Artrosi della spalla

L’artrosi della spalla è una malattia degenerativa provocata dal progressivo danneggiamento della cartilagine articolare: scopri quali sono le cause, i sintomi e i rimedi per questa condizione
Korian Redazione

Korian Redazione

Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
7 Agosto 2025

    L’artrosi della spalla è una malattia degenerativa caratterizzata da un danno progressivo della cartilagine che riveste le articolazioni che regolano il movimento della spalla, con la formazione di erosioni ossee, dolore e una graduale perdita della funzionalità motoria.


    Per comprendere meglio come si sviluppa questa condizione patologica e quali parti colpisce, è utile conoscere come è composta l’articolazione della spalla. È costituita da tre ossa: la scapola, l’omero e la clavicola, che formano due articolazioni:

    • l’articolazione gleno-omerale: è la principale articolazione della spalla, in cui la testa dell’omero si inserisce nella glenoide, la cavità della scapola;
    • l’articolazione acromion-claveare: si trova dove la clavicola si unisce all’acromion, la parte superiore e laterale della scapola.

    L’artrosi può colpire entrambe queste articolazioni, ma è più frequente nell’articolazione gleno-omerale (artrosi gleno-omerale). Normalmente, la cartilagine che riveste la testa dell’omero e la glenoide permette alle superfici ossee di scorrere senza attrito e funge da cuscinetto contro gli urti. Con il passare del tempo, questa cartilagine può deteriorarsi e quando si assottiglia e si consuma del tutto, le ossa iniziano a sfregare tra loro, provocando dolore, rigidità e limitazione dei movimenti.

    L’artrosi della spalla può presentarsi in forma concentrica o eccentrica.

    Nell’artrosi concentrica, l’usura della cartilagine è uniforme e la testa dell’omero rimane centrata rispetto alla glenoide, mantenendo il corretto allineamento articolare. Al contrario, nell’artrosi eccentrica l’usura è asimmetrica e la testa omerale si sposta rispetto alla sua sede naturale, spesso verso l’alto o indietro, generalmente a causa di una lesione della cuffia dei rotatori, un gruppo di muscoli e tendini che avvolgono l’articolazione gleno-omerale della spalla, stabilizzandola.


    L’artrosi della spalla si sviluppa in quattro stadi principali:

    • stadio 1 – iniziale: la cartilagine inizia ad ammorbidirsi, ma i sintomi sono assenti o molto lievi e poco significativi;
    • stadio 2 – lieve: compaiono le prime crepe sulla superficie della cartilagine; si manifestano dolore e rigidità durante i movimenti della spalla;
    • stadio 3 – moderato: la cartilagine si indebolisce e inizia a sfaldarsi, perdendo la sua funzione ammortizzante; il dolore diventa più frequente con il movimento, mentre la rigidità si accentua dopo lunghi periodi di inattività o riposo;
    • stadio 4 – avanzato: la cartilagine è completamente consumata e l’osso sottostante rimane esposto; le ossa della spalla sfregano tra loro, provocando dolore, gonfiore e rigidità intensi, anche a riposo; in questo stadio si possono formare speroni ossei (osteofiti), che ostacolano il movimento e possono staccarsi, diventando corpi mobili all’interno dell’articolazione.

    L’artrosi della spalla è meno frequente rispetto a quella dell’anca o del ginocchio, ma si stima che circa una persona su tre oltre i 50 anni, soprattutto di sesso femminile, ne sia colpita in qualche misura.

    L’artrosi della spalla è meno comune rispetto a quella dell’anca o del ginocchio, ma si stima che circa una persona su tre sopra i 50 anni ne sia colpita in qualche misura.

    artrosi della spalla

    Quali sono le cause dell’artrosi della spalla?

    Nella maggior parte dei casi, l’artrosi della spalla si sviluppa senza una causa precisa e identificabile, come parte del naturale processo di invecchiamento.

    Quali sono i fattori di rischio dell’artrosi della spalla?

    Ci sono diversi fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo dell’artrosi della spalla, tra cui:

    • traumi o infortuni: fratture, lussazioni o impatti gravi possono danneggiare la superficie cartilaginea dell’articolazione;
    • malattie infiammatorie articolari: in condizioni autoimmuni come l’artrite reumatoide, il sistema immunitario attacca i tessuti sani, compreso il rivestimento dell’articolazione;
    • lesioni ai tendini della spalla: per esempio alla cuffia dei rotatori;
    • problemi neurologici: compromettono la funzionalità della spalla;
    • osteonecrosi: morte di parte della testa dell’omero causata da un’interruzione del flusso sanguigno, spesso dovuta a traumi o ad alcune malattie;
    • instabilità gleno-omerale: può alterare i normali movimenti dell’articolazione;
    • malattie sistemiche: per esempio la gotta o l’anemia falciforme;
    • età superiore ai 50 anni;
    • sesso femminile;
    • obesità: può favorire l’usura delle articolazioni;
    • familiarità per la malattia;
    • condizioni climatiche: per esempio l’umidità o la pioggia possono accentuare i sintomi dolorosi;
    • attività lavorative o sportive: professioni fisicamente impegnative o sport che prevedono movimenti ripetitivi e sopra la testa possono aumentare il rischio di sviluppare artrosi della spalla;
    • tabagismo e disturbo da uso di alcol.

    Quali sono i sintomi dell’artrosi della spalla?

    I sintomi dell’artrosi della spalla possono variare notevolmente da persona a persona e la loro gravità non sempre corrisponde al livello di danneggiamento della cartilagine.

    Il dolore è il sintomo più comune. Inizialmente si avverte durante l’attività o con il movimento del braccio, ma tende a peggiorare progressivamente e può comparire anche in assenza di movimento, diventando continuo e persistendo anche a riposo, fino a interferire con il sonno e le attività quotidiane. Spesso il dolore si irradia lungo il braccio e, nelle forme più gravi, può estendersi fino al gomito o al polso. La malattia è caratterizzata da un andamento alternante, con fasi di dolore intenso che possono durare settimane o mesi, seguite da periodi in cui i disturbi sono lievi o assenti.

    Altri sintomi comuni includono:

    • rigidità e perdita della mobilità: la spalla può risultare rigida, con una progressiva riduzione della libertà di movimento; la rigidità può essere più marcata al mattino o dopo lunghi periodi di inattività, ma tende a migliorare con il movimento;
    • rumori articolari (crepitii): durante i movimenti si possono percepire sfregamenti, clic, scrosci o schiocchi causati dall’irregolarità delle superfici articolari, che possono manifestarsi con o senza dolore;
    • versamento articolare: talvolta si verifica un accumulo di liquido all’interno dell’articolazione;
    • disturbi del sonno: il dolore e la difficoltà a trovare una posizione comoda possono compromettere il riposo notturno.
    artrite della spalla

    Come si arriva alla diagnosi di artrosi della spalla?

    In genere, la diagnosi dell’artrosi della spalla viene formulata dal/la medico/a durante una visita ortopedica. Oltre alla raccolta anamnestica, viene eseguito un esame obiettivo approfondito, valutando la forza muscolare, la presenza di dolore alla palpazione o crepitii e di eventuale gonfiore o ingrossamento della spalla, la mobilità dell’articolazione e l’eventuale presenza di segni di lesioni recenti o pregresse o di artrosi in altre articolazioni.

    Dopo la visita ortopedica potrebbero essere necessari ulteriori esami quali:

    • radiografia della spalla (RX): consente di valutare lo stato delle ossa e lo spazio articolare, pur senza permettere la visualizzazione diretta della cartilagine; in presenza di artrosi, può evidenziare la riduzione dello spazio articolare, alterazioni ossee, osteofiti e cisti;
    • tomografia computerizzata della spalla (TC): permette di individuare eventuali difetti articolari e spesso è indicata per la pianificazione di un intervento chirurgico;
    • risonanza magnetica della spalla (RM): permette di identificare lesioni dei tessuti molli o alterazioni sottili della cartilagine; la presenza di edema è indice di un coinvolgimento avanzato della cartilagine.

    Come si previene l’artrosi della spalla?

    L’artrosi della spalla, pur essendo spesso legata all’invecchiamento e al naturale deterioramento delle articolazioni, può essere prevenuta o rallentata adottando alcune strategie utili per mantenere la salute articolare, quali:

    • mantenere un peso corporeo sano: il sovrappeso aumenta il carico sulle articolazioni, comprese quelle della spalla, e può contribuire al deterioramento della cartilagine;
    • praticare attività fisica regolare: esercizi mirati al rafforzamento dei muscoli che supportano la spalla aiutano a stabilizzare l’articolazione e a prevenire microtraumi;
    • evitare movimenti ripetitivi e sovraccarichi: le attività che comportano gesti ripetitivi sopra la testa o il sollevamento di carichi eccessivi possono accelerare l’usura articolare;
    • correggere eventuali difetti posturali: una buona postura riduce lo stress sulle articolazioni della spalla; in caso di squilibri muscolari o alterazioni della postura, può essere utile rivolgersi a un/una fisiatra;
    • prevenire e trattare tempestivamente traumi alla spalla: fratture, lussazioni o lesioni ai tendini e ai legamenti devono essere gestiti correttamente per evitare danni secondari all’articolazione;
    • adottare uno stile di vita sano: evitare il fumo e ridurre l’assunzione eccessiva di alcol contribuiscono alla salute generale delle ossa e delle articolazioni.

    Qual è il trattamento dell’artrosi della spalla?

    L’artrosi è una malattia cronica per la quale non esiste una cura definitiva. Le opzioni di trattamento di tipo conservativo hanno l’obiettivo di ridurre il dolore e mantenere la mobilità della spalla e comprendono:

    • modifiche dello stile di vita: è indicato limitare le attività quotidiane e sportive che causano dolore alla spalla;
    • esercizi per la spalla: lo stretching quotidiano (2-3 minuti al giorno) è utile per mantenere o migliorare la mobilità articolare e prevenire la perdita progressiva del movimento; il rafforzamento muscolare, non è generalmente consigliato poiché può aumentare il dolore, ma può essere eseguito se ben tollerato;
    • tecniche aggiuntive: agopuntura, dry needling, massaggi, elettroterapia (TENS Stimolazione Elettrica Transcutanea dei Nervi), termoterapia, mobilizzazioni articolari, kinesio taping e analisi biomeccanica possono aiutare nella gestione del dolore;
    • ghiaccio: l’applicazione più volte al giorno per 20-30 minuti contribuisce a ridurre l’infiammazione e ad alleviare il dolore; può essere utile anche prima di coricarsi in caso di dolore notturno;
    • calore umido: può favorire il riscaldamento dell’articolazione prima dello stretching;
    • farmaci per la gestione del dolore: il paracetamolo rappresenta l’opzione di prima scelta; i salicilati e soprattutto i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) risultano generalmente più efficaci, ma richiedono cautela nell’uso; è sempre buona prassi consultare il/la medico/a prima di assumere farmaci;
    • infiltrazioni con corticosteroidi: possono ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore; viene raccomandato di non superare tre somministrazioni l’anno e di evitare un intervento chirurgico entro tre mesi dall’ultima iniezione;
    • infiltrazioni con acido ialuronico: possono migliorare dolore e funzione articolare, sebbene raramente riescano a eliminare completamente il dolore.


    Se i rimedi conservativi non sono efficaci e l’artrosi progredisce, si procede con un approccio chirurgico:

    • protesi di spalla: prevede la sostituzione delle parti articolari danneggiate con componenti artificiali in metallo e plastica; la sostituzione totale o inversa della spalla rappresenta la soluzione preferita nei casi di artrosi grave;
    • debridement artroscopico: consiste nella rimozione dei frammenti di cartilagine danneggiata e nella pulizia dell’articolazione mediante strumenti introdotti attraverso piccole incisioni; è indicato nei casi lievi e può offrire sollievo dal dolore per 12-24 mesi, pur non rappresentando una soluzione definitiva.

    L’obiettivo principale della chirurgia è il sollievo dal dolore, più che il recupero completo della funzione articolare. La scelta del tipo di intervento dipende da fattori quali età, occupazione, livello di attività, aspettative, dimensione e localizzazione delle lesioni.

     

    I trattamenti per l’artrosi della spalla mirano a ridurre il dolore e mantenere la mobilità; se i trattamenti conservativi non risultano efficaci, si può ricorrere alla chirurgia.

    Korian Redazione

    Korian Redazione

    Redazione scientifica

    L’attività redazionale di Korian si basa su un approccio rigoroso e responsabile alla divulgazione scientifica, con l’obiettivo di offrire contenuti che siano clinicamente accurati e accessibili. Grazie al supporto di un pool di esperti, tra cui medici, biologi e professionisti del settore, specializzati in comunicazione medica, sviluppiamo testi che riflettono l’attualità delle conoscenze scientifiche…Leggi di più