Amenorrea

L’amenorrea è una condizione in cui non si presentano le mestruazioni: può essere dovuta a diverse condizioni, che è importante diagnosticare nel modo corretto. Scopri nell’approfondimento le possibili cause, sintomi e tipi
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
23 Maggio 2025

    Il termine amenorrea indica una condizione di assenza delle mestruazioni. Quest’ultima è normale in alcuni periodi di vita della donna (nella fase prepuberale, durante la gravidanza e l’allattamento al seno, e dopo la menopausa), ma può rappresentare il segno di un problema sottostante dell’organismo se si presenta in altri momenti.

    Si distinguono due principali tipi di amenorrea:

    • primaria, quando le mestruazioni non si presentano dopo tre anni dai primi segni di inizio della pubertà (più precisamente dopo lo sviluppo delle ghiandole mammarie) oppure dopo i 15 anni;
    • secondaria, quando le mestruazioni sono assenti per tre o più mesi in una persona in cui prima erano regolari, oppure sei o più mesi in ogni persona che ha mestruazioni irregolari.

    Prima di approfondire le possibili cause dell’amenorrea, è importante ricordare come funziona il ciclo mestruale femminile. Quest’ultimo è un processo fisiologico che si ripete ogni mese nelle donne in età fertile e serve a preparare il corpo a una possibile gravidanza; ha una durata media di 28 giorni, anche se può variare da persona a persona. All’inizio del ciclo, l’endometrio, cioè il rivestimento interno dell’utero, si sfalda e viene eliminato attraverso il flusso mestruale. Nella fase successiva, grazie all’azione degli ormoni, l’endometrio ricomincia a ispessirsi per accogliere un eventuale embrione, mentre nelle ovaie inizia a maturare un follicolo contenente un ovulo. Intorno a metà ciclo, l’ovulo viene rilasciato (ovulazione) e può essere fecondato. Se non avviene la fecondazione, i livelli ormonali diminuiscono, l’endometrio si sfalda di nuovo e il ciclo ricomincia.

    Vale la pena fare un’ultima precisazione: nel corso dell’approfondimento, non sempre si parlerà esplicitamente di donne ma anche, più in generale, di persone. Questa scelta consente di tenere in considerazione anche uomini transgender che non hanno intrapreso o completato il percorso di affermazione di genere e che, pertanto, possono ancora avere le mestruazioni: l’amenorrea può essere anche per loro un segnale di un problema dell’organismo importante da approfondire.

    amenorrea

    Quali sono le cause dell’amenorrea?

    L’amenorrea può avere molte cause tra loro differenti, e di solito diverse per l’amenorrea primaria e quella secondaria.

    Possibili cause di amenorrea primaria

    La maggior parte dei casi di amenorrea primaria è dovuta ad anomalie congenite o disturbi dello sviluppo sessuale. Per esempio, l’assenza della comparsa delle mestruazioni può verificarsi nella sindrome da insensibilità completa agli androgeni o nella sindrome di Turner, due condizioni genetiche che determinano anomalie dello sviluppo dell’apparato riproduttivo femminile. Può essere causata anche da problemi ormonali o dell’ipofisi, con un ruolo chiave nel controllo dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, che regola il ciclo mestruale. Infatti, in condizioni fisiologiche, l’ipotalamo produce un ormone chiamato ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che stimola l’ipofisi a rilasciare due ormoni fondamentali: il follicolo-stimolante (FSH) e il luteinizzante (LH). Questi, a loro volta, agiscono sulle ovaie per stimolare la produzione di estrogeni e progesterone e la maturazione dei follicoli. Se c’è un’alterazione in uno qualsiasi di questi passaggi, lo sviluppo puberale e l’inizio delle mestruazioni possono essere compromessi. Tuttavia, l’amenorrea primaria può anche essere dovuta ad alcune delle stesse cause che portano ad amenorrea secondaria. 

    Possibili cause di amenorrea secondaria

    L’amenorrea secondaria può essere dovuta a condizioni patologiche, fattori ambientali o determinate terapie. Per esempio, possono esserne causa:

    • alterazioni ormonali dovute a condizioni quali per esempio la sindrome dell’ovaio policistico o l’ipotiroidismo;
    • insufficienza ovarica primaria, una condizione in cui le ovaie smettono di funzionare in età precoce;
    • aver subito un intervento all’utero che ha determinato la formazione di cicatrici nel tessuto uterino;
    • disturbi dell’ipotalamo o dell’ipofisi;
    • tumore dell’ovaio;
    • chemio- e radioterapia per il trattamento di tumori, nonché l’uso di alcuni farmaci (compresi alcuni contraccettivi ormonali);
    • malnutrizione;
    • stress.

    Vale la pena precisare che si parla specificatamente di amenorrea ipotalamica quando la condizione è causata da alterazioni degli ormoni dell’ipotalamo, un fenomeno che può essere dovuto a una combinazione di fattori quali eccessiva restrizione alimentare, eccessivo esercizio fisico e stress emotivo. Questi fattori, che non sono presenti solo nelle atlete professioniste o nelle persone con anoressia nervosa ma possono presentarsi in ogni persona sottoposta a stress, determinano una ridotta produzione, da parte dell’ipotalamo, dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (e quindi di FSH e LH).

    In linea generale, alcuni dei fattori che aumentano il rischio di amenorrea secondaria sono una storia familiare di questa condizione (o di menopausa precoce), la presenza di obesità o, viceversa, l’essere sottopeso e/o il soffrire di un disturbo del comportamento alimentare, e la presenza di malattie croniche.

    L’amenorrea può avere molte cause differenti, spesso ma non sempre distinte tra l’amenorrea primaria e quella secondaria.

    Quali sono i sintomi dell’amenorrea?

    Non si può propriamente parlare di sintomi dell’amenorrea perché questa condizione è già, di per sé, il segno di un’anomalia dell’organismo femminile. A seconda di cosa determina l’amenorrea, però, si possono presentare diversi segni e sintomi associati alla mancanza di mestruazioni. Per esempio, la sindrome dell’ovaio policistico è una delle più comuni cause di amenorrea secondaria e, oltre a poter causare amenorrea, può più in generale manifestarsi con irregolarità mestruali, nonché con altri sintomi quali per esempio la comparsa di acne, l’obesità, la crescita anomala di peli e l’infertilità. Alcuni di questi sintomi (tra cui l’infertilità e le irregolarità mestruali) sono presenti anche nell’insufficienza ovarica primaria, un’altra comune causa di amenorrea secondaria. Invece, le condizioni genetiche associate all’amenorrea primaria hanno in genere una serie di sintomi associati a un alterato sviluppo: la sindrome di Turner, per esempio, è caratterizzata da anomalie tra cui la crescita ridotta in altezza e il mancato ingresso nella pubertà.

    Come si arriva alla diagnosi di amenorrea?

    Come per quanto riguarda la sintomatologia, non si può propriamente parlare di diagnosi dell’amenorrea, non essendo quest’ultima una patologia di per sé. Tuttavia, il/la medico/a può diagnosticare la condizione o patologia che causa amenorrea, oltre a distinguere la tipologia di amenorrea stessa (primaria o secondaria). Durante la visita, conduce una valutazione fisica (che comprende anche un esame pelvico) e raccomanda gli esami necessari per individuare la causa dell’amenorrea. Tra questi, possono essere inclusi un esame di gravidanza, per escludere la gestazione come causa delle mancate mestruazioni, ed esami del sangue per valutare, per esempio, i livelli di alcuni specifici ormoni. Inoltre, possono essere raccomandati esami genetici per indagare le cause di un’amenorrea primaria, ed esami strumentali (come un’ecografia) per individuare eventuali anomalie o alterazioni dell’apparato riproduttivo.

    Nell’ambito della valutazione medica, la raccolta di altri sintomi associati all’amenorrea e della storia medica e familiare rappresenta un momento fondamentale per individuare le cause sottostanti la condizione. In questo contesto, può anche essere suggerito di tenere un diario delle mestruazioni e anche se si sono assunti particolari medicinali, se si è in un periodo di stress, se ci sono stati cambiamenti di dieta e altri fattori che possono influenzare il ciclo mestruale.

    Come si previene l’amenorrea?

    Molte delle cause di amenorrea non sono prevenibili, soprattutto per quanto riguarda l’amenorrea primaria. In linea di massima, mantenere il proprio peso nella norma, praticando regolarmente attività fisica (ma senza eccessi) e seguendo una dieta bilanciata, è una buona strategia per limitare il rischio che le mestruazioni non si presentino. È inoltre utile segnarsi quando si presentano le mestruazioni, indicando anche quanto durano, così da assicurarsi di essere consapevoli se non si presentano per uno o più mesi.

     

    Qual è il trattamento dell’amenorrea?

    Il trattamento dell’amenorrea dipende essenzialmente dalla causa della condizione. Di conseguenza, la scelta terapeutica può essere molto diversa da una persona all’altra: per alcune può essere sufficiente una modifica dello stile di vita (prendendo o perdendo chili per riportare il proprio peso corporeo nella norma, oppure apprendendo tecniche per la gestione dello stress), mentre per altre può essere necessaria una terapia farmacologica, per esempio basata su trattamenti ormonali. In alcuni casi, per esempio in presenza di tessuto cicatriziale, oppure anche di alcune anomalie congenite, può invece essere necessario un intervento chirurgico.

    In linea generale, la maggior parte dei casi di amenorrea è trattabile e, con la terapia corretta, le mestruazioni si presentano di nuovo con regolarità, anche se questo può richiedere un certo periodo di tempo.

    Nella maggior parte dei casi, un corretto trattamento delle cause che hanno determinato l’amenorrea ripristina il regolare ciclo mestruale.

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