Nonostante sia ormai passato un po’ di tempo da quella esperienza devastante che è stata, per ognuno di noi e in qualsiasi parte del Mondo, la Pandemia, il tema delle ripercussioni del Covid, sulla salute in genere e ancora di più sulla salute mentale, è ancora molto attuale. Più nello specifico, ci interessa qui riflettere su una particolare tematica che sembra di grande attualità, ed è la depressione post Covid.

Non a caso, proprio della sensibilizzazione di questo tema “silenzioso”, quest’anno, più che mai, si è fatta portatrice la Giornata Mondiale della Salute Mentale cercando di rispondere a queste domande: quanto è ancora presente tra noi la depressione post Covid, quali sono i suoi sintomi e quali evidenze sono ancora visibili?
La Giornata Mondiale della Salute Mentale di questo anno, celebrata come sempre il 10 ottobre, ha assunto in questo senso un significato particolarmente rilevante, in un periodo della nostra storia in cui la nostra società fa ancora i conti con le conseguenze di una Pandemia senza precedenti. Questo perché la salute mentale è diventata sempre più al centro del dibattito della cura, e come tale deve essere preservata e tutelata.

In questo articolo esamineremo dettagliatamente come il Covid-19 l’ha influenzata, ricordando così anche il ruolo determinante di Korian, una realtà che essendo costantemente impegnata nella cura e nel benessere delle persone, è ancora oggi al centro di questa importantissima mission.

Covid e depressione: come il Covid ha influenzato la salute mentale?

Ormai non c’è più alcun dubbio: la Pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto sconvolgente sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo. Oltre alle preoccupazioni per la salute fisica, il Covid-19 ha infatti anche sollevato serie preoccupazioni per la salute mentale.

Secondo studi recenti, il tasso di depressione è notevolmente aumentato durante la Pandemia, con circa il 30% degli adulti che ha dichiarato sintomi depressivi. A cosa è dovuto tutto questo? Il distanziamento sociale, la paura del contagio e le restrizioni hanno sicuramente contribuito a un senso diffuso di isolamento e incertezza, alimentando in questo modo il problema. Non sorprende allora come questo stress psicologico abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale delle persone di tutte le età.

Vediamo ora più nello specifico che cosa si intende per depressione post Covid e quali sono i sintomi maggiormente diffusi.

Depressione post Covid: quali sono i sintomi (generici e più specifici) più rilevanti?

Se da una parte si assiste ad una condizione mentale che porta con sé i caratteristici sintomi della depressione tout court, dall’altra si possono evidenziare anche sintomi più specifici, quelli cioè che si presentano in tutti coloro che abbiano contratto il virus o sia stato coinvolto direttamente o indirettamente nelle sue dinamiche.

Quelli più generici includono una tristezza persistente e profonda, una perdita significativa di interesse nelle attività quotidiane, una fatica e una mancanza di energia costanti, disturbi del sonno e dell’appetito, nonché una bassa autostima e una sensazione di inutilità.

Tra quelli più specifici si rileva la stanchezza costante, che sembra un sintomo comune della depressione post Covid. Le persone che ne soffrono si sentono in questo senso esauste, anche dopo un riposo adeguato, tanto che spesso lottano per trovare l’energia necessaria per affrontare la giornata. Per questa ragione sfera fisica e mentale sono inevitabilmente legate e vanno tutelate in egual misura.

Che cos’è la nebbia mentale del Covid?

Altro sintomo più specifico, di cui si sente molto spesso parlare è la cosiddetta “nebbia mentale del Covid”. Parliamo di un problema attuale e significativo, caratterizzato da difficoltà di concentrazione, confusione, perdita di memoria a breve termine e difficoltà a pensare con lucidità: specifici studi in materia hanno dimostrato come numerose persone che hanno contratto il virus, seppur in forma lieve o asintomatica, siano state colpite dalla nebbia mentale Covid che può perdurare per settimane o mesi dopo la guarigione. Questa può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone, ostacolando la capacità di lavorare e svolgere le attività quotidiane.

Per questo motivo non basta sapere che cos’è la nebbia mentale del Covid, ma anche rivolgersi prontamente ad uno specialista non appena siano evidenti le prime avvisaglie.

Come combattere la depressione (e l’ansia) post Covid?

Affrontare la depressione post Covid (così come l’ansia conseguente al Covid) richiede sicuramente un approccio mirato, basato su un percorso specifico contraddistinto dalla consapevolezza e dalle competenze di uno specialista. Nello specifico facciamo riferimento all’importanza di cercare il supporto di professionisti della salute mentale che possano offrire terapie e trattamenti appropriati.

Importante suggerire anche alcune strategie che, chi soffre di depressione post Covid e dispone di buone risorse personali e sociali, può adottare nella propria vita quotidiana per migliorare il proprio benessere. Queste includono l’esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata, una buona gestione dello stress, ma soprattutto il mantenimento di connessioni sociali: circondarsi di affetti e punti di riferimento è un aspetto capace di fare concretamente la differenza. Purtroppo questo non sempre è possibile per chi, soffrendo di un disagio, tende ad isolarsi e a chiudersi in sé stesso.

Diventa imprescindibile a questo punto chiedere aiuto e rivolgersi a specialisti competenti, come quelli presenti nelle strutture Korian, che, in linea con la propria mission, si vede da sempre impegnata a sostenere la salute mentale delle persone, offrendo servizi e assistenza dedicati al benessere.

Non abbiate mai avere paura di chiedere aiuto. La mente è una fedele alleata, e come tale va preservata e protetta. Non dimenticatelo!

 

Articolo realizzato con il contributo della Dottoressa Limoncelli di Villa Pia.

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