Strappo muscolare

Gli strappi muscolari sono lesioni che si verificano di frequente, soprattutto in ambito sportivo: scopri quali sono le cause, i sintomi e i rimedi per questa condizione
Korian Redazione

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Redazione scientifica
Articolo revisionato dalla nostra redazione scientifica
6 Giugno 2025

    Lo strappo muscolare è una lesione a carico delle fibre del muscolo che si verifica quando, a causa di uno stiramento eccessivo o di microtraumi ripetuti, si lacerano.

    Prima di approfondire cause, sintomi e altri aspetti dello strappo muscolare, vale la pena ricapitolare brevemente la struttura dei muscoli stessi. I muscoli scheletrici, cioè quelli sotto controllo volontario, sono formati da fasci di fibre muscolari, cellule allungate e cilindriche capaci di contrarsi. Ogni fibra muscolare è avvolta da un sottile strato di tessuto connettivo e forma dei fasci; molti di questi fasci muscolari, riuniti insieme, costituiscono il muscolo vero e proprio. Il muscolo è circondato da una guaina protettiva e collegato alle ossa tramite i tendini, strutture robuste formate da tessuto connettivo fibroso. La zona di transizione tra il muscolo e il tendine, detta giunzione miotendinea, è particolarmente sollecitata durante i movimenti intensi e rappresenta uno dei punti più vulnerabili alle lesioni: per questa ragione, le lesioni possono in alcuni casi interessare sia le fibre muscolari sia il tendine.

    Lo strappo muscolare rappresenta una delle più comuni lesioni ai tessuti molli, soprattutto in ambito sportivo, e può essere più o meno grave a seconda del numero di fibre muscolari coinvolte. Può interessare ogni muscolo, ma gli strappi muscolari alla schiena, alla coscia e al polpaccio (soprattutto ai muscoli posteriori) sono tra i più comuni.

    Quali sono le cause dello strappo muscolare?

    Lo strappo muscolare si verifica quando si lacerano le fibre che compongono il muscolo; questo può avvenire a causa di un trauma improvviso oppure in modo graduale. Per esempio, la ripetizione di uno stesso movimento più e più volte per lungo tempo può portare a un accumulo di piccole lesioni che, a lungo andare, arrivano a causare uno strappo muscolare. Anche un esercizio fisico eccessivo (per durata e/o per intensità) può causare un indebolimento del muscolo e portare a uno strappo, così come, seppur per motivi differenti, può fare la mancanza di allenamento: la mancanza di forza e flessibilità muscolare può infatti portare a uno strappo anche con movimenti comuni. Un altro fattore di rischio per lo strappo muscolare è rappresentato dall’aver già subito lesioni a quel determinato muscolo.

    Sebbene lo strappo possa virtualmente verificarsi in ogni muscolo del corpo, alcuni muscoli sono più vulnerabili di altri. Questo vale in particolare per i muscoli che attraversano più articolazioni (come il bicipite femorale, che attraversa anca e ginocchio), che compiono movimenti complessi e devono adattarsi a cambiamenti su più punti del corpo contemporaneamente: durante movimenti rapidi o forzati (come uno scatto nella corsa), questi muscoli sono i primi a subire tensioni e possono lesionarsi se il carico è eccessivo o improvviso. Vale anche per i muscoli che si contraggono in modo eccentrico, cioè quando si allungano sotto tensione: si può fare un esempio riferito alla coscia, in particolare al bicipite femorale, che si contrae in modo eccentrico per frenare l’estensione della gamba, come avviene in movimenti quali per esempio uno scatto di corsa. È proprio in questa fase che si verificano spesso gli strappi muscolari, specialmente negli sport come il calcio o l’atletica.

    Lo strappo muscolare può essere dovuto a un trauma improvviso oppure svilupparsi in modo graduale.

    strappo muscolare

    Quali sono i sintomi dello strappo muscolare?

    I sintomi dello strappo muscolare possono variare in base alla gravità della condizione, ma sono principalmente rappresentati da dolore al muscolo, cui si possono accompagnare gonfiore, presenza di lividi, spasmi e debolezza muscolare. La motilità del muscolo interessato può inoltre risultare limitata.

    A seconda del tipo di lesione che ha causato lo strappo muscolare, i sintomi possono apparire molto velocemente o svilupparsi in un certo arco di tempo. Di solito, se lo strappo è acuto, cioè si verifica a causa di uno specifico trauma, il dolore insorge immediatamente (può anche essere possibile sentire il rumore dello strappo stesso, simile a uno schiocco); invece, se è dovuto a traumi ripetuti e indebolimento delle fibre muscolari, il dolore insorge in modo più graduale.

    Come si arriva alla diagnosi di strappo muscolare?

    La diagnosi di strappo muscolare è essenzialmente clinica: il/la medico/a si informa sui sintomi e su eventuali incidenti che possono averli causati ed esamina il muscolo interessato, per valutare la presenza di segni quali il gonfiore o la presenza di lividi, nonché la motilità. Eventualmente, possono essere raccomandati esami strumentali, come l’ecografia o la risonanza magnetica, per escludere altre cause dei sintomi e valutare meglio la gravità dello strappo muscolare.

    Il/la medico/a può anche classificare la gravità dello strappo in tre gradi, in base alla quantità di fibre coinvolte:

    • grado I (lieve), in cui è interessato un piccolo numero di fibre muscolari e il danno è minimo;
    • grado II (moderato), in cui è coinvolto un numero maggiore di fibre e vi è una riduzione della funzionalità del muscolo;
    • grado III (grave), in cui si ha la lacerazione completa del muscolo (in questi casi, il/la medico/a può anche rilevare un avvallamento palpabile o un’alterazione del profilo muscolare).

    Come si previene lo strappo muscolare?

    Sebbene non sia sempre possibile prevenire uno strappo muscolare, per limitare il rischio che si verifichi è buona norma:

    • fare stretching e un adeguato riscaldamento prima di un’attività fisica;
    • svolgere un’adeguata attività fisica, assicurandosi anche di compiere i movimenti nel modo corretto;
    • assicurarsi che l’esercizio non sia eccessivo e aumentarne intensità e durata in modo graduale.

     Qual è il trattamento dello strappo muscolare?

    Il trattamento di uno strappo muscolare dipende principalmente dalla gravità della condizione. Per gli strappi meno gravi (gradi I e II), di solito il trattamento si basa sull’approccio RICE, un acronimo formato dalle iniziali in inglese delle indicazioni terapeutiche:

    • riposo (Rest), non a letto ma evitando di sforzare il muscolo interessato ed evitando anche, temporaneamente, le attività sportive;
    • ghiaccio (Ice), da applicare per ridurre dolore e gonfiore;
    • compressione (Compression), per esempio con una banda elastica, anch’essa utile per ridurre il gonfiore, assicurandosi però che non sia eccessivamente stretta (per consentire un adeguato flusso sanguigno);
    • sollevamento (Elevation), ossia tenere l’area interessata sollevata, soprattutto di notte, sempre per limitare il gonfiore.

    Il/la medico/a può raccomandare l’uso di antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre il gonfiore. Inoltre, se il muscolo interessato è alla gamba, può essere necessario l’uso di stampelle per un certo periodo, così da evitare di affaticare il muscolo lesionato, o di tutori per lesioni agli arti superiori.

    A seconda dei casi, può essere importante anche un periodo di fisioterapia, in modo da riprendere il movimento in modo adeguato e da consentire la riabilitazione muscolare.

    I tempi di guarigione sono variabili da persona a persona e a seconda della lesione, ma di norma vanno da qualche settimana a qualche mese. 

    Solo nei casi più gravi, può essere necessario un consulto ortopedico e  valutare la necessità di un intervento chirurgico per riparare il muscolo lesionato.

    Riposo, ghiaccio, compressione e sollevamento dell’area interessata rappresentano l’approccio più comune per trattare lo strappo muscolare.

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