Artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è una patologia autoimmune che causa l’infiammazione delle articolazioni, soprattutto quelle di mani, caviglie, piedi e ginocchia, su entrambi i lati del corpo.
Un’articolazione è la struttura in cui due o più ossa si incontrano; consente il movimento e, allo stesso tempo, mantiene la stabilità dello scheletro. Esistono diversi tipi di articolazione tra loro differenti: in linea generale, comunque, sono costituite da superfici ossee rivestite da cartilagine, un tessuto liscio e resistente che riduce l’attrito e assorbe gli urti. Nell’artrite reumatoide è proprio questa cartilagine che è attaccata dal sistema immunitario, causandone l’infiammazione. Il risultato è che, nel tempo, l’articolazione viene deformata e, a lungo termine e senza trattamento, l’osso stesso può essere danneggiato. In alcuni casi, oltre alle articolazioni, la patologia può interessare anche altri tessuti, strutture e organi del corpo, tra cui, per esempio, la pelle e il cuore.
L’artrite reumatoide è una condizione cronica, di solito diagnosticata nelle persone adulte tra i 30 e i 60 anni, ma che può presentarsi anche in età più giovanili o viceversa più avanzate (si parla in questi casi, rispettivamente, di artrite reumatoide giovanile e artrite reumatoide a esordio tardivo). Interessa più le donne che gli uomini e può portare a difficoltà importanti nello svolgere le proprie attività quotidiane.
L’artrite reumatoide, e più in generale l’artrite, non deve essere confusa con l’artrosi: il primo termine indica infatti una condizione infiammatoria (il suffisso –ite, in medicina, è di solito usato per indicare le infiammazioni), mentre l’artrosi è una condizione degenerativa in cui la cartilagine articolare si deteriora in modo progressivo.

Quali sono le cause dell’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria di origine autoimmune: significa che il sistema immunitario dell’organismo riconosce e attacca le proprie strutture, determinando uno stato infiammatorio. Nel caso specifico dell’artrite reumatoide, il sistema immunitario attacca la cartilagine delle articolazioni e, in molti casi, anche strutture differenti, come per esempio cuore, polmoni, pelle, occhi e nervi. L’infiammazione causata dal sistema immunitario provoca nel tempo un danno alle strutture e ai tessuti dell’articolazione, che, in assenza di un adeguato trattamento, può portare a una distruzione permanente.
Come per molte altre patologie autoimmuni, la causa specifica dell’artrite reumatoide non è nota: non è chiaro, cioè, cosa faccia sì che il sistema immunitario inizi ad attaccare il proprio stesso organismo. La ricerca ha comunque evidenziato come nello sviluppo dell’artrite reumatoide entrino in gioco diversi fattori genetici e ambientali che, insieme, contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare la patologia.
Fattori di rischio per l’artrite reumatoide
- Genetica. Gli studi hanno mostrato una base genetica dell’artrite reumatoide, che si presenta più di frequente in persone i cui parenti hanno la stessa patologia. La ricerca ha anche permesso di evidenziare come le varianti di alcuni geni siano associate all’artrite reumatoide, in particolare quelli che determinano la presenza di specifiche molecole sulle cellule del sistema immunitario (antigeni del complesso MHC-II) e che rappresentano una sorta di vetrina che informa il sistema immunitario della presenza di un’infezione. Inoltre, nell’artrite reumatoide sembrano essere coinvolti anche cambiamenti epigenetici, ossia modifiche del DNA che non ne alterano la sequenza ma solo la struttura, influenzando così la possibilità di esprimere alcuni geni. È comunque importante ricordare che la genetica spiega solo in parte l’artrite reumatoide: le varianti dei diversi geni possono aumentare il rischio, ma non necessariamente determinano la comparsa della malattia.
- Sesso. Le donne sono interessate dall’artrite reumatoide molto più di frequente rispetto agli uomini; questo ha portato a ipotizzare che nello sviluppo della malattia possano essere coinvolti anche gli ormoni sessuali femminili.
- Fattori ambientali. Il fattore ambientale che ha dimostrato una maggior associazione con l’artrite reumatoide è il fumo di sigaretta, che non solo aumenta la probabilità di sviluppare la patologia, ma sembra anche peggiorarne i sintomi. Tuttavia, anche altri fattori ambientali potrebbero essere coinvolti in questa patologia: tra quelli indagati vi sono la gengivite, le alterazioni del microbiota intestinale e, non da ultima, l’obesità, che secondo vari studi può aumentare il rischio di sviluppare la condizione.
L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune, ma non sono note le cause precise: si pensa siano coinvolti fattori sia genetici sia ambientali

Quali sono i sintomi dell’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide può manifestarsi in modo differente in ogni persona. In linea di massima, però, i sintomi iniziali della malattia comprendono la rigidità e/o il dolore in piccole articolazioni, come quelle delle mani e dei piedi. I sintomi possono peggiorare più o meno rapidamente, a volte anche nell’arco di anni: il dolore e la rigidità iniziano a interessare diverse articolazioni anche più grandi, di solito in modo simmetrico (per esempio, entrambi i polsi o entrambe le spalle) e tendono a essere più intensi al mattino o dopo essere rimasti fermi per molto tempo. Si possono presentare anche debolezza e affaticamento e, in alcuni casi, febbre e anemia. Nel tempo, il dolore si fa più continuativo e le articolazioni possono iniziare ad apparire gonfie.
Nella maggior parte delle persone, i sintomi tendono a presentarsi in periodi di riacutizzazione, alternati a periodi in cui sono assenti.
È importante precisare che per molte persone l’artrite reumatoide non coinvolge le sole articolazioni ma anche altri organi e tessuti del corpo. L’infiammazione autoimmune può infatti interessare per esempio occhi e bocca, causandone secchezza, o ancora organi come la pelle, il cuore e i polmoni, o i vasi sanguigni e i nervi. Alle possibili complicanze legate al danno articolare, che può essere permanente, si associano quindi anche quelle per gli altri organi colpiti dalla malattia; inoltre, l’artrite reumatoide può portare anche a osteoporosi e a un maggior rischio di trombosi venosa.
Infine, è importante sottolineare che l’artrite reumatoide può avere un impatto significativamente negativo sulla vita di chi ne soffre, portando anche alla depressione.
Il dolore e la rigidità articolare possono avere un significativo impatto negativo sulla vita delle persone con artrite reumatoide.
Come si arriva alla diagnosi di artrite reumatoide?
La figura specialistica di riferimento per la diagnosi di artrite reumatoide è il/la reumatologo/a; è importante precisare da subito che non c’è un singolo esame per la diagnosi di questa malattia e, poiché sono varie le condizioni che possono causare infiammazione alle articolazioni, il percorso diagnostico può richiedere un certo periodo di tempo e di tenere in considerazione diversi elementi.
L’anamnesi con la raccolta dei sintomi e di eventuali fattori di rischio (come la presenza di parenti con artrite reumatoide) rappresenta il primo e fondamentale passaggio. Servono quindi esami di laboratorio e strumentali che, vale la pena ribadirlo, non consentono la diagnosi se presi singolarmente ma solo valutandoli insieme.
Esami per la diagnosi di artrite reumatoide
- Esami del sangue. Servono a indagare alcuni marcatori di infiammazione e la presenza di autoanticorpi (cioè anticorpi che agiscono contro le cellule dell’organismo) specifici. In particolare, si esaminano:
- VES o velocità di eritrosedimentazione, una misura di quanto velocemente i globuli rossi si depositano sul fondo di una provetta (più rapidamente si accumulano, più è probabile che ci sia un’infiammazione in corso);
- proteina C reattiva, una proteina prodotta dal fegato in risposta a stati infiammatori acuti;
- fattore reumatoide, un tipo di anticorpo associato a condizioni autoimmuni (non solo artrite reumatoide ma anche, per esempio, sclerodermia e lupus eritematoso sistemico) e che può presentarsi anche nel caso di infezioni croniche (per esempio tubercolosi o epatite C);
- anticorpi anti-CCP, più specifici per l’artrite reumatoide, che riconoscono particolari proteine modificate da un particolare processo (la citrullinazione) che avviene nelle articolazioni infiammate.
- Esami strumentali. Sono utili non solo per la diagnosi ma anche per valutare lo stato delle articolazioni, perché permettono di individuare segni di infiammazione e danni articolari già nelle fasi iniziali della malattia. In particolare, possono essere raccomandati radiografia, ecografia e/o risonanza magnetica.
La diagnosi di artrite reumatoide viene fatta combinando tutti questi dati secondo criteri specifici, che assegnano un punteggio in base ai sintomi, agli esami e alla durata della malattia.
Non esiste un singolo test specifico per l’artrite reumatoide: la diagnosi deve quindi tenere in considerazione diversi elementi.
Come si previene l’artrite reumatoide?
Purtroppo, non essendo note le cause precise della reazione autoimmune, non è possibile prevenire l’artrite reumatoide. Tuttavia, sono noti alcuni fattori di rischio modificabili sui quali è possibile agire per ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Tra questi, il più importante è il fumo: non fumare può ridurre il rischio che l’artrite reumatoide si presenti e, nel caso questa si sviluppi, renderne i sintomi meno gravi, oltre a tutelare la salute dell’organismo sotto molti altri aspetti.
Qual è il trattamento dell’artrite reumatoide?
Non esiste ad oggi una cura risolutiva per l’artrite reumatoide. I trattamenti disponibili hanno essenzialmente due finalità: ridurre il dolore e la rigidità e rallentare, o arrestare del tutto, i danni alle articolazioni. La scelta del più idoneo dipende da diversi fattori, tra cui l’aggressività della malattia; in linea generale, comunque, un aspetto importante da considerare è che, quanto più precocemente si inizia la terapia, tanto migliore è la prognosi (anche perché si limita il rischio di danni permanenti alla cartilagine articolare). Un altro aspetto da considerare è che la terapia va di solito portata avanti per tempi lunghi, se non per tutta la vita, anche se nel corso del tempo il tipo di trattamento può essere modificato a seconda dell’evoluzione della malattia.
Sono essenzialmente tre le terapie usate per il trattamento dell’artrite reumatoide: farmaci sintomatici, farmaci anti-reumatici modificanti il decorso della malattia e farmaci biologici. In seconda linea, possono essere usati anche farmaci differenti.
Terapie farmacologiche per l’artrite reumatoide
- Farmaci sintomatici. Includono i farmaci che alleviano i sintomi dolorosi e sono rappresentati da antinfiammatori non steroidei e corticosteroidi.
- Farmaci anti-reumatici modificanti il decorso della malattia. Sono un gruppo di farmaci impiegati per il trattamento di alcune malattie autoimmuni, tra cui appunto l’artrite reumatoide, che agiscono come immunosoppressori, ossia limitando l’azione del sistema immunitario contro l’organismo. In questo modo si può alleviare l’infiammazione e il danno alle cartilagini, e rallentare la progressione della malattia. Tra questi, quello di prima linea è di solito rappresentato dal metotrexato.
- Farmaci biologici. Sono i farmaci di più recente sviluppo: prodotti con tecniche di ingegneria genetica, agiscono sul sistema immunitario, bloccando specifiche molecole coinvolte nel processo infiammatorio, in modo più mirato rispetto agli antinfiammatori tradizionali. Spesso sono rappresentati da anticorpi monoclonali.
- Janus chinasi (o JAK-inibitori). Sono una classe di farmaci usata come seconda linea di trattamento, quando il paziente non risponde alle altre terapie: agiscono sui meccanismi interni delle cellule immunitarie, impedendo l’attivazione della cascata infiammatoria.
- Chauhan K, Jandu JS, Brent LH, Al-Dhahir MA. Rheumatoid Arthritis. StatPearls (2023) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK441999/
- Cleveland Clinic, Rheumatoid Arthritis, https://my.clevelandclinic.org/health/diseases/4924-rheumatoid-arthritis
- ISS Salute, Istituto superiore di sanità, Artrite reumatoide, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/artrite-reumatoide
- National Institute of Arthritis and Muscoloskeletal and Skin Diseases, NHI, Rheumatoid Arthritis, https://www.niams.nih.gov/health-topics/rheumatoid-arthritis
Korian Redazione
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