La prevenzione è vita
19 ottobre
Giornata mondiale per la prevenzione del tumore al seno
Ogni anno in Italia vengono individuati circa 50.000 nuovi casi di tumore al seno.
Una diagnosi preventiva e accurata permette di ottimizzare le cure, aumentando le possibilità di guarigione.
Il 19 ottobre, come tutti i giorni dell’anno, i nostri specialisti, supportati da macchinari specifici, sono a disposizione per visite ed esami diagnostici.
Ma c’è una buona notizia: il carcinoma mammario è una delle malattie oncologiche con le più alte probabilità di guarigione (fonte: Fondazione Veronesi). Grazie alla ricerca, che ottiene risultati sempre più importanti e, soprattutto, alla prevenzione: le attività di screening possono agevolare la diagnosi, permettendo di ottimizzare le cure.
Per stare bene è meglio prevenire
Una diagnosi precoce è oggi sempre più frequente grazie ai programmi di screening che prevedono di sottoporre a mammografia le donne nelle fasce di età raccomandate. L’ecografia è utile soprattutto nelle donne più giovani o per approfondire la natura di un nodulo.
Tutte le donne dai 25 anni di età dovrebbero fare una visita al seno almeno una volta all’anno anche in assenza di sintomi. In presenza di qualunque tipologia di sintomo mammario, la visita andrebbe invece svolta il prima possibile.
Si tratta di un esame clinico al seno volto ad individuare possibili patologie mammarie.
La visita prevede un esame clinico delle mammelle e dei cavi ascellari effettuato da un medico senologo. È un’indagine non invasiva e non dolorosa.
Lo screening è consigliato a tutte le donne a partire dai 25 anni, anche in assenza di sintomi.
La visita senologica può essere effettuata in qualsiasi momento, anche se è consigliata nel periodo successivo al ciclo mestruale per evitare che il seno sia sotto tensione a causa degli ormoni.
Almeno una volta all’anno. In presenza di qualunque tipologia di sintomo mammario la visita andrebbe invece svolta il prima possibile.
In base a quanto emerso in seguito all’esame, il senologo può consigliare alla Paziente di sottoporsi ad ulteriori accertamenti, come l’ecografia al seno, la mammografia o la risonanza magnetica mammaria.
In base a quanto emerso in seguito all’esame, il senologo può consigliare alla Paziente di sottoporsi ad ulteriori accertamenti, come l’ecografia mammaria la mammografia o la risonanza magnetica mammaria. In presenza di eventuali patologie lo specialista prescriverà la terapia più adatta.
In base a quanto emerso in seguito all’esame, il senologo può consigliare alla Paziente di sottoporsi ad ulteriori accertamenti, come l’ecografia mammaria la mammografia o la risonanza magnetica mammaria. In presenza di eventuali patologie lo specialista prescriverà la terapia più adatta.
Insieme all’ecografia mammaria, è l’esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore della mammella. Si tratta di una tecnica diagnostica che studia la forma e la struttura della ghiandola mammaria, permettendo di individuare formazioni anomale anche di piccole dimensioni.
Per le donne dai 50 ai 74 anni di età è consigliato lo screening mammografico ogni 18-24 mesi.
Inoltre, la mammografia è indicata nei casi in cui alla palpazione della mammella si avverte la presenza di un nodulo oppure in presenza di segnali che richiedono un approfondimento diagnostico.
È un esame diagnostico non invasivo effettuato attraverso una sonda a ultrasuoni. Consente di analizzare i tessuti ghiandolari del seno e del cavo ascellare e di osservare noduli, cisti e altre formazioni anomale. Permette di rilevare molti disturbi della mammella e dei linfonodi del cavo ascellare.
È un esame diagnostico non invasivo per lo studio della ghiandola mammaria e dei relativi linfonodi. Viene utilizzata principalmente come strumento supplementare di indagine dopo la Mammografia, la Tomosintesi o l’Ecografia Senologica.