In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali desideriamo riportare l’attenzione su tematiche che coinvolgono da vicino la qualità della vita di molte persone. La colite (spesso identificata con il termine più ampio intestino irritabile) è per esempio un disturbo particolarmente comune che può compromettere significativamente la quotidianità, generando sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea o stitichezza.

Un tema su cui spesso si dibatte in quanto esiste molta disinformazione. Ecco allora che affrontare la colite significa adottare un approccio basato su consapevolezza e prevenzione, due valori fondamentali nella visione del Gruppo Korian, da sempre impegnato nella promozione di stili di vita salutari.

Non a caso, come avremo modo di spiegare, la gestione di questa problematica parte proprio dalle piccole, ma fondamentali, scelte quotidiane: a cominciare dall’alimentazione.

Colite alimentazione consigliata: dalle fibre alle vitamine, ma non solo

È importante sottolineare come non esista una dieta unica e universale, ma alcune linee guida possono orientare verso scelte più consapevoli. Una dieta equilibrata, ricca di alimenti freschi e naturali, rappresenta la base per favorire il benessere intestinale e prevenire l’insorgenza o il peggioramento dei sintomi.

In generale, gli alimenti ricchi di fibre solubili sono spesso consigliati, poiché contribuiscono a rendere le feci più morbide e regolari. Le fibre solubili si trovano in alimenti come avena, mele, carote, patate e legumi ben cotti, e possono essere particolarmente utili nei casi in cui prevalga la stitichezza. Anche frutta e verdura, meglio se di stagione, hanno un ruolo importante. Le verdure e i frutti di colore giallo, rosso e verde apportano vitamine essenziali per la salute dell’intestino, rafforzano le difese immunitarie e aiutano a combattere lo stress ossidativo. Tuttavia, in presenza di sintomi acuti, è preferibile optare per la verdura cotta o in forma di passato per favorire una digestione più semplice.

Quando prevale la diarrea, l’alimentazione dovrebbe essere leggermente diversa: si privilegiano cibi più astringenti, come il riso bianco, il pollo o le banane, riducendo temporaneamente l’apporto di fibre per evitare un effetto lassativo eccessivo. Un’altra regola generale è quella di limitare gli alimenti lavorati, ricchi di additivi e conservanti, e prediligere la semplicità: cucinare in casa, evitando condimenti pesanti, è già un primo passo per aiutare il proprio intestino.

Quali sono gli alimenti da evitare per la colite?

Nel percorso verso una migliore qualità di vita, riconoscere gli alimenti trigger, cioè quelli che più facilmente possono scatenare o peggiorare i sintomi della colite, è un passaggio cruciale.

Tra i principali alimenti da limitare o evitare troviamo:

  • Insaccati e carni conservate: ricchi di grassi saturi e additivi, possono irritare l’intestino.
  • Carne rossa: soprattutto se consumata frequentemente, può peggiorare l’infiammazione intestinale.
  • Formaggi freschi e latticini interi: in alcune persone possono accentuare gonfiore e dolore.
  • Alimenti fritti e troppo grassi: rallentano la digestione e aumentano la produzione di gas intestinali.
  • Cibi e bevande zuccherate o gassate: possono alterare l’equilibrio della flora batterica.
  • Cibi piccanti o molto speziati: spesso mal tollerati da chi soffre di colite.

Ogni persona, tuttavia, può reagire in modo diverso agli stessi alimenti. Proprio per questo è utile osservare il proprio corpo e tenere traccia delle reazioni, evitando rigidità eccessive, ma prestando attenzione ai segnali che l’organismo invia.

Dieta con colite: l’importanza di diversificare e affidarsi ad uno specialista

Nel mondo dell’informazione digitale, è frequente imbattersi in articoli o video che propongono “diete miracolose” per ogni tipo di disturbo. Tuttavia, quando si parla di colite, il fai-da-te può essere controproducente. La dieta deve essere personalizzata, costruita sulla base della storia clinica della persona, dei sintomi prevalenti, delle patologie associate e delle abitudini di vita.

Spesso le persone arrivano già con un’idea di dieta preconfezionata, magari ispirata da letture online o esperienze altrui, ma l’unica via realmente efficace è quella costruita insieme a uno specialista. Solo un professionista può indicare un piano alimentare su misura, valutare l’evoluzione del disturbo e adattare le indicazioni nel tempo.

Una dieta ben studiata non deve essere eccessivamente restrittiva: mangiare “un po’ di tutto”, con moderazione, è spesso il modo migliore per non incorrere in carenze nutrizionali. Fondamentale è anche suddividere l’apporto calorico in più pasti giornalieri, evitando abbuffate o lunghi digiuni, che possono irritare ulteriormente l’intestino.

Non solo l’alimentazione per la colite: idratazione e stile di vita

Affrontare la colite in modo efficace significa guardare oltre il cibo. Uno stile di vita equilibrato può fare la differenza nel prevenire e gestire i sintomi.

Uno dei pilastri è l’idratazione: bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno (valore indicativo che può variare in base alla stagione e alle caratteristiche della persona) è fondamentale per mantenere l’intestino in salute. L’acqua facilita il transito intestinale, previene la stitichezza e contribuisce al corretto assorbimento dei nutrienti.

Anche lo stress gioca un ruolo non trascurabile. La connessione tra cervello e intestino è ormai riconosciuta: ansia, tensioni e ritmi frenetici possono accentuare i sintomi della colite. È quindi consigliabile adottare strategie di rilassamento, come esercizi di respirazione, meditazione o attività fisica moderata.

Non va sottovalutata nemmeno l’importanza della regolarità dei pasti. Mangiare agli stessi orari, in un ambiente tranquillo, masticando lentamente, aiuta la digestione e favorisce un miglior dialogo tra corpo e mente.

Infine, anche l’attività fisica, svolta con costanza e senza eccessi, può contribuire a migliorare la motilità intestinale e ridurre i sintomi associati alla colite.

 

Articolo realizzato con il contributo del Dott. Andrea Nucci, gastroenterologo del Gruppo Korian.

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