Infiltrazioni al ginocchio: gli aspetti da conoscere
Quando il ginocchio comincia a “scricchiolare” e i rimedi tradizionali contro dolore e infiammazione non bastano più, anche fare pochi passi può diventare una sfida.
Le infiltrazioni al ginocchio rappresentano oggi una soluzione mirata per rallentare l’usura articolare, ridurre l’infiammazione e favorire il recupero della mobilità, spesso evitando il ricorso immediato alla chirurgia.
Ma in che cosa consistono? Scoprilo nel nostro articolo!
Cosa sono le infiltrazioni al ginocchio e come eseguono
Le infiltrazioni al ginocchio sono trattamenti medici che consistono nell’iniettare direttamente all’interno dell’articolazione una sostanza con effetto antinfiammatorio, lubrificante o rigenerante, a seconda della condizione da trattare.
Vengono eseguite da un medico/a specialista in ortopedia, fisiatria o reumatologia, in ambulatorio o in un centro medico autorizzato.
Per le infiltrazioni al ginocchio non è necessaria alcuna preparazione particolare. Dopo aver pulito e disinfettato accuratamente la pelle per prevenire infezioni, viene effettuata un’iniezione diretta nell’articolazione interessata.
Durante la somministrazione si può avvertire un leggero dolore o fastidio, ma il recupero è generalmente immediato e, in alcuni casi, il miglioramento dei sintomi può essere percepito fin da subito.
I rischi sono rari e includono infiammazione al sito di iniezione, infezioni o reazioni allergiche alla sostanza iniettata.
A cosa servono le infiltrazioni al ginocchio e quando farle
Le infiltrazioni al ginocchio hanno l’obiettivo di ridurre il dolore e l’infiammazione e migliorare la mobilità articolare. Sono particolarmente indicate per le persone con gonartrosi, anche nelle fasi iniziali o moderate, perché aiutano a contenere i sintomi e a preservare la funzionalità del ginocchio.
Possono essere utili anche per le persone che praticano sport o che svolgono attività lavorative con movimenti ripetitivi o sovraccarichi articolari, spesso cause di tendiniti, borsiti o altre infiammazioni. In alcuni casi, le infiltrazioni vengono prescritte a chi sta recuperando da un trauma o da un intervento chirurgico, per favorire la riabilitazione e migliorare la mobilità.
L’efficacia del trattamento dipende dal tipo di sostanza utilizzata.
Le infiltrazioni a base di cortisone hanno un’azione antinfiammatoria rapida e sono utili soprattutto nelle fasi acute. Quelle con acido ialuronico servono invece a lubrificare l’articolazione, migliorando lo scorrimento e riducendo l’attrito tra le superfici articolari. Le infiltrazioni con plasma ricco di piastrine, o con altri preparati biologici, hanno lo scopo di stimolare la rigenerazione dei tessuti e favorire la guarigione.
Le linee guida sulle infiltrazioni non sono del tutto omogenee: per esempio, quelle dell’European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO) e dell’Osteoarthritis Research Society International (OARSI) raccomandano entrambe sia le infiltrazioni a base di acido ialuronico sia quelle a base di cortisone per il trattamento della gonartrosi, ma con indicazioni e condizioni d’uso diverse.
In generale è il/la medico/a specialista a valutare se e quando sia opportuno ricorrere a questo tipo di trattamento. Le infiltrazioni vengono di solito consigliate quando il dolore non risponde ai farmaci o alla fisioterapia, oppure per ritardare o evitare un intervento chirurgico. Possono essere eseguite come singolo trattamento o in cicli di più sedute, in base alla patologia e alla risposta individuale del paziente.
Cosa fare e non fare dopo infiltrazione al ginocchio
Le infiltrazioni al ginocchio sono una procedura semplice e sicura, ma per ottenere il massimo beneficio è importante seguire alcune precauzioni nelle ore e nei giorni successivi al trattamento.
Subito dopo l’iniezione, il ginocchio può risultare un po’ dolorante o gonfio: si tratta di una reazione normale, che tende a risolversi spontaneamente. In questa fase, la parola d’ordine è prudenza.
Per prima cosa, è bene restare a riposo relativo per circa 24 ore, evitando sforzi o attività fisicamente impegnative. Camminare è possibile, ma con moderazione. Anche guidare è generalmente possibile, ma è prudente attendere qualche ora dopo la procedura, per evitare di farlo con il ginocchio ancora indolenzito. Se invece l’infiltrazione provoca dolore o rigidità, è meglio rimandare la guida al giorno successivo, dando al ginocchio il tempo di recuperare completamente.
Se compare un leggero gonfiore, si può applicare del ghiaccio per 10-15 minuti, più volte al giorno, avendo cura di proteggere la pelle con un panno sottile. È inoltre consigliato mantenere pulita la zona e osservare eventuali segni di infiammazione, come rossore, calore o dolore intenso, che vanno segnalati al/alla medico/a.
Ci sono poi alcune cose da non fare: meglio evitare sport, corse o movimenti bruschi per un paio di giorni, così da non stressare l’articolazione. Anche bagni caldi e sauna sono da rimandare alle 24 ore successive, per ridurre il rischio di infiammazione. Infine, è importante non assumere farmaci antinfiammatori senza consiglio medico.
Seguendo queste semplici regole, il ginocchio ha tutto il tempo per recuperare in modo ottimale e beneficiare al meglio degli effetti dell’infiltrazione.