Il Long Covid sintomi, la sua durata, ma soprattutto i suoi effetti sono ancora oggi tra le preoccupazioni maggiori per chi negli ultimi mesi ha contratto il Coronavirus. Infatti, quando ci troviamo di fronte a sintomi come stanchezza, spossatezza e mancanza di appetito, pur avendo già superato il momento più concitato del Virus, è lecito domandarsi se quelle fastidiose sensazioni non siano un ulteriore campanello d’allarme con cui dovremo convivere ancora a lungo.

È stata descritta una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di alcuni sintomi riconducibili al Covid-19, che persistono anche per settimane o mesi dopo la guarigione, proprio quando pensavamo di esserci lasciati alle spalle l’infezione da SARV-CoV2. I sintomi del long Covid, il nome della sindrome per l’appunto, possono manifestarsi con differenti modalità ed intensità, a seconda del paziente: per questa ragione è bene conoscere a cosa stiamo andando incontro per conviverci al meglio e valutare le corrette opzioni terapeutiche

CHE COS’È IL LONG COVID?

Sicuramente sarà capitato di sentirne parlare in numerosi contesti informativi, in alcuni casi con informazioni contraddittorie o comunque non così semplici da comprendere. Per questa ragione è facile fraintendere i sintomi long Covid, quanto questo possa durare, e chi possa colpire. Ecco perché vogliamo da subito fare chiarezza. Che cos’è il long Covid? Con questo nome facciamo riferimento ad una condizione di persistenza di segni e sintomi che si sviluppano dopo un’infezione acuta da SARS-CoV-2. Entrando maggiormente nello specifico, quando questi sintomi persistono dalle quattro alle dodici settimane dall’infezione, si parla di “Covid-19 sintomatico persistente”; se i sintomi si prolungano per più di tre mesi e non possono essere spiegati da nessun’altra condizione, si parla quindi di Sindrome post-CoViD. In questo senso, il long CoViD include entrambe queste condizioni, interessando secondo le stime una buona parte di coloro che hanno precedentemente contratto il virus. La genesi di questa patologia non è ancora nota, ma crescenti evidenze scientifiche rintracciano la persistenza di rna virale o di proteine virali nei tessuti dei pazienti affetti da long CoViD.

QUALI SONO I SINTOMI DI LONG COVID?

Riconoscere i sintomi long Covid non è semplice in quanto, così come avveniva per il Covid-19, spesso si è portati a confonderli con altre patologie o malanni di stagione. Inoltre, i sintomi di long Covid possono variare da persona a persona.

Si manifestano generalmente a livello respiratorio, cardiovascolare, gastrointestinale, e anche psicologico. Tra i sintomi “generali” più diffusi sono riscontrabili fatica persistente, stanchezza, debolezza muscolare, dolori diffusi, riduzione dell’appetito e peggioramento dello stato di salute percepito.

Tra i sintomi long Covid di natura respiratoria, invece, i più frequenti sono senza dubbio dispnea, tosse persistente e diminuzione della capacità di espansione della gabbia toracica; mentre tra quelli neurologici è doveroso menzionare la cefalea, capace di insorgere come sintomo nuovo oppure come peggioramento di una sintomatologia preesistente. Di fatto è importantissimo non dare mai nulla per scontato, a maggior ragione quando si manifestano sintomi legati all’apparato cardiovascolare: palpitazioni, senso di oppressione e dolore al petto, tachicardia, aritmie e variazione della pressione arteriosa sono quindi solo alcuni esempi.

È bene affidarsi alla competenza di uno specialista alla comparsa di tutti quei fastidi che già comparivano durante il periodo di infezione del virus, come disturbi dell’olfatto, del gusto, dell’udito, ma anche nausea, dolori addominali e reflusso gastroesofageo.

LONG COVID: QUANTO DURA?

In molti si domandano anche quanto dura il long Covid. Purtroppo, poiché il virus SARS-CoV-2 responsabile dell’infezione ha iniziato a diffondersi ampiamente solo all’inizio del 2020, non vi sono attualmente dati sufficienti per individuare la durata di questa patologia. Di fatto l’osservazione degli effetti a lungo termine e la casistica sono quindi ancora limitati. Anche in questo caso, comunque, la durata della patologia varia da paziente a paziente, con casi che si protraggono a lungo, fino a tre mesi, senza dimenticare di quelle che sono inevitabilmente alcune conseguenze a livello psicologico ed emotivo. Problematiche capaci di limitare ed influenzare la serenità della persona coinvolta, anche a distanza di diverso tempo dall’infezione. Quello che è certo, invece, è che questa problematica pur protraendosi non può comunque risultare contagiosa. Di conseguenza è sostanzialmente inutile fare un tampone molecolare o antigenico, i quali non costituiscono un prerequisito per la diagnosi.

EFFETTI LONG COVID SU BAMBINI E ADULTI

Gli effetti long Covid, sia sui bambini che sugli adulti, possono essere molteplici. Occorre tuttavia partire dal presupposto che la diagnosi è prettamente clinica, e per questa ragione si basa su una storia di Covid-19 e un mancato recupero completo, con lo sviluppo di alcuni sintomi che andranno quindi a ripresentarsi. Ricordando naturalmente che ogni “variante” ha le sue caratteristiche. È infatti importante sottolineare che se di regola esisteva – nelle prime forme di Covid-19 e in quelle successive associate alla variante Delta – correlazione fra l’entità della malattia e il rischio di sviluppo long Covid, con Omicron questa evidenza viene meno e pertanto anche in caso di infezione lieve o infezione asintomatica possono instaurarsi quadri di long Covid.

Ad essere maggiormente colpite sono tendenzialmente le donne, ma anche chi ha un’età avanzata, è obeso o sovrappeso e chi è stato ospedalizzato per diverse settimane. I casi ad oggi sono pochi ma anche nei bambini il long Covid può determinare la comparsa di una sintomatologia tardiva e persistente per diversi mesi. Analogamente che per gli adulti, anche tra i più piccoli i sintomi più diffusi sono febbre, disturbi gastro-intestinali, affaticamento, mal di gola, cefalea e disturbo del sonno.