Un vero e proprio focus a 360° sul trattamento protesico a spalla, anca, ginocchio, con un occhio di riguardo per tutte le delicate attività riabilitative ad esso connesse. Sarà questo il tema principale del prossimo incontro della Korian Academy che si terrà il 28 aprile presso la Casa di Cura San Camillo nella meravigliosa cornice di Villa Bertelli a Forte dei Marmi.

In questa occasione, dalle 9.30 alle 16.30, grazie alla collaborazione di numerosi medici coadiuvati dal Professor Pierpaolo Vescovi, verrà tenuto un importante momento di formazione dedicato a tutte quelle categorie e figure professionali come medici, fisioterapisti ed infermieri interessati ad approfondire modalità di intervento, trattamento e consigli utili sulla Protesica Ortopedica.

Tanti gli aspetti approfonditi come il trattamento protesico di ginocchio, anca e spalla, ma anche la gestione del paziente pre-intervento e controllo post-intervento, oltre al delicato trattamento anestesiologico.

Naturalmente con la medesima attenzione e la consueta passione che anima ogni incontro della Korian Academy, come confermatoci dall’organizzatore del corso, il Dottor Vescovi, che ha risposto ad alcune nostre domande in merito all’importanza del trattamento protesico.

Cosa si intende con “trattamento protesico”?
“Si tratta di sostituire le articolazioni quando sono ammalate per qualunque motivo, anche se generalmente la principale causa è da rintracciare nell’artrosi. In particolar modo quella del ginocchio, dell’anca e della spalla. Di fatto la sostituzione del meccanismo che regola in tutti i sensi l’articolazione”.

Parliamo di un intervento che si può fare solo in caso di artrosi o anche in altre casistiche?
“Non solo, anche in caso di neoplasie. Ovunque ci sia un danno articolare significativo in seguito ad altri processi terapeutici falliti come delle infiltrazioni, i pazienti che ricevono i nostri trattamenti vanno dai 30 fino ai 95 anni, ma nonostante questo è sempre importante fare una giusta selezione dei pazienti: deve esserci una corretta appropriatezza basata su patologie croniche e percorso clinico”.

Quali sono le parti del corpo più coinvolte e in quale target?
“L’anno scorso abbiamo fatto più di 1200 interventi di protesica, il 60% di questi era rivolto al ginocchio, 35% all’anca e 5% alla spalla. Il target è stato per il 75% femminile”

I destinatari del corso rispondono a differenti categorie professionali.
“Si tratta di una proposta “multi-fattoriale”. Sicuramente è rivolto ad ortopedici, operatori chirurghi ma anche ai medici di medicina generale che vengono a contatto in maniera diretta con il paziente, indirizzandolo, e poi naturalmente anche alla categoria dei riabilitatori e agli infermieri che ci aiutano ad assistere il paziente durante e post-intervento”.

Un importante focus è rivolto alla riabilitazione.
“La riabilitazione è vitale ed imprescindibile. La degenza post-intervento di per sé dura quattro o cinque giorni, a cui segue un periodo di riabilitazione di circa 2 mesi. In questo percorso il paziente deve essere seguito da professionisti in un reparto specializzato oppure per i soggetti più giovani anche direttamente a casa”.

Quello della riabilitazione è un ambito trascurato e sottovalutato?
“Molto spesso sì. Purtroppo, aggiungerei. Uno degli obiettivi del corso è senza dubbio quello di sensibilizzare la sua importanza. Fatto l’intervento chirurgico c’è infatti ancora molto da svolgere. In questo senso bisogna fare una vera e propria formazione del paziente che deve sapere cosa può fare e non fare nel periodo successivo all’operazione, ma anche conoscere le conseguenze di non sottoporsi ad un intervento in questi casi. Sono infatti molte le problematiche che possono emergere in seguito alla non adesione del paziente al programma riabilitativo, spesso visto come qualcosa di accessorio”.

Qual è il giusto equilibrio tra abilità umana e tecnologia nel mondo della protesica?
“Reputo che l’apporto umano, in tutti processi della medicina, sia imprescindibile. Tuttavia, tecnologia e robotica sono comunque importanti al pari della qualità dei materiali delle protesi. Aggiungo anche il fattore della pre-ospedalizzazione, che consente di verificare lo stato di salute del paziente”.

Quanto è fondamentale per un corso della Korian Academy l’aspetto della sensibilizzazione?
“Direi che è fondamentale. Io dico sempre ai miei studenti di medicina che quello della specialità è un primo risultato, perché poi ogni giorno tutti i medici devono trascorrere una o due ore a studiare e conoscere aspetti nuovi. Aggiornamento, sensibilizzazione e consapevolezza sono alla base di tutte le professionalità che si mettono in gioco nell’ambito della cura e del benessere”.

Qual è il consiglio che darebbe ad uno studente di medicina di domani?
“Consiglio sempre di affiancare passione, umiltà e la voglia di prendersi cura di qualsiasi tipologia di paziente che ha bisogno di un Professionista non solo dal punto di vista fisiologico ma anche psicologico”.