Disartria
La disartria è un disturbo del linguaggio che rende il modo di parlare poco chiaro, rallentato, con alterazioni del tono e in generale difficoltoso. Questa condizione può avere molte cause, tra loro profondamente differenti ma che hanno in comune la presenza di un danno cerebrale che determina un problema nei muscoli che controllano la parola (muscoli di lingua, labbra, corde vocali diaframma). Per questa ragione, nella lingua inglese la disartria non è considerata propriamente un disturbo del linguaggio quanto un disturbo del parlato (speech disorder) o, in linguaggio specialistico, un disturbo dell’articolazione. Dal punto di vista etimologico, infatti, il significato di disartria è “condizione di difficoltà nell’articolazione”. Inoltre, va anticipato che, più che una malattia in sé, la disartria può essere considerata il sintomo di un danno neurologico sottostante.
La disartria è classificata in sei tipi principali, a seconda della localizzazione del danno cerebrale:
- disartria flaccida, che deriva da un danno ai motoneuroni inferiori, parte del sistema nervoso periferico;
- disartria spastica, causata da un danno ai motoneuroni superiori, presenti in uno o entrambi gli emisferi cerebrali e parte del sistema nervoso centrale;
- disartria atassica, dovuta a un danno al cervelletto, la parte del cervello che coordina i movimenti muscolari;
- disartria ipocinetica, dovuta a un danno ai gangli della base, strutture del cervello che regolano il movimento muscolare;
- disartria ipercinetica, che dipende anch’essa da un danno ai gangli della base, ma che ha effetti diversi sulla voce;
- disartria mista, che combina caratteristiche di due o più delle forme precedenti ed è la più comune.
Quali sono le cause della disartria?
La disartria può essere dovuta a molte cause diverse per natura ma che, in generale, risultano in un danno cerebrale nelle strutture coinvolte nel controllo dei muscoli che permettono l’espressione verbale (la parola). In base alla fase della vita in cui tale danno si verifica, la disartria può essere distinta in:
- dello sviluppo, che si presenta nell’infanzia ed è di solito dovuta a danni cerebrali subìti durante lo sviluppo fetale o alla nascita;
- acquisita, quando insorge in età adulta a causa di danni cerebrali successivi.
Alcune possibili cause di disartria
- Malattie infettive, tra cui per esempio la malattia di Creutzfeldt-Jakob (una rara malattia neurodegenerativa) e altre forme di encefalopatia, le complicanze neurologiche dell’AIDS, la poliomielite, la meningite da Herpes zoster;
- disturbi vascolari che causano danni al cervello (come l’ictus o la presenza di malformazioni arterovenose congenite);
- tumori del sistema nervoso;
- malattie demielinizzanti, cioè che determinano la perdita del rivestimento esterno dei neuroni, come la sclerosi multipla;
- malattie neurodegenerative quali la malattia di Parkinson, la malattia di Huntington e molte altre;
- traumi cerebrali, che per esempio determinano paralisi cerebrale;
- esposizione a tossine quali metalli pesanti, sostanze d’abuso ed eccesso di alcol.
È comunque importante evidenziare che non necessariamente queste condizioni causano disartria: quest’ultima però può essere più o meno comune nelle diverse patologie (per esempio interessa fino al 100% delle persone con malattia di Parkinson, ma solo fino alla metà o poco più di quelle che hanno avuto un ictus o con sclerosi multipla).
Vale la pena sottolineare che le diverse cause di disartria sono accomunate da una base neurologica. Quando le difficoltà nel parlare insorgono a causa di condizioni non neurologiche (per esempio labio- o palatoschisi), non sono considerate disartria.
La disartria può originare da diverse malattie e condizioni neurologiche.
Quali sono i sintomi della disartria?
La disartria è caratterizzata dalle alterazioni del linguaggio parlato, dovute alla difficoltà di muovere propriamente lingua, labbra, mandibola o altre strutture necessarie. Di conseguenza, può manifestarsi con:
- un parlare poco chiaro, strascicato, troppo lento o troppo veloce;
- un tono troppo alto o troppo basso, o ancora nasale, monotono, rauco e in generale alterato;
- pause frequenti nel discorso, senza riuscire a completare le frasi.
Le diverse tipologie di disartria sono caratterizzate da alterazioni del parlato specifiche. Per esempio, nella disartria ipocinetica, associata alla malattia di Parkinson, il tono è monotono, il parlare è basso e poco articolato e si possono osservare ritardi nell’inizio del discorso, alternati a un’accelerazione nell’emissione delle parole. Nella disartria flaccida, invece, il parlato è lento e nasale; nella spastica, è aspro, con tono grave e caratterizzato da errori costanti.
In alcuni casi, insieme alla disartria si può presentare disfagia, cioè la difficoltà a deglutire. Questo è un problema aggiuntivo, ma anche la sola disartria può avere gravi effetti sociali sulla vita della persona a causa delle difficoltà che causa nella comunicazione: lo stress che ne deriva può portare anche a disturbi mentali come la depressione.
Come si arriva alla diagnosi di disartria?
Per la diagnosi di disartria è essenziale un’accurata valutazione clinica, cui si unisce una valutazione completa del linguaggio, che comprenda anche un’attenta anamnesi. Nella valutazione sono compresi anche l’esame dell’apparato orale e dei meccanismi della parola (cioè come si muovono lingua, labbra, mandibola e palato), l’analisi degli altri sistemi che servono per parlare (per esempio la valutazione della respirazione), le valutazioni percettiva (il modo in cui la persona parla) e dell’intellegibilità (quanto il linguaggio sia comprensibile per un ascoltatore esterno).
In altre parole, la diagnosi di disartria non si basa solo sull’ascolto della voce, ma su una valutazione completa che considera storia clinica, funzionamento dei muscoli della bocca, diversi aspetti della produzione del linguaggio e chiarezza complessiva della comunicazione, e che si esegue anche attraverso test mirati.
Inoltre, nel contesto della diagnosi possono essere indicati ulteriori test, strumentali o di laboratorio, per indagare le cause della disartria.
La diagnosi di disartria richiede una valutazione completa del linguaggio, anche con test mirati.
Come si previene la disartria?
La disartria ha diverse possibili cause, non tutte prevenibili. Si può dire che proteggersi dai traumi, seguire le corrette norme igieniche per limitare il rischio di infezioni e seguire uno stile di vita sano (con dieta equilibrata, regolare esercizio fisico e astensione dal fumo) per la prevenzione di ictus e altre condizioni che possono ripercuotersi anche a livello neurologico sono comunque sempre buone indicazioni per proteggere la propria salute e ridurre la probabilità di disartria.
Qual è il trattamento della disartria?
Nell’ambito del trattamento della disartria è sempre fondamentale tenere in considerazione le cause che hanno originato la condizione. Infatti, non sempre la disartria può guarire del tutto: in effetti questa condizione non è tanto una malattia quanto il sintomo di un danno al sistema nervoso e ai muscoli che controllano la parola; se tale danno è lieve e temporaneo (come può avvenire in alcune infezioni), anche la disartria può risolversi. Tuttavia, in molte situazioni la condizione è cronica e, a seconda dei casi, il trattamento di logopedia consente semmai un recupero parziale o di mantenere quanto più a lungo possibile le abilità comunicative. In quest’ottica, il trattamento può anche comprendere strategie per compensare il disturbo di linguaggio. In linea di massima, infatti, si possono distinguere:
- strategie riparative, che mirano a massimizzare la chiarezza del linguaggio lavorando direttamente sulle funzioni dei diversi sistemi che producono la parola (per esempio su respirazione, fonazione, articolazione);
- strategie compensatorie, cioè che mirano a favorire la partecipazione alla vita quotidiana, concentrandosi sulla comunicazione funzionale, cioè sul farsi capire nel modo più efficace possibile (comprendono anche l’uso di strumenti di Comunicazione Aumentativa e Alternativa, CAA), per esempio con dispositivi che generano voce sintetica o tavole alfabetiche, che possono integrare o sostituire il linguaggio verbale.
- American Speech-Language-Hearing Association, Dysarthria in Adults, https://www.asha.org/practice-portal/clinical-topics/dysarthria-in-adults/
- Cleveland Clinic, Dysarthria, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/17653-dysarthria
- Enderby P. Disorders of communication: dysarthria. Handb Clin Neurol, 110:273-81 (2013) 10.1016/B978-0-444-52901-5.00022-8
- Jayaraman DK, Das JM. Dysarthria. StatPearls (2023) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK592453/
Korian Redazione
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