitosi). Tra le più importanti condizioni patologiche vi sono però il diabete, l’ipertensione, l’obesità e la sindrome metabolica. Vale inoltre la pena precisare che anche le donne che hanno avuto preeclampsia o diabete gestazionale durante la gravidanza hanno successivamente un rischio maggiore di sviluppare arteriopatia periferica.
  • Fumo di tabacco. Il fumo, compreso quello passivo, rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo di patologie correlate all’aterosclerosi e, quindi, anche all’arteriopatia periferica. Per esempio, aumenta il rischio di sviluppare diabete e ipertensione. Inoltre, promuove l’infiammazione delle arterie, ponendosi quindi anche come un fattore di rischio diretto per l’aterosclerosi.

Dieta scorretta e/o scarso esercizio fisico. Una dieta ricca di zuccheri, grassi e colesterolo, soprattutto se unita a un’insufficiente attività fisica, è un contributo importante per lo sviluppo dell’aterosclerosi e dell’arteriopatia periferica, perché aumenta il rischio di sviluppare condizioni che ne favoriscono la comparsa, quali diabete, ipertensione e obesità.

L’arteriopatia periferica è dovuta all’aterosclerosi

sintomi dell’arteriopatia periferica

Quali sono i sintomi dell’arteriopatia periferica?

Non sempre l’arteriopatia periferica si manifesta con sintomi; quando presenti, questi ultimi possono inoltre non essere uguali per tutte le persone. Inoltre, questa condizione progredisce nel corso della vita, per cui i sintomi possono manifestarsi a tarda età, spesso quando le arterie interessate si sono notevolmente ristrette. Comunque, in generale, tra i segni e sintomi della condizione sono comuni:

  • dolore, crampi e/o senso di pesantezza agli arti, in particolare quelli inferiori, che si manifestano durante l’attività fisica (anche blanda, per esempio camminando o salendo le scale) e che migliorano con il riposo (si parla di claudicazione intermittente) e che sono dovuti alla carenza di ossigeno al muscolo nel momento in cui ne ha bisogno per il movimento;
  • dolore agli arti durante il sonno;
  • un piede o una gamba che è più freddo/a dell’altro/a;
  • cambiamenti di colore della pelle dell’arto interessato, che si fa per esempio pallido, bluastro, oppure più scuro;
  • diminuita crescita delle unghie e dei peli dell’arto;
  • comparsa di lesioni della pelle che stentano a guarire e che possono infettarsi.

In generale, l’arteriopatia periferica può determinare un significativo peggioramento della qualità della vita. È importante precisare che, sebbene i sintomi possano essere diversi da una persona all’altra, il rischio di complicanze è lo stesso per ognuno. In particolare, è alto il rischio cardiovascolare (l’aterosclerosi può portare a emboli, ictus e infarto cardiaco); inoltre, lo scarso afflusso di sangue può portare a ulcere cutanee, lesioni che non riescono a guarire e che possono facilmente infettarsi; l’infezione può poi estendersi ad altri distretti dell’organismo. Il rischio è particolarmente alto per le persone con diabete: si parla, per coloro che sviluppano arteriopatia periferica a causa del diabete, di arteriopatia diabetica.

Inoltre, nel tempo, la scarsità dell’afflusso di sangue (e ossigeno) agli arti può determinare gangrena dei tessuti, cioè la loro morte. La gangrena è una condizione medica grave che, per essere risolta, può richiedere l’amputazione dell’arto interessato. 

L’arteriopatia periferica può determinare un significativo peggioramento della qualità della vita

Come si arriva alla diagnosi di arteriopatia periferica?

Per la diagnosi di arteriopatia periferica, il/la medico/a raccoglie i sintomi riferiti dal paziente e i suoi fattori di rischio, durante la visita valuta eventuali segni sugli arti (quelli inferiori, nella stragrande maggioranza dei casi) e conduce una prima valutazione della circolazione tramite auscultazione. Può inoltre raccomandare esami del sangue per valutare i livelli di trigliceridi, colesterolo e zuccheri: se alti, infatti, sono un importante fattore di rischio per l’arteriopatia periferica.

Sono poi necessari esami strumentali per verificare la presenza di arteriopatia periferica. Quelli di solito impiegati per la diagnosi sono:

  • misurazione dell’indice ABI (Ankle-Brachial Index, anche detto indice di Winsor o indice caviglia-braccio), che consiste nel confronto della pressione arteriosa tra la caviglia e il braccio, un esame che può essere condotto anche dopo aver camminato su un tapis roulant (per valutare l’effetto dell’esercizio fisico);
  • ecocolordoppler, un esame che unisce ecografia ed effetto Doppler per valutare il flusso sanguigno all’interno dei vasi e rilevare la presenza di eventuali ostruzioni;
  • angiografia, un esame più invasivo che permette di valutare il flusso sanguigno nelle arterie attraverso l’iniezione di un mezzo di contrasto, e che può essere accoppiata a procedure come TC e risonanza magnetica.

Come si previene l’arteriopatia periferica?

Sebbene non tutti i fattori di rischio per l’arteriopatia periferica siano modificabili, seguire uno stile di vita sano rappresenta un’importante strategia di prevenzione. Non fumare, seguire una dieta equilibrata e svolgere esercizio fisico con regolarità sono tutti elementi fondamentali per mantenere il proprio peso nella norma, tutelare la salute cardiovascolare e, più in generale, diminuire la probabilità di sviluppare condizioni patologiche che rappresentano fattori di rischio significativi per l’arteriopatia periferica, quali ipertensione, obesità, sindrome metabolica e diabete.

È anche importante ricordare che spesso il processo di aterosclerosi inizia già nell’infanzia, e dunque che i genitori promuovano uno stile di vita sano nei bambini.

Arteriopatia dolore piedi

Qual è il trattamento dell’arteriopatia periferica?

Il trattamento dell’arteriopatia periferica dipende dalla gravità della condizione; in linea generale, comunque, ha l’obiettivo di ridurre i sintomi e il rischio di complicanze gravi (come quelle carico del sistema cardiovascolare), nonché migliorare la qualità della vita del paziente, cercando di consentire la ripresa delle normali attività quotidiane. 

Innanzitutto, per la gestione della condizione è fondamentale adottare uno stile di vita sano: non fumare (smettere se si è fumatori), seguire una dieta equilibrata (con quantità moderate di alimenti ricchi di zuccheri, grassi e colesterolo) e fare attività fisica in modo regolare, verificando con il/la proprio/a medico/a che gli esercizi siano compatibili con la propria condizione; può anche essere raccomandato un programma di esercizio fisico controllato. In caso di sovrappeso oppure obesità è importante dimagrire, così come in presenza di ipertensione o diabete è importante seguire le raccomandazioni terapeutiche per queste specifiche condizioni. Queste strategie hanno un ruolo importante nel prevenire la progressione dell’arteriopatia periferica e nel limitare il rischio di complicanze, soprattutto quando diagnosticata tempestivamente.

Se i cambiamenti dello stile di vita non sono sufficienti, il/la medico/a può raccomandare un trattamento farmacologico. In particolare, possono essere raccomandati farmaci che riducono la pressione arteriosa (antipertensivi), per controllare i livelli di colesterolo nel sangue, e per prevenire la formazione di trombi (antiaggreganti piastrinici). Alcuni farmaci, inoltre, contribuiscono a migliorare il flusso sanguigno e mitigare i sintomi dolorosi agli arti.

In alcuni casi, infine, può essere necessario un intervento chirurgico. Gli interventi più praticati sono:

  • angioplastica, che consiste nell’inserire all’interno dell’arteria interessata un palloncino che permette di allargarla; a questa procedura è di norma associato l’inserimento di uno stent, ossia una piccola rete che permette di mantenere aperto il vaso e migliorare l’afflusso sanguigno;
  • aterectomia, che ha lo scopo di rimuovere la placca aterosclerotica attraverso un catetere inserito nell’arteria;
  • intervento di bypass, usato per le condizioni più gravi, che ha invece lo scopo di formare una nuova via per il sangue intorno all’arteria ostruita, usando un vaso sanguigno prelevato da altre parti del corpo.

American Heart Association, What is Peripheral Artery Disease?, https://www.heart.org/en/health-topics/peripheral-artery-disease/about-peripheral-artery-disease-pad

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ISS Salute, Istituto superiore di sanità, Arteriopatia periferica, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/arteriopatia-periferica

National Heart, Lung, and Blood Institute, NHI, What is Peripheral Artery Disease?, https://www.nhlbi.nih.gov/health/peripheral-artery-disease

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